Il calcio di Zeman

Da romanews.eu

VERSO IL CALCIO VERTICALE - Durante la sua prima conferenza stampa in giallorosso, a Zdenek Zeman venne chiesto quale fossero le similitudini tra il suo calcio e quello del suo predecessore Luis Enrique; la sua risposta fu piuttosto chiara: "Io sono per il calcio verticale". Questa rivoluzione copernicana della filosofia giallorossa sposta di 360° i concetti espressi sul campo durante la scorsa stagione; cerchiamo dunque di capire che cosa significa essere passati da un calcio non verticale (per non dire orizzontale) a uno verticale. Intanto, per essere chiari, calcio verticale non significa che la palla verrà giocata in avanti sempre e comunque, senza logica e con passaggi di 80 metri per avvicinarsi prima possibile alla porta; significa piuttosto che il passaggio deve essere finalizzato a fare guadagnare metri alla propria manovra.

SCARDINARE LA DIFESA AVVERSARIA - La fase difensiva dell'avversario è spesso preposta per rallentare e impedire l'avvicinamento alla porta con l'impiego di più giocatori possibili tra la porta stessa e la posizione della palla; per impedire all'avversario di potersi difendere con più effettivi tra la palla e la porta (condizione fondamentale della fase difensiva) è importante muovere la sfera velocemente: la velocità di gioco toglie spazi e tempi a chi difende e cerca di posizionarsi in maniera efficace.

ANDARE 'DIETRO LE LINEE' - L'avversario usualmente tende a posizionarsi con i propri reparti a protezione della propria metà campo formando delle linee immaginarie che uniscono i giocatori tra loro. Il termine "dietro le linee" nasce proprio dalla ricerca dello smarcamento e dal tentativo di tagliare queste linee immaginarie per ricevere la palla: ogni qual volta si riceve la palla dietro queste linee gli avversari saltati da questo passaggio non possono più essere (per breve tempo, da qui l'importanza della velocità di gioco nello sviluppo finale dell'azione) nella condizione di difendere la propria porta perché non sono più nella premessa basilare per farlo (cioè non sono tra la palla e la porta).

UN CALCIO PER FARE GOL - Ad esempio Tachtsidis sinora ha spesso cercato passaggi tra due avversari e sulla profondità: la ricerca di questo tipo di passaggi spiega già molto delle differenze tra un calcio che punti innanzitutto al possesso della palla con uno che punti ad avvicinarsi alla porta avversaria per fare gol; la differenza si potrebbe riassumere molto banalmente tra un "calcio che vuole fare la partita" e un "calcio che vuole fare gol". Ciò non significa, ovviamente, che a Luis Enrique non interessasse segnare, tutt'altro: semplicemente il suo tipo di filosofia cercava di coinvolgere il più possibile ogni effettivo dello schieramento, per spingerlo a partecipare costantemente allo sviluppo dell'azione. Al contrario in un'azione ben orchestrata di Zeman la ricerca della zona dove potere andare ad offendere l'avversario non deve essere scientifica ma forzata: io devo forzare la mia giocata per mettere in difficoltà l'avversario perché diversamente l'avversario mi manderà dove vuole lui (per vie esterne e/o in orizzontale) , per poi provare ad attaccarmi, recuperare il pallone e ripartire a sua volta.

I 'CONTRO' DEL CALCIO DI LUIS ENRIQUE - E' fondamentale inoltre capire che il possesso palla per vie orizzontali viene concesso a tutti, perché non è offensivo e perché consente a chi si difende di scorrere e posizionarsi sempre tra palla e porta. Non a caso, nel calcio di Luis Enrique, solo raramente lunghe azioni preparatorie portavano ad una risoluzione finale; inoltre nel recupero palla su una situazione 'enriquiana' i difensori avversari con due passaggi potevano innescare la ripartenza, addirittura i centrocampisti con un passaggio potevano ribaltare l'azione.

I 'PRO' DEL CALCIO VERTICALE - Ecco dunque l'importanza dello smarcamento tra le linee e, ancora di più, dei passaggi tra le linee. Questa verticalità dei passaggi consente anche, paradossalmente, una fase difensiva migliore: chi attacca, nell'intercettamento di un passaggio non verticale (per non dire orizzontale), viene tagliato fuori sia chi trasmette sia chi riceve (o dovrebbe ricevere) la palla; al contrario nell'intercettamento su un passaggio in verticale chi ha trasmesso la palla può immediatamente iniziare la fase difensiva essendo già tra la palla e la porta. Inoltre un successivo passaggio di scarico (dopo uno in verticale) è sempre difficile da intercettare e provoca spesso una difficoltà di lettura della "palla coperta o scoperta", perché ogni passaggio dietro le linee che va in verticale provoca nello schieramento avversario una sorta di riposizionamento e adeguamento che, se attuato in ritardo, consente di offendere in maniera importante.

LE CATENE SUGLI ESTERNI - Una catena fondamentale della fase offensiva zemaniana è quella formata dall'esterno difensivo con la mezzala, la punta esterna e la punta centrale: una sorta di quadrilatero al cui interno si cercano gli angoli di gioco, in la palla viaggia in verticale e viene scaricata con i movimenti di sovrapposizione di chi corre sulle corsie esterne. All'interno di queste linee di gioco con Zeman si cerca di guadagnare campo, mentre con Luis Enrique si cercava di mantenere il possesso in una sorta di torello; con Luis Enrique spesso i 3 centrocampisti erano vicinissimi (mentre sugli esterni viaggiavano i due terzini a dare ampiezza e sbocchi alla manovra), mentre con Zeman si muovono sia in ampiezza che in profondità.

GUADAGNARE LA LINEA DI FONDO - Un altro caposaldo della filosofia zemaniana è la linea di fondo vista come un opportunità di finalizzare e rifinire e non come un punto di arrivo da raggiungere per poi tornare indietro (si pensi ai tanti passaggi di scarico di Josè Angel dopo una percussione sulla fascia). Con Zeman si guadagna la linea di fondo sulla corsa mentre con Luis Enrique la si guadagnava palleggiando: se corri verso il fondo anche la difesa avversaria farà altrettanto e, così facendo, non riuscirà a portare attenzione assoluta sui riferimenti (uomo) nella propria zona (area di rigore). Quando la palla che corre verso la linea di fondo e sta per giungere in area il primo movimento dentro l'area stessa sarà sempre dell'attaccante e il difensore potrà essere bravo nella lettura e nell'anticipo ma partirà comunque sempre in ritardo.

E IL CALCIO DELLA SPAGNA? - Alla fine di tutto si dirà, si ma la Spagna allora? Intanto c'è da dire che il calcio della nazionale spagnola e del Barcellona è orizzontale e verticale in egual misura, perché le doti di palleggio sono di una tale qualità che il pallone è difficilmente riconquistabile, ma soprattutto perché il movimento senza palla delle furie rosse crea i presupposti per lo sviluppo dell'azione finale. Indipendentemente dalla qualità e dalla validità della cultura calcistica spagnola, piacevole e condivisibile quanto si vuole, c'è da chiedersi, quando giocatori di livello assoluto quali Xavi e Iniesta saranno arrivati a fine ciclo, come sarà possibile mantenersi a livello assoluto per il Barcellona e per la Spagna.

minchia se vuoi passo a prenderti per una birretta

andrea ha scritto:minchia se vuoi passo a prenderti per una birretta

Per festeggiare anzitempo, mai!

no nel senso che sei piu' a rota di Roma di me

andrea ha scritto:no nel senso che sei piu' a rota di Roma di me

Non ce la faccio più.

quattrotretre ha scritto:

andrea ha scritto:no nel senso che sei piu' a rota di Roma di me

Non ce la faccio più.

tranquillo...24 giorni ,togliendo i festivi sono all'incirca 19

quattrotretre ha scritto:

andrea ha scritto:no nel senso che sei piu' a rota di Roma di me

Non ce la faccio più.

Mai pensato di darti al crochet? Punto croce? fare un puzzle da 150.000 pezzi, una cosetta rilassante che ti tenga impegnata la mente...e considera che tu non vivi nemmeno a Roma, dove della Maggica si parla h24

Dai, tieni duro, ti poteva andar peggio:potevi essere uno sporco laziale o uno zozzo gobbo

andrea ha scritto:minchia se vuoi passo a prenderti per una birretta

Lascia stare, il ragazzo non beve, ci vengo io a farmi una bella birretta doppio malto con te, però niente gara di rutti dopo

polly ha scritto:

andrea ha scritto:minchia se vuoi passo a prenderti per una birretta

Lascia stare, il ragazzo non beve, ci vengo io a farmi una bella birretta doppio malto con te, però niente gara di rutti dopo

Questo ti fa onore, una cafona come te vincerebbe troppo facilmente.

polly ha scritto:

quattrotretre ha scritto:

andrea ha scritto:no nel senso che sei piu' a rota di Roma di me

Non ce la faccio più.

Mai pensato di darti al crochet? Punto croce? fare un puzzle da 150.000 pezzi, una cosetta rilassante che ti tenga impegnata la mente...e considera che tu non vivi nemmeno a Roma, dove della Maggica si parla h24

Dai, tieni duro, ti poteva andar peggio:potevi essere uno sporco laziale o uno zozzo gobbo

Appunto, se avessi modo di parlare di Roma ad ogni ora del giorno, forse pazienterei con più serenità.

quattrotretre ha scritto:

polly ha scritto:

andrea ha scritto:minchia se vuoi passo a prenderti per una birretta

Lascia stare, il ragazzo non beve, ci vengo io a farmi una bella birretta doppio malto con te, però niente gara di rutti dopo

Questo ti fa onore, una cafona come te vincerebbe troppo facilmente.

Passa da Roma, ti fai una bella vacanzetta di una settimana, così:1) avrai modo di parlare tutto il giorno di Roma e renderti conto di quante fregnacce si sparano in proposito; 2) avrò modo finalmente di spaccarti la faccia per tutti i complimenti rimediati da te in questi mesi

polly ha scritto:

quattrotretre ha scritto:

polly ha scritto:

andrea ha scritto:minchia se vuoi passo a prenderti per una birretta

Lascia stare, il ragazzo non beve, ci vengo io a farmi una bella birretta doppio malto con te, però niente gara di rutti dopo

Questo ti fa onore, una cafona come te vincerebbe troppo facilmente.

Passa da Roma, ti fai una bella vacanzetta di una settimana, così:1) avrai modo di parlare tutto il giorno di Roma e renderti conto di quante fregnacce si sparano in proposito; 2) avrò modo finalmente di spaccarti la faccia per tutti i complimenti rimediati da te in questi mesi

Sono tentato, ma il punto 2 mi fa desistere.

quattrotretre ha scritto:

polly ha scritto:

quattrotretre ha scritto:

polly ha scritto:

andrea ha scritto:minchia se vuoi passo a prenderti per una birretta

Lascia stare, il ragazzo non beve, ci vengo io a farmi una bella birretta doppio malto con te, però niente gara di rutti dopo

Questo ti fa onore, una cafona come te vincerebbe troppo facilmente.

Passa da Roma, ti fai una bella vacanzetta di una settimana, così:1) avrai modo di parlare tutto il giorno di Roma e renderti conto di quante fregnacce si sparano in proposito; 2) avrò modo finalmente di spaccarti la faccia per tutti i complimenti rimediati da te in questi mesi

Sono tentato, ma il punto 2 mi fa desistere.

Ok, allora ti prendo solo a calci nel didietro, meglio?
Dai, che una ltro giorno è passato, mancano solo 24 giorni al 26

polly ha scritto:

quattrotretre ha scritto:

polly ha scritto:

quattrotretre ha scritto:

polly ha scritto:

andrea ha scritto:minchia se vuoi passo a prenderti per una birretta

Lascia stare, il ragazzo non beve, ci vengo io a farmi una bella birretta doppio malto con te, però niente gara di rutti dopo

Questo ti fa onore, una cafona come te vincerebbe troppo facilmente.

Passa da Roma, ti fai una bella vacanzetta di una settimana, così:1) avrai modo di parlare tutto il giorno di Roma e renderti conto di quante fregnacce si sparano in proposito; 2) avrò modo finalmente di spaccarti la faccia per tutti i complimenti rimediati da te in questi mesi

Sono tentato, ma il punto 2 mi fa desistere.

Ok, allora ti prendo solo a calci nel didietro, meglio?
Dai, che una ltro giorno è passato, mancano solo 24 giorni al 26

"SOLO"!!!! Ma che mi prendi per il cu...oco?

24 sono meno di 25. Sono poco più di tre settimane. Se ci pensi troppo va a finire che rimani deluso se poi facciamo una brutta partita d'esordio.

polly ha scritto:24 sono meno di 25. Sono poco più di tre settimane. Se ci pensi troppo va a finire che rimani deluso se poi facciamo una brutta partita d'esordio.

Un poco più di tre settimane sono 22 giorni, non VENTIQUATTROOOOO!!!!!!!!!!! Quanto alla seconda parte del tuo post... te possino ammazzà!

quattrotretre ha scritto:

polly ha scritto:24 sono meno di 25. Sono poco più di tre settimane. Se ci pensi troppo va a finire che rimani deluso se poi facciamo una brutta partita d'esordio.

Un poco più di tre settimane sono 22 giorni, non VENTIQUATTROOOOO!!!!!!!!!!! Quanto alla seconda parte del tuo post... te possino ammazzà!

Guarda, se canniamo pure stavolta la partita con i catanesi maledetti, giuro che mi taglio quelle cose che non ho! Anzi, le taglio al Boemo (ma se vuoi puoi offrirti volontario )

polly ha scritto:

quattrotretre ha scritto:

polly ha scritto:24 sono meno di 25. Sono poco più di tre settimane. Se ci pensi troppo va a finire che rimani deluso se poi facciamo una brutta partita d'esordio.

Un poco più di tre settimane sono 22 giorni, non VENTIQUATTROOOOO!!!!!!!!!!! Quanto alla seconda parte del tuo post... te possino ammazzà!

Guarda, se canniamo pure stavolta la partita con i catanesi maledetti, giuro che mi taglio quelle cose che non ho! Anzi, le taglio al Boemo (ma se vuoi puoi offrirti volontario )

Non portare male

quattrotretre ha scritto:

polly ha scritto:

quattrotretre ha scritto:

polly ha scritto:24 sono meno di 25. Sono poco più di tre settimane. Se ci pensi troppo va a finire che rimani deluso se poi facciamo una brutta partita d'esordio.

Un poco più di tre settimane sono 22 giorni, non VENTIQUATTROOOOO!!!!!!!!!!! Quanto alla seconda parte del tuo post... te possino ammazzà!

Guarda, se canniamo pure stavolta la partita con i catanesi maledetti, giuro che mi taglio quelle cose che non ho! Anzi, le taglio al Boemo (ma se vuoi puoi offrirti volontario )

Non portare male

E certo, qua è pieno di pronosticatori, alla fine vedi che sono io a portare sfiga. In caso prenditela con Pog, che andrà allo stadio

polly ha scritto:

quattrotretre ha scritto:

polly ha scritto:

quattrotretre ha scritto:

polly ha scritto:24 sono meno di 25. Sono poco più di tre settimane. Se ci pensi troppo va a finire che rimani deluso se poi facciamo una brutta partita d'esordio.

Un poco più di tre settimane sono 22 giorni, non VENTIQUATTROOOOO!!!!!!!!!!! Quanto alla seconda parte del tuo post... te possino ammazzà!

Guarda, se canniamo pure stavolta la partita con i catanesi maledetti, giuro che mi taglio quelle cose che non ho! Anzi, le taglio al Boemo (ma se vuoi puoi offrirti volontario )

Non portare male

E certo, qua è pieno di pronosticatori, alla fine vedi che sono io a portare sfiga. In caso prenditela con Pog, che andrà allo stadio

Io conosco già il risultato, ma non lo dirò mai.

quattrotretre ha scritto:Da romanews.eu

VERSO IL CALCIO VERTICALE - Durante la sua prima conferenza stampa in giallorosso, a Zdenek Zeman venne chiesto quale fossero le similitudini tra il suo calcio e quello del suo predecessore Luis Enrique; la sua risposta fu piuttosto chiara: "Io sono per il calcio verticale". Questa rivoluzione copernicana della filosofia giallorossa sposta di 360° i concetti espressi sul campo durante la scorsa stagione; cerchiamo dunque di capire che cosa significa essere passati da un calcio non verticale (per non dire orizzontale) a uno verticale. Intanto, per essere chiari, calcio verticale non significa che la palla verrà giocata in avanti sempre e comunque, senza logica e con passaggi di 80 metri per avvicinarsi prima possibile alla porta; significa piuttosto che il passaggio deve essere finalizzato a fare guadagnare metri alla propria manovra.

SCARDINARE LA DIFESA AVVERSARIA - La fase difensiva dell'avversario è spesso preposta per rallentare e impedire l'avvicinamento alla porta con l'impiego di più giocatori possibili tra la porta stessa e la posizione della palla; per impedire all'avversario di potersi difendere con più effettivi tra la palla e la porta (condizione fondamentale della fase difensiva) è importante muovere la sfera velocemente: la velocità di gioco toglie spazi e tempi a chi difende e cerca di posizionarsi in maniera efficace.

ANDARE 'DIETRO LE LINEE' - L'avversario usualmente tende a posizionarsi con i propri reparti a protezione della propria metà campo formando delle linee immaginarie che uniscono i giocatori tra loro. Il termine "dietro le linee" nasce proprio dalla ricerca dello smarcamento e dal tentativo di tagliare queste linee immaginarie per ricevere la palla: ogni qual volta si riceve la palla dietro queste linee gli avversari saltati da questo passaggio non possono più essere (per breve tempo, da qui l'importanza della velocità di gioco nello sviluppo finale dell'azione) nella condizione di difendere la propria porta perché non sono più nella premessa basilare per farlo (cioè non sono tra la palla e la porta).

UN CALCIO PER FARE GOL - Ad esempio Tachtsidis sinora ha spesso cercato passaggi tra due avversari e sulla profondità: la ricerca di questo tipo di passaggi spiega già molto delle differenze tra un calcio che punti innanzitutto al possesso della palla con uno che punti ad avvicinarsi alla porta avversaria per fare gol; la differenza si potrebbe riassumere molto banalmente tra un "calcio che vuole fare la partita" e un "calcio che vuole fare gol". Ciò non significa, ovviamente, che a Luis Enrique non interessasse segnare, tutt'altro: semplicemente il suo tipo di filosofia cercava di coinvolgere il più possibile ogni effettivo dello schieramento, per spingerlo a partecipare costantemente allo sviluppo dell'azione. Al contrario in un'azione ben orchestrata di Zeman la ricerca della zona dove potere andare ad offendere l'avversario non deve essere scientifica ma forzata: io devo forzare la mia giocata per mettere in difficoltà l'avversario perché diversamente l'avversario mi manderà dove vuole lui (per vie esterne e/o in orizzontale) , per poi provare ad attaccarmi, recuperare il pallone e ripartire a sua volta.

I 'CONTRO' DEL CALCIO DI LUIS ENRIQUE - E' fondamentale inoltre capire che il possesso palla per vie orizzontali viene concesso a tutti, perché non è offensivo e perché consente a chi si difende di scorrere e posizionarsi sempre tra palla e porta. Non a caso, nel calcio di Luis Enrique, solo raramente lunghe azioni preparatorie portavano ad una risoluzione finale; inoltre nel recupero palla su una situazione 'enriquiana' i difensori avversari con due passaggi potevano innescare la ripartenza, addirittura i centrocampisti con un passaggio potevano ribaltare l'azione.

I 'PRO' DEL CALCIO VERTICALE - Ecco dunque l'importanza dello smarcamento tra le linee e, ancora di più, dei passaggi tra le linee. Questa verticalità dei passaggi consente anche, paradossalmente, una fase difensiva migliore: chi attacca, nell'intercettamento di un passaggio non verticale (per non dire orizzontale), viene tagliato fuori sia chi trasmette sia chi riceve (o dovrebbe ricevere) la palla; al contrario nell'intercettamento su un passaggio in verticale chi ha trasmesso la palla può immediatamente iniziare la fase difensiva essendo già tra la palla e la porta. Inoltre un successivo passaggio di scarico (dopo uno in verticale) è sempre difficile da intercettare e provoca spesso una difficoltà di lettura della "palla coperta o scoperta", perché ogni passaggio dietro le linee che va in verticale provoca nello schieramento avversario una sorta di riposizionamento e adeguamento che, se attuato in ritardo, consente di offendere in maniera importante.

LE CATENE SUGLI ESTERNI - Una catena fondamentale della fase offensiva zemaniana è quella formata dall'esterno difensivo con la mezzala, la punta esterna e la punta centrale: una sorta di quadrilatero al cui interno si cercano gli angoli di gioco, in la palla viaggia in verticale e viene scaricata con i movimenti di sovrapposizione di chi corre sulle corsie esterne. All'interno di queste linee di gioco con Zeman si cerca di guadagnare campo, mentre con Luis Enrique si cercava di mantenere il possesso in una sorta di torello; con Luis Enrique spesso i 3 centrocampisti erano vicinissimi (mentre sugli esterni viaggiavano i due terzini a dare ampiezza e sbocchi alla manovra), mentre con Zeman si muovono sia in ampiezza che in profondità.

GUADAGNARE LA LINEA DI FONDO - Un altro caposaldo della filosofia zemaniana è la linea di fondo vista come un opportunità di finalizzare e rifinire e non come un punto di arrivo da raggiungere per poi tornare indietro (si pensi ai tanti passaggi di scarico di Josè Angel dopo una percussione sulla fascia). Con Zeman si guadagna la linea di fondo sulla corsa mentre con Luis Enrique la si guadagnava palleggiando: se corri verso il fondo anche la difesa avversaria farà altrettanto e, così facendo, non riuscirà a portare attenzione assoluta sui riferimenti (uomo) nella propria zona (area di rigore). Quando la palla che corre verso la linea di fondo e sta per giungere in area il primo movimento dentro l'area stessa sarà sempre dell'attaccante e il difensore potrà essere bravo nella lettura e nell'anticipo ma partirà comunque sempre in ritardo.

E IL CALCIO DELLA SPAGNA? - Alla fine di tutto si dirà, si ma la Spagna allora? Intanto c'è da dire che il calcio della nazionale spagnola e del Barcellona è orizzontale e verticale in egual misura, perché le doti di palleggio sono di una tale qualità che il pallone è difficilmente riconquistabile, ma soprattutto perché il movimento senza palla delle furie rosse crea i presupposti per lo sviluppo dell'azione finale. Indipendentemente dalla qualità e dalla validità della cultura calcistica spagnola, piacevole e condivisibile quanto si vuole, c'è da chiedersi, quando giocatori di livello assoluto quali Xavi e Iniesta saranno arrivati a fine ciclo, come sarà possibile mantenersi a livello assoluto per il Barcellona e per la Spagna.

così sembra tutto troppo semplice e perfetto.
Speriamo che gli attori in gioco recitino bene la propria parte

andrea ha scritto:

quattrotretre ha scritto:

andrea ha scritto:no nel senso che sei piu' a rota di Roma di me

Non ce la faccio più.

tranquillo...24 giorni ,togliendo i festivi sono all'incirca 19

Perchè togliere i festivi?

Perchè lui nell'attesa non festeggia!