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Stima e ammirazione eterna per il mio unico Maestro.
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Stima e ammirazione eterna per il mio unico Maestro.
VERRATTI: "DALLA B AL MONDIALE GRAZIE A ZEMAN"
NOTIZIE ROMA - "Per me ma anche per Insigne e Immobile, Zeman è stato un grande maestro, ci ha dato tanto a livello di gioco e carattere, ci ha fatto crescere moltissimo". Marco Verratti, entrato tra i 23 azzurri che voleranno in Brasile per il Mondiale, nella conferenza stampa a Coverciano, rende omaggio al tecnico boemo, importante per la sua crescita e per la sua carriera. "Con lui, dal suo Pescara, io e gli altri siamo decollati - ha continuato il giovane centrocampista del Paris Saint Germain - dalla B al Mondiale, queste sono le storie belle del calcio, le grandi emozioni che sa regalare". Verratti si proietta verso la grande avventura mondiale dopo una prova positiva nell'amichevole, complessivamente deludente, che l'Italia ha giocato sabato a Londra contro l'Irlanda. "Ho iniziato da trequartista, in molti mi dicevano che con Zeman avrei trovato poco spazio, invece mi dette fiducia e così - ha continuato il centrocampista - negli ultimi anni ho provato più ruoli, nei primi due da regista, ma non ho preclusioni. Il sogno è vincere il Mondiale dei Mondiali. Il mio obiettivo era trovare un posto tra i 23 convocati. Sono contento per me e mi spiace per gli altri che sono rimasti fuori". In conclusione Verratti parla anche del suo futuro: "Sto bene a Parigi e quando sto bene in un posto faccio di tutto per rimanerci. Se un giorno mi dovessero far fuori da Parigi, sicuramente farei di tutto per tornare in Italia".
Spero che Verratti si salvi dal naufragio che auguro a questa nazionale e agli indegni rappresentanti del nostro calcio nel mondo.
NOTIZIE ROMA - "Per me ma anche per Insigne e Immobile, Zeman è stato un grande maestro, ci ha dato tanto a livello di gioco e carattere, ci ha fatto crescere moltissimo". Marco Verratti, entrato tra i 23 azzurri che voleranno in Brasile per il Mondiale, nella conferenza stampa a Coverciano, rende omaggio al tecnico boemo, importante per la sua crescita e per la sua carriera. "Con lui, dal suo Pescara, io e gli altri siamo decollati - ha continuato il giovane centrocampista del Paris Saint Germain - dalla B al Mondiale, queste sono le storie belle del calcio, le grandi emozioni che sa regalare". Verratti si proietta verso la grande avventura mondiale dopo una prova positiva nell'amichevole, complessivamente deludente, che l'Italia ha giocato sabato a Londra contro l'Irlanda. "Ho iniziato da trequartista, in molti mi dicevano che con Zeman avrei trovato poco spazio, invece mi dette fiducia e così - ha continuato il centrocampista - negli ultimi anni ho provato più ruoli, nei primi due da regista, ma non ho preclusioni. Il sogno è vincere il Mondiale dei Mondiali. Il mio obiettivo era trovare un posto tra i 23 convocati. Sono contento per me e mi spiace per gli altri che sono rimasti fuori". In conclusione Verratti parla anche del suo futuro: "Sto bene a Parigi e quando sto bene in un posto faccio di tutto per rimanerci. Se un giorno mi dovessero far fuori da Parigi, sicuramente farei di tutto per tornare in Italia".
Spero che Verratti si salvi dal naufragio che auguro a questa nazionale e agli indegni rappresentanti del nostro calcio nel mondo.
Ospite- Ospite
Re: Stima e ammirazione eterna per il mio unico Maestro.
io spero che verratti se ne vada affanculo assieme a tutti gli altri componenti della nazionale
Cerezo74- Gold member+
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Re: Stima e ammirazione eterna per il mio unico Maestro.
Povero Verratti, proprio lui che ti ha fatto?
Framusician- Admin
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Re: Stima e ammirazione eterna per il mio unico Maestro.
Deve ringraziare più che altro che Montolivo si è spezzato la tibia altrimenti a quest'ora era a casa...
Ospite- Ospite
Re: Stima e ammirazione eterna per il mio unico Maestro.
Martedì 3 Giugno 2014 - ore 08:04
Zeman e i suoi figli
RASSEGNA STAMPA - «Lò, Marcolino e Ciruzzo a papà... Tutti in Brasile. Che grande soddisfazione. Sono molto felice per i miei ragazzi. Farò il tifo per loro». Li chiama così, Zdenek Zeman, i suoi ragazzi, con i nomignoli affettuosi che aveva dato loro nella stagione dei miracoli di due anni fa a Pescara quando, ventenni, li guidò a una promozione storica lanciandoli nel grande calcio. Insigne, Verratti e Immobile: i baby terribili di zemanlandia versione abruzzese si sono presi tre dei 23 posti disponibili per il Mondiale e rendono omaggio al vecchio Maestro. «Senza di lui non sarei qui». «Mi ha insegnato la cultura del lavoro». «Quanta fatica, ma poi ti fa volare». Zeman si schermisce, evita gli eccessi e la melassa, non deborda in complimenti, però si sente dalla voce che è felice davvero: «Ci tengo a dire una cosa, non sono solo tre bravi a giocare a pallone, sono anche tre bravi ragazzi. Seri, generosi, disponibili. Mi hanno dato tanto e spero di aver dato anch'io loro qualcosa» racconta a La Gazzetta dello Sport (A. Di Caro).
Beh Zeman, più di qualcosa a sentire cosa dicono di lei in ogni intervista.
«Fa piacere che si ricordano ancora del loro vecchio allenatore. Ci sentiamo ogni tanto. Una telefonata o un sms dopo qualche bel risultato. L'ultimo che ho sentito è stato Insigne».
Anche l'ultimo a staccare il biglietto per i Mondiali. Sul fotofinish ha superato Destro e Rossi.
«Sono contento che abbia convinto Prandelli a portarlo nonostante la grande concorrenza, ma lo stesso discorso vale anche per Ciro e Marco».
Riavvolgiamo il nastro dei ricordi. La prima volta che vide Insigne?
«A Viareggio. Giocava nella Primavera del Napoli, ma non faceva l'attaccante...».
Sei mesi con la Cavese: 10 spezzoni e zero gol. Poi con Zeman 33 partite e 19 gol in Prima divisione col Foggia e l'anno dopo 37 partite e 18 gol a Pescara in B.
«Si è dimenticato i gol in Coppa Italia e la marea di assist. Lui segna e fa segnare».
Anche se a Napoli in due anni la vena si è un pò ridotta: solo 8 reti in 73 partite di campionato.
«Per me può fare tanti gol e assist anche in Serie A. Ha 18- 20 reti nei piedi. Per segnare e servire assist però dipende anche da dove parti. Sono contento che Prandelli lo abbia inserito tra gli attaccanti...».
Qualità e ruolo ideale?
«E' un attaccante esterno. Fisicamente, anche se piccolo, ha grande resistenza e velocità. Nell'uno contro uno e nella preparazione al tiro è tra i più bravi che io abbia avuto».
Da Lò a Ciruzzo... Prima di lei Immobile fece un anno in B tra Siena e Grosseto: 20 partite due gol. Poi a Pescara 37 partite e 28 gol. Via da Zeman solo 5 reti in 33 partite col Genoa. Quest'anno l'esplosione in A: capocannoniere.
«Quando l'ho visto a Pescara gli ho detto: tu sarai il nostro bomber. Fece solo 28 gol, ma poteva farne uno a partita. A Genova non giocava prima punta. Una volta tornato centravanti ha fatto vedere quanto vale. Ciro è un generoso, lascia tutto sul campo, lotta, calcia senza paura».
E soprattutto la calcia dentro. Tanto da aver convinto il Dortmund a prenderlo.
«Mi spiace per il calcio italiano. E' un brutto segnale quando i giovani migliori vanno via. Ma per lui sarà una bella esperienza: potrà giocare e crescere, non solo finanziariamente, imparando nuove cose a livello tecnico e tattico. Ha le spalle larghe e la voglia di arrivare. Farà bene».
Come ha fatto bene Verrattì nel Psg. Sostiene che lei l'ha costruito nella testa e nel fisico.
«Durante la preparazione a Pescara ebbe dei problemi. Però ha imparato a stringere i denti. Arrivava per ultimo ma non si è mai fermato. All'inizio giocava poco perché non era fisicamente pronto. Poi è entrato e il resto è venuto da sé. Perché Verratti sa giocare..."»
Sa giocare in tutti i ruoli? In Nazionale c'è Pirlo...
«Per me Marco è un regista. Ma nell'ultima amichevole ha cominciato alto, poi basso, poi a sinistra. E per me è stato il migliore dei nostri. Ripeto due parole: sa giocare».
Immobile, Verratti, Insigne. Tra i tanti zemaniani finiti in Azzurro sono loro il suo fiore all'occhiello?
«Sono il fiore all'occhiello di oggi, perché ci sono anche tanti fiori di ieri... Mi inorgoglì la chiamata dal Foggia di Signori e Baiano. E non mi dimentico Totti, Di Biagio, Tommasi, Negro, Favalli, Nesta, Fuser... Questi ultimi tre sono i fratelli piccoli di una bella nidiata ».
Quanta approssimazione che c'è nel calcio....vedere ancora certi allenatori(parola grossa per loro) allenare mentre il un Maestro del genere ancora senza squadra mi fa una rabbia....
Zeman e i suoi figli
RASSEGNA STAMPA - «Lò, Marcolino e Ciruzzo a papà... Tutti in Brasile. Che grande soddisfazione. Sono molto felice per i miei ragazzi. Farò il tifo per loro». Li chiama così, Zdenek Zeman, i suoi ragazzi, con i nomignoli affettuosi che aveva dato loro nella stagione dei miracoli di due anni fa a Pescara quando, ventenni, li guidò a una promozione storica lanciandoli nel grande calcio. Insigne, Verratti e Immobile: i baby terribili di zemanlandia versione abruzzese si sono presi tre dei 23 posti disponibili per il Mondiale e rendono omaggio al vecchio Maestro. «Senza di lui non sarei qui». «Mi ha insegnato la cultura del lavoro». «Quanta fatica, ma poi ti fa volare». Zeman si schermisce, evita gli eccessi e la melassa, non deborda in complimenti, però si sente dalla voce che è felice davvero: «Ci tengo a dire una cosa, non sono solo tre bravi a giocare a pallone, sono anche tre bravi ragazzi. Seri, generosi, disponibili. Mi hanno dato tanto e spero di aver dato anch'io loro qualcosa» racconta a La Gazzetta dello Sport (A. Di Caro).
Beh Zeman, più di qualcosa a sentire cosa dicono di lei in ogni intervista.
«Fa piacere che si ricordano ancora del loro vecchio allenatore. Ci sentiamo ogni tanto. Una telefonata o un sms dopo qualche bel risultato. L'ultimo che ho sentito è stato Insigne».
Anche l'ultimo a staccare il biglietto per i Mondiali. Sul fotofinish ha superato Destro e Rossi.
«Sono contento che abbia convinto Prandelli a portarlo nonostante la grande concorrenza, ma lo stesso discorso vale anche per Ciro e Marco».
Riavvolgiamo il nastro dei ricordi. La prima volta che vide Insigne?
«A Viareggio. Giocava nella Primavera del Napoli, ma non faceva l'attaccante...».
Sei mesi con la Cavese: 10 spezzoni e zero gol. Poi con Zeman 33 partite e 19 gol in Prima divisione col Foggia e l'anno dopo 37 partite e 18 gol a Pescara in B.
«Si è dimenticato i gol in Coppa Italia e la marea di assist. Lui segna e fa segnare».
Anche se a Napoli in due anni la vena si è un pò ridotta: solo 8 reti in 73 partite di campionato.
«Per me può fare tanti gol e assist anche in Serie A. Ha 18- 20 reti nei piedi. Per segnare e servire assist però dipende anche da dove parti. Sono contento che Prandelli lo abbia inserito tra gli attaccanti...».
Qualità e ruolo ideale?
«E' un attaccante esterno. Fisicamente, anche se piccolo, ha grande resistenza e velocità. Nell'uno contro uno e nella preparazione al tiro è tra i più bravi che io abbia avuto».
Da Lò a Ciruzzo... Prima di lei Immobile fece un anno in B tra Siena e Grosseto: 20 partite due gol. Poi a Pescara 37 partite e 28 gol. Via da Zeman solo 5 reti in 33 partite col Genoa. Quest'anno l'esplosione in A: capocannoniere.
«Quando l'ho visto a Pescara gli ho detto: tu sarai il nostro bomber. Fece solo 28 gol, ma poteva farne uno a partita. A Genova non giocava prima punta. Una volta tornato centravanti ha fatto vedere quanto vale. Ciro è un generoso, lascia tutto sul campo, lotta, calcia senza paura».
E soprattutto la calcia dentro. Tanto da aver convinto il Dortmund a prenderlo.
«Mi spiace per il calcio italiano. E' un brutto segnale quando i giovani migliori vanno via. Ma per lui sarà una bella esperienza: potrà giocare e crescere, non solo finanziariamente, imparando nuove cose a livello tecnico e tattico. Ha le spalle larghe e la voglia di arrivare. Farà bene».
Come ha fatto bene Verrattì nel Psg. Sostiene che lei l'ha costruito nella testa e nel fisico.
«Durante la preparazione a Pescara ebbe dei problemi. Però ha imparato a stringere i denti. Arrivava per ultimo ma non si è mai fermato. All'inizio giocava poco perché non era fisicamente pronto. Poi è entrato e il resto è venuto da sé. Perché Verratti sa giocare..."»
Sa giocare in tutti i ruoli? In Nazionale c'è Pirlo...
«Per me Marco è un regista. Ma nell'ultima amichevole ha cominciato alto, poi basso, poi a sinistra. E per me è stato il migliore dei nostri. Ripeto due parole: sa giocare».
Immobile, Verratti, Insigne. Tra i tanti zemaniani finiti in Azzurro sono loro il suo fiore all'occhiello?
«Sono il fiore all'occhiello di oggi, perché ci sono anche tanti fiori di ieri... Mi inorgoglì la chiamata dal Foggia di Signori e Baiano. E non mi dimentico Totti, Di Biagio, Tommasi, Negro, Favalli, Nesta, Fuser... Questi ultimi tre sono i fratelli piccoli di una bella nidiata ».
Quanta approssimazione che c'è nel calcio....vedere ancora certi allenatori(parola grossa per loro) allenare mentre il un Maestro del genere ancora senza squadra mi fa una rabbia....
asr65- Utente appassionato
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Re: Stima e ammirazione eterna per il mio unico Maestro.
giova77 ha scritto:Deve ringraziare più che altro che Montolivo si è spezzato la tibia altrimenti a quest'ora era a casa...
Beh, Verratti intanto ringrazia Zeman, per essere arrivato dov'è oggi. Poi, per quanto poco possa valere il mio giudizio, lui è il più bravo dei nostri centrocampisti. Mi dispiace solo che continuerò ad augurare a questa nazionale tutte le figuracce possibili e immaginabili.
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Re: Stima e ammirazione eterna per il mio unico Maestro.
asr65 ha scritto:Martedì 3 Giugno 2014 - ore 08:04
Zeman e i suoi figli
RASSEGNA STAMPA - «Lò, Marcolino e Ciruzzo a papà... Tutti in Brasile. Che grande soddisfazione. Sono molto felice per i miei ragazzi. Farò il tifo per loro». Li chiama così, Zdenek Zeman, i suoi ragazzi, con i nomignoli affettuosi che aveva dato loro nella stagione dei miracoli di due anni fa a Pescara quando, ventenni, li guidò a una promozione storica lanciandoli nel grande calcio. Insigne, Verratti e Immobile: i baby terribili di zemanlandia versione abruzzese si sono presi tre dei 23 posti disponibili per il Mondiale e rendono omaggio al vecchio Maestro. «Senza di lui non sarei qui». «Mi ha insegnato la cultura del lavoro». «Quanta fatica, ma poi ti fa volare». Zeman si schermisce, evita gli eccessi e la melassa, non deborda in complimenti, però si sente dalla voce che è felice davvero: «Ci tengo a dire una cosa, non sono solo tre bravi a giocare a pallone, sono anche tre bravi ragazzi. Seri, generosi, disponibili. Mi hanno dato tanto e spero di aver dato anch'io loro qualcosa» racconta a La Gazzetta dello Sport (A. Di Caro).
Beh Zeman, più di qualcosa a sentire cosa dicono di lei in ogni intervista.
«Fa piacere che si ricordano ancora del loro vecchio allenatore. Ci sentiamo ogni tanto. Una telefonata o un sms dopo qualche bel risultato. L'ultimo che ho sentito è stato Insigne».
Anche l'ultimo a staccare il biglietto per i Mondiali. Sul fotofinish ha superato Destro e Rossi.
«Sono contento che abbia convinto Prandelli a portarlo nonostante la grande concorrenza, ma lo stesso discorso vale anche per Ciro e Marco».
Riavvolgiamo il nastro dei ricordi. La prima volta che vide Insigne?
«A Viareggio. Giocava nella Primavera del Napoli, ma non faceva l'attaccante...».
Sei mesi con la Cavese: 10 spezzoni e zero gol. Poi con Zeman 33 partite e 19 gol in Prima divisione col Foggia e l'anno dopo 37 partite e 18 gol a Pescara in B.
«Si è dimenticato i gol in Coppa Italia e la marea di assist. Lui segna e fa segnare».
Anche se a Napoli in due anni la vena si è un pò ridotta: solo 8 reti in 73 partite di campionato.
«Per me può fare tanti gol e assist anche in Serie A. Ha 18- 20 reti nei piedi. Per segnare e servire assist però dipende anche da dove parti. Sono contento che Prandelli lo abbia inserito tra gli attaccanti...».
Qualità e ruolo ideale?
«E' un attaccante esterno. Fisicamente, anche se piccolo, ha grande resistenza e velocità. Nell'uno contro uno e nella preparazione al tiro è tra i più bravi che io abbia avuto».
Da Lò a Ciruzzo... Prima di lei Immobile fece un anno in B tra Siena e Grosseto: 20 partite due gol. Poi a Pescara 37 partite e 28 gol. Via da Zeman solo 5 reti in 33 partite col Genoa. Quest'anno l'esplosione in A: capocannoniere.
«Quando l'ho visto a Pescara gli ho detto: tu sarai il nostro bomber. Fece solo 28 gol, ma poteva farne uno a partita. A Genova non giocava prima punta. Una volta tornato centravanti ha fatto vedere quanto vale. Ciro è un generoso, lascia tutto sul campo, lotta, calcia senza paura».
E soprattutto la calcia dentro. Tanto da aver convinto il Dortmund a prenderlo.
«Mi spiace per il calcio italiano. E' un brutto segnale quando i giovani migliori vanno via. Ma per lui sarà una bella esperienza: potrà giocare e crescere, non solo finanziariamente, imparando nuove cose a livello tecnico e tattico. Ha le spalle larghe e la voglia di arrivare. Farà bene».
Come ha fatto bene Verrattì nel Psg. Sostiene che lei l'ha costruito nella testa e nel fisico.
«Durante la preparazione a Pescara ebbe dei problemi. Però ha imparato a stringere i denti. Arrivava per ultimo ma non si è mai fermato. All'inizio giocava poco perché non era fisicamente pronto. Poi è entrato e il resto è venuto da sé. Perché Verratti sa giocare..."»
Sa giocare in tutti i ruoli? In Nazionale c'è Pirlo...
«Per me Marco è un regista. Ma nell'ultima amichevole ha cominciato alto, poi basso, poi a sinistra. E per me è stato il migliore dei nostri. Ripeto due parole: sa giocare».
Immobile, Verratti, Insigne. Tra i tanti zemaniani finiti in Azzurro sono loro il suo fiore all'occhiello?
«Sono il fiore all'occhiello di oggi, perché ci sono anche tanti fiori di ieri... Mi inorgoglì la chiamata dal Foggia di Signori e Baiano. E non mi dimentico Totti, Di Biagio, Tommasi, Negro, Favalli, Nesta, Fuser... Questi ultimi tre sono i fratelli piccoli di una bella nidiata ».
Quanta approssimazione che c'è nel calcio....vedere ancora certi allenatori(parola grossa per loro) allenare mentre il un Maestro del genere ancora senza squadra mi fa una rabbia....
Speriamo torni ad allenare presto.
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Re: Stima e ammirazione eterna per il mio unico Maestro.
QuattroTreTre ha scritto:giova77 ha scritto:Deve ringraziare più che altro che Montolivo si è spezzato la tibia altrimenti a quest'ora era a casa...
Beh, Verratti intanto ringrazia Zeman, per essere arrivato dov'è oggi. Poi, per quanto poco possa valere il mio giudizio, lui è il più bravo dei nostri centrocampisti. Mi dispiace solo che continuerò ad augurare a questa nazionale tutte le figuracce possibili e immaginabili.
sicuro che deve ringraziare Zeman per dov'è, e molti altri calciatori dovrebbero farlo, però se Montolivo non s'infortunava mi sa che tornava a casa...
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Re: Stima e ammirazione eterna per il mio unico Maestro.
QuattroTreTre ha scritto:asr65 ha scritto:Martedì 3 Giugno 2014 - ore 08:04
Zeman e i suoi figli
RASSEGNA STAMPA - «Lò, Marcolino e Ciruzzo a papà... Tutti in Brasile. Che grande soddisfazione. Sono molto felice per i miei ragazzi. Farò il tifo per loro». Li chiama così, Zdenek Zeman, i suoi ragazzi, con i nomignoli affettuosi che aveva dato loro nella stagione dei miracoli di due anni fa a Pescara quando, ventenni, li guidò a una promozione storica lanciandoli nel grande calcio. Insigne, Verratti e Immobile: i baby terribili di zemanlandia versione abruzzese si sono presi tre dei 23 posti disponibili per il Mondiale e rendono omaggio al vecchio Maestro. «Senza di lui non sarei qui». «Mi ha insegnato la cultura del lavoro». «Quanta fatica, ma poi ti fa volare». Zeman si schermisce, evita gli eccessi e la melassa, non deborda in complimenti, però si sente dalla voce che è felice davvero: «Ci tengo a dire una cosa, non sono solo tre bravi a giocare a pallone, sono anche tre bravi ragazzi. Seri, generosi, disponibili. Mi hanno dato tanto e spero di aver dato anch'io loro qualcosa» racconta a La Gazzetta dello Sport (A. Di Caro).
Beh Zeman, più di qualcosa a sentire cosa dicono di lei in ogni intervista.
«Fa piacere che si ricordano ancora del loro vecchio allenatore. Ci sentiamo ogni tanto. Una telefonata o un sms dopo qualche bel risultato. L'ultimo che ho sentito è stato Insigne».
Anche l'ultimo a staccare il biglietto per i Mondiali. Sul fotofinish ha superato Destro e Rossi.
«Sono contento che abbia convinto Prandelli a portarlo nonostante la grande concorrenza, ma lo stesso discorso vale anche per Ciro e Marco».
Riavvolgiamo il nastro dei ricordi. La prima volta che vide Insigne?
«A Viareggio. Giocava nella Primavera del Napoli, ma non faceva l'attaccante...».
Sei mesi con la Cavese: 10 spezzoni e zero gol. Poi con Zeman 33 partite e 19 gol in Prima divisione col Foggia e l'anno dopo 37 partite e 18 gol a Pescara in B.
«Si è dimenticato i gol in Coppa Italia e la marea di assist. Lui segna e fa segnare».
Anche se a Napoli in due anni la vena si è un pò ridotta: solo 8 reti in 73 partite di campionato.
«Per me può fare tanti gol e assist anche in Serie A. Ha 18- 20 reti nei piedi. Per segnare e servire assist però dipende anche da dove parti. Sono contento che Prandelli lo abbia inserito tra gli attaccanti...».
Qualità e ruolo ideale?
«E' un attaccante esterno. Fisicamente, anche se piccolo, ha grande resistenza e velocità. Nell'uno contro uno e nella preparazione al tiro è tra i più bravi che io abbia avuto».
Da Lò a Ciruzzo... Prima di lei Immobile fece un anno in B tra Siena e Grosseto: 20 partite due gol. Poi a Pescara 37 partite e 28 gol. Via da Zeman solo 5 reti in 33 partite col Genoa. Quest'anno l'esplosione in A: capocannoniere.
«Quando l'ho visto a Pescara gli ho detto: tu sarai il nostro bomber. Fece solo 28 gol, ma poteva farne uno a partita. A Genova non giocava prima punta. Una volta tornato centravanti ha fatto vedere quanto vale. Ciro è un generoso, lascia tutto sul campo, lotta, calcia senza paura».
E soprattutto la calcia dentro. Tanto da aver convinto il Dortmund a prenderlo.
«Mi spiace per il calcio italiano. E' un brutto segnale quando i giovani migliori vanno via. Ma per lui sarà una bella esperienza: potrà giocare e crescere, non solo finanziariamente, imparando nuove cose a livello tecnico e tattico. Ha le spalle larghe e la voglia di arrivare. Farà bene».
Come ha fatto bene Verrattì nel Psg. Sostiene che lei l'ha costruito nella testa e nel fisico.
«Durante la preparazione a Pescara ebbe dei problemi. Però ha imparato a stringere i denti. Arrivava per ultimo ma non si è mai fermato. All'inizio giocava poco perché non era fisicamente pronto. Poi è entrato e il resto è venuto da sé. Perché Verratti sa giocare..."»
Sa giocare in tutti i ruoli? In Nazionale c'è Pirlo...
«Per me Marco è un regista. Ma nell'ultima amichevole ha cominciato alto, poi basso, poi a sinistra. E per me è stato il migliore dei nostri. Ripeto due parole: sa giocare».
Immobile, Verratti, Insigne. Tra i tanti zemaniani finiti in Azzurro sono loro il suo fiore all'occhiello?
«Sono il fiore all'occhiello di oggi, perché ci sono anche tanti fiori di ieri... Mi inorgoglì la chiamata dal Foggia di Signori e Baiano. E non mi dimentico Totti, Di Biagio, Tommasi, Negro, Favalli, Nesta, Fuser... Questi ultimi tre sono i fratelli piccoli di una bella nidiata ».
Quanta approssimazione che c'è nel calcio....vedere ancora certi allenatori(parola grossa per loro) allenare mentre il un Maestro del genere ancora senza squadra mi fa una rabbia....
Speriamo torni ad allenare presto.
Non torna a Pescara?
Ospite- Ospite
Re: Stima e ammirazione eterna per il mio unico Maestro.
Ancora non c'è ninete di certo, si parla pure del Bologna.
Ospite- Ospite
Re: Stima e ammirazione eterna per il mio unico Maestro.
La convocazione dei tre "delfini" controbilancia, ai miei occhi, la presenza di De Rossi ed altri individui che però m'interessano meno. Con loro la nazionale mi è più simpatica e sono pronto a sostenerla. Spero che riescano a trovare il giusto spazio.
Quanto a Zeman, al momento la piazza più "vicina" sembra proprio Bologna. Staremo a vedere, ovunque andrà io sarò un suo sostenitore.
Quanto a Zeman, al momento la piazza più "vicina" sembra proprio Bologna. Staremo a vedere, ovunque andrà io sarò un suo sostenitore.
klokan1975- Utente standard
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Re: Stima e ammirazione eterna per il mio unico Maestro.
Bologna??? ma non si era detto che lo cercavano il real e il barca?QuattroTreTre ha scritto:Ancora non c'è ninete di certo, si parla pure del Bologna.
Cerezo74- Gold member+
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Zodiaco :
Re: Stima e ammirazione eterna per il mio unico Maestro.
Lo cercavano nel 98, non fare tanto lo scaltro che se continui a parlar male di Zeman diventi uno juventino onorario.
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Cerezo74- Gold member+
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Zodiaco :
Re: Stima e ammirazione eterna per il mio unico Maestro.
Grandioso!QuattroTreTre ha scritto:Lo cercavano nel 98, non fare tanto lo scaltro che se continui a parlar male di Zeman diventi uno juventino onorario.
Con tanto di attestato firmato dal mono sopracciglio e gagliardetto puzzolente!
Framusician- Admin
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