Luigienrico: incapacità di cambiare durante il corso della partita

Premetto che non ho visto la partita, ero al cersaie per lavoro e sono tornato a mezzanotte (continuo a non capire che senso abbia far giocare partite di campionato al giovedì, quando tanti italiani sono in altre faccende affacendati, in questo il modo il calcio si sta castrando, comunque vabbè questo è un altro discorso). In realtà, leggendo i vostri commenti è come se l'avessi vista: stesso copione di Roma-Cagliari, di inter-Roma e delle due col Bratislava.

La Roma, in realtà, non inizia male: trova il goal col Cagliari, col Siena e col Bratislava e domina il campo a Milano.

Il vero problema è un altro: la Roma interpreta il campo in modo tatticamente ideologico. Come se fosse un esame universitario di tattica, in cui bisogna dimostrare al professore di aver assimilato il libro studiato. Questo favorisce le contromisure da parte dell'avversario. Bastano un paio di cambi e piccole modifiche tattiche per mettere in crisi la Roma, che continua nel solito copione. E, infatti, i disastri arrivano nel finale: goal con Bratislava, Cagliari e Siena e quasi goal con l'inter.

E' mancata a Luigienrico la capacità di "leggere" la partita, di fare in corsa quelle piccole modifiche in campo, che possono significare il goal che chiude la partita. In questo Ranieri era un maestro, quante volte il primo anno ha intuito che con un cambio si scompigliava la strategia avversaria, come in effetti è stato? C'è un dato su cui riflettere: in 5 partite nessun cambio è stato decisivo in positivo, o ha portato danno (vedi sostituzione di Totti col Bratislava) o non ha portato effetto.

Per me si è iniziato un progetto ed è giusto andare avanti. Non mi preoccupa il risultato (nulla di grave) o la classifica (corta), mi preoccupa questa difficoltà nell'essere "camaleonti", nel sapersi modificare in corso d'opera. Questa rigidità mentale nell'applicare sempre gli stessi schemi. Quando il calcio è anche intuizione, è capacità di cogliere l'attimo e chiudere la partita.

Il suo integralismo e la sua ostinazione per non dire testardaggine possono essere dei limiti,speriamo che la musica cambi in fretta
I giocatori devono passare dalla teoria ,che puo' essere anche affascinante ,alla pratica che finora è stata deludente, poco redditizia e concreta.
Come affrontarci e metterci in difficoltà le altre squadre l'hanno già capito.

Vi quoto entrambi, l'osservazione sul cambio in corso è perfetta.

Unica nota: col Cagliari non siamo passati in vantaggio, ma direttamente sotto 1-0 poi 2-0

giova77 ha scritto:Vi quoto entrambi, l'osservazione sul cambio in corso è perfetta.

Unica nota: col Cagliari non siamo passati in vantaggio, ma direttamente sotto 1-0 poi 2-0

Sì, nella fretta ho scritto una ca***ta Anche col Cagliari iniziò bene, poi è andata subendo nel corso della partita.