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35 anni fa
So che è un forum giallorosso ma volevo ricordare quest'uomo, marito e padre che per mano di un folle gioielliere la sera del 18 gennaio 1977 non tornò a casa da sua moglie e i suoi due bambini Stefano di 2 anni e Francesca di soli 6 mesi.
Ho a cuore questa storia perché Stefano da circa 6 anni lavora con me e dividiamo l'ufficio: sono per lui la sua sorella maggiore e si confida con me.
Anche lui tifa Lazio, spesso ospite da Bingo Bongo De Angelis ma è una persona speciale, cristallina e onesta cresciuto senza la guida di un padre ma con una giovane mamma che è stata una forte e coraggiosa, con persone che le hanno voltato le spalle nel momento più difficile: solo Gigi Martini e Vincenzo D'Amico sono stati sempre presenti non per niente Stefano e la sorella li chiamano "zio".
In primis la giustizia che in Italia era ed è uno scandalo: oggi ero all'evento organizzato nella sala cinema dell'Anica a Roma dove hanno prima proiettato un film prodotto dalla RAI nell'83 ma mai mandato in onda, per metà una ricostruzione del tragico evento con attori del calibro di Alessandro Haber, Stefano Davanzati e Andrea Occhipinti che interpretano i protagonisti della vicenda, e per l’altra metà racconta l’iter giudiziario contraddittorio con immagini di repertorio del tribunale e dei processi.
Ho avuto l'onore di conoscere Luca Di Bartolomei, altro ragazzo fantastico: tutt'e due sono nella Fondazione Sandri.
Stefano e la sua famiglia sono veramente stanchi delle falsità e leggende che sono nate intorno alla vicenda di Luciano Re Cecconi, detto Il Saggio perché persona riflessiva e tranquilla che oggi Martini durante l'evento ha detto "era l'opposto della mentalità del gruppo, finiti gli allenamenti subito a casa dalla sua famiglia".
Due anni fa Balotelli spara con una scacciacani nel centro di Milano e vine tirato in ballo lui, l'Angelo biondo: questo è solo uno degli esempi di tanti fatti brutti collegati al loro papà, Francesca e Stefano sono stanchi....
Non mi sgridate ma era una cosa che sentivo nel cuore e volevo scriverla....
Ho a cuore questa storia perché Stefano da circa 6 anni lavora con me e dividiamo l'ufficio: sono per lui la sua sorella maggiore e si confida con me.
Anche lui tifa Lazio, spesso ospite da Bingo Bongo De Angelis ma è una persona speciale, cristallina e onesta cresciuto senza la guida di un padre ma con una giovane mamma che è stata una forte e coraggiosa, con persone che le hanno voltato le spalle nel momento più difficile: solo Gigi Martini e Vincenzo D'Amico sono stati sempre presenti non per niente Stefano e la sorella li chiamano "zio".
In primis la giustizia che in Italia era ed è uno scandalo: oggi ero all'evento organizzato nella sala cinema dell'Anica a Roma dove hanno prima proiettato un film prodotto dalla RAI nell'83 ma mai mandato in onda, per metà una ricostruzione del tragico evento con attori del calibro di Alessandro Haber, Stefano Davanzati e Andrea Occhipinti che interpretano i protagonisti della vicenda, e per l’altra metà racconta l’iter giudiziario contraddittorio con immagini di repertorio del tribunale e dei processi.
Ho avuto l'onore di conoscere Luca Di Bartolomei, altro ragazzo fantastico: tutt'e due sono nella Fondazione Sandri.
Stefano e la sua famiglia sono veramente stanchi delle falsità e leggende che sono nate intorno alla vicenda di Luciano Re Cecconi, detto Il Saggio perché persona riflessiva e tranquilla che oggi Martini durante l'evento ha detto "era l'opposto della mentalità del gruppo, finiti gli allenamenti subito a casa dalla sua famiglia".
Due anni fa Balotelli spara con una scacciacani nel centro di Milano e vine tirato in ballo lui, l'Angelo biondo: questo è solo uno degli esempi di tanti fatti brutti collegati al loro papà, Francesca e Stefano sono stanchi....
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Ospite- Ospite
Re: 35 anni fa
onestamente non so di chi o cosa parliamo, mi spiace
parlo a nome di tt
il colore della "pelle" non ci lascia indifferenti nella tragicità della vita
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il colore della "pelle" non ci lascia indifferenti nella tragicità della vita
Ultima modifica di alexmarubium il Ven Gen 20, 2012 1:08 pm - modificato 1 volta.
Ospite- Ospite
Re: 35 anni fa
Forse sei troppo giovane, non sei di Roma ma sto parlando di Luciano Re Cecconi, il numero 8 della Lazio dello scudetto del 74 che fu ucciso, a detta della stampa dell'epoca, per uno scherzo di una finta rapina da un gioielliere
vedendo la tua età forse è proprio l'anno in cui sei nato
vedendo la tua età forse è proprio l'anno in cui sei nato
Ospite- Ospite
Re: 35 anni fa
anch'io non conosco questa storia... me l'andro' a cercare su internet.
Comunque se hai pensato di scriverla evidentemente ti ha molto colpito e dimostri molta attenzione verso persone che hanno sofferto e molto.
Questo è un pregio, non da poco nel mondo odierno.
Ciao Ale
Comunque se hai pensato di scriverla evidentemente ti ha molto colpito e dimostri molta attenzione verso persone che hanno sofferto e molto.
Questo è un pregio, non da poco nel mondo odierno.
Ciao Ale
aleforzaroma- Gold Member
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Re: 35 anni fa
ricordo vagamente la storia raccontata da un cronista laziale su gbr...mi pare Michele Plastino
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Re: 35 anni fa
E' stato sempre detto che entrò nella gioielleria dicendo: "Fermi tutti questa è una rapina" ma dagli atti del processo che la famiglia è riuscita ad avere solo 3 anni fa questa frase non risulta, non è stata mai detta. Il primo giudice incaricato del caso disse: Re Cecconi non era armato? Allora è omicidio volontario".
Dopo due giorni fu sostituito, erano gli anni di piombo, Ghedin che era con Cecco non ha mai detto nulla dicendo di non ricordare, tanti fatti strani, cose non dette o dette nel falso
Dopo due giorni fu sostituito, erano gli anni di piombo, Ghedin che era con Cecco non ha mai detto nulla dicendo di non ricordare, tanti fatti strani, cose non dette o dette nel falso
Ospite- Ospite
Re: 35 anni fa
La sera del 18 gennaio 1977 Re Cecconi, dopo l'allenamento, si trova in compagnia dei compagni di squadra Rossi e Ghedin nel quartiere Fleming nel negozio di profumeria di un amico comune, Giorgio Fraticcioli. Ad un certo punto, come scriverà Il Messaggero nella cronaca dell'accaduto, Rossi saluta la compagnia per fare degli acquisti, mentre Fraticcioli comunica a Re Cecconi e Ghedin che deve portare due flaconi di profumo ad un amico gioielliere che si trova in Via Francesco Saverio Nitti.
I due si offrono di accompagnarlo e rimangono indietro mentre il profumiere si fa riconoscere dal gioielliere che gli apre la porta.
Qui cominciano le leggende metropolitane secondo le quali Re Cecconi, che aveva avvisato Ghedin dello scherzo che stava per fare, esclama: "Mani in alto, questa è una rapina!" con il bavero del cappotto alzato a celare il volto. Il gioielliere, Bruno Tabocchini, non riconoscendolo, estrae una pistola e fa fuoco colpendo in pieno petto il biondo centrocampista biancoceleste.
Invece dai verbali il gioielliere, Ghedin, il profumiere e altri 4 testimoni non hanno mai sentito questa frase e Cecco non aveva il bavero alzato.
Il film che hanno proiettato oggi doveva essere trasmesso alla Rai nell'83 ma i due coniugi entrano in possesso del copione e lo leggono attentamente. Lui è descritto come un individuo incolto, molto attaccato al denaro e dal grilletto facile; lei come donna quasi esclusivamente impegnata a riporre oggetti negli scaffali della gioielleria. Dopo averlo letto, i coniugi ritengono che la sceneggiatura violi il loro diritto alla identità personale.
Così, citano in giudizio la Rai dinanzi al Tribunale di Roma, chiedendo di inibire la messa in onda dello sceneggiato. Il Tribunale accoglie la domanda. Ma la Corte d’Appello di Roma riforma la sentenza di primo grado, riconoscendo il diritto di cronaca. I coniugi ricorrono per cassazione.
Il gioielliere nei dieci mesi precedenti al fatto aveva già usato la pistola per due tentate rapine
I due si offrono di accompagnarlo e rimangono indietro mentre il profumiere si fa riconoscere dal gioielliere che gli apre la porta.
Qui cominciano le leggende metropolitane secondo le quali Re Cecconi, che aveva avvisato Ghedin dello scherzo che stava per fare, esclama: "Mani in alto, questa è una rapina!" con il bavero del cappotto alzato a celare il volto. Il gioielliere, Bruno Tabocchini, non riconoscendolo, estrae una pistola e fa fuoco colpendo in pieno petto il biondo centrocampista biancoceleste.
Invece dai verbali il gioielliere, Ghedin, il profumiere e altri 4 testimoni non hanno mai sentito questa frase e Cecco non aveva il bavero alzato.
Il film che hanno proiettato oggi doveva essere trasmesso alla Rai nell'83 ma i due coniugi entrano in possesso del copione e lo leggono attentamente. Lui è descritto come un individuo incolto, molto attaccato al denaro e dal grilletto facile; lei come donna quasi esclusivamente impegnata a riporre oggetti negli scaffali della gioielleria. Dopo averlo letto, i coniugi ritengono che la sceneggiatura violi il loro diritto alla identità personale.
Così, citano in giudizio la Rai dinanzi al Tribunale di Roma, chiedendo di inibire la messa in onda dello sceneggiato. Il Tribunale accoglie la domanda. Ma la Corte d’Appello di Roma riforma la sentenza di primo grado, riconoscendo il diritto di cronaca. I coniugi ricorrono per cassazione.
Il gioielliere nei dieci mesi precedenti al fatto aveva già usato la pistola per due tentate rapine
Ospite- Ospite
Re: 35 anni fa
mimi64 ha scritto:So che è un forum giallorosso ma volevo ricordare quest'uomo, marito e padre che per mano di un folle gioielliere la sera del 18 gennaio 1977 non tornò a casa da sua moglie e i suoi due bambini Stefano di 2 anni e Francesca di soli 6 mesi.
Ho a cuore questa storia perché Stefano da circa 6 anni lavora con me e dividiamo l'ufficio: sono per lui la sua sorella maggiore e si confida con me.
Anche lui tifa Lazio, spesso ospite da Bingo Bongo De Angelis ma è una persona speciale, cristallina e onesta cresciuto senza la guida di un padre ma con una giovane mamma che è stata una forte e coraggiosa, con persone che le hanno voltato le spalle nel momento più difficile: solo Gigi Martini e Vincenzo D'Amico sono stati sempre presenti non per niente Stefano e la sorella li chiamano "zio".
In primis la giustizia che in Italia era ed è uno scandalo: oggi ero all'evento organizzato nella sala cinema dell'Anica a Roma dove hanno prima proiettato un film prodotto dalla RAI nell'83 ma mai mandato in onda, per metà una ricostruzione del tragico evento con attori del calibro di Alessandro Haber, Stefano Davanzati e Andrea Occhipinti che interpretano i protagonisti della vicenda, e per l’altra metà racconta l’iter giudiziario contraddittorio con immagini di repertorio del tribunale e dei processi.
Ho avuto l'onore di conoscere Luca Di Bartolomei, altro ragazzo fantastico: tutt'e due sono nella Fondazione Sandri.
Stefano e la sua famiglia sono veramente stanchi delle falsità e leggende che sono nate intorno alla vicenda di Luciano Re Cecconi, detto Il Saggio perché persona riflessiva e tranquilla che oggi Martini durante l'evento ha detto "era l'opposto della mentalità del gruppo, finiti gli allenamenti subito a casa dalla sua famiglia".
Due anni fa Balotelli spara con una scacciacani nel centro di Milano e vine tirato in ballo lui, l'Angelo biondo: questo è solo uno degli esempi di tanti fatti brutti collegati al loro papà, Francesca e Stefano sono stanchi....
Non mi sgridate ma era una cosa che sentivo nel cuore e volevo scriverla....
Si, fu davvero una storiaccia quella di Re Cecconi, spesso accostato al nome di Giordano, quello si un mezzo bandito. Io ero piccolina quando è successo il fatto, ma di questa storia ho sentito parlare tanto. Mentre mi ricordo bene la storia di Paparelli, perché mio cugino (laziale) era allo stadio quel giorno, e mia zia era in preda alla disperazione, perché passò un bel po' prima di avere notizie certe:all'epoca non c'erano i cellulari, ne' la rete, che ci permette di avere notizie in tempo reale. Quando sento qualcuno che augura una disgrazia come quella di Paparelli ai laziali, onestamente mi passa la voglia di tifare. Gli sfotto' vanno bene, ma augurare cose come quelle no.
______________________________________________________
"Oggi lo sai che i tempi cupi non finiscono mai. Ma sai pure che pe campacce mejo dentro, c'è bisogno de esse lupi. E allora meno male che te ce sei svejato lupo. Allora meno male che stasera, comunque vada, avrai voja de ululà" (KC1927) C'è solo l'A.S.Roma
"...anch'io potrei andar via perchè c'è gente che non è in grado di reggere un dibattito qualsiasi. Per mia fortuna qualcuno c'è."
Polly- Admin
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Zodiaco :
Re: 35 anni fa
Quoto tutto ciò che ha scritto Mimì, con grande ammirazione e gioia per aver anche io conosciuto una splendida persona come il figlio di Luciano Re Cecconi, Stefano. Era il 2007 quando mi trovai per lavoro a Tivoli. Lui aveva appena chiuso il suo negozio, un Lazio Store in una via adiacente al corso. Io ero l'acquirente del suo locale. Ricordo la sua spontanea gentilezza, la cordialità con la quale mi aiutò a svolgere la burocrazia del luogo, un ragazzo splendido, simpatico, educato e sempre disponibile. Ricordo anche come tutti i suoi ex clienti lo ricercassero con nostalgia, avendo apprezzato tutti quale piacevole persona Tivoli avesse avuto in seno.
Se puoi salutamelo, digli se ricorda del ragazzo che mise dopo il suo Lazio Store un negozio completamente celtico a Tivoli. E mandagli un grande in bocca a lupo...
Se puoi salutamelo, digli se ricorda del ragazzo che mise dopo il suo Lazio Store un negozio completamente celtico a Tivoli. E mandagli un grande in bocca a lupo...
vecchio ardito- Utente appassionato
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Numero di messaggi : 1266
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Età : 43
Località : Roma
Zodiaco :
Re: 35 anni fa
Stefano vi ringrazia tutti: gli ha fatto piacere leggere i vostri commenti e non è rimasto per nulla sorpreso di ciò, anche se è un forum giallorosso.
Lui è dell'idea che non bisogna identificare il tifoso della squadra avversaria un nemico, ma un antagonista solo nel tifo leale e sportivo.
Poi ci sono gli sfottò, le scommesse con penitenza (e con i derby le facciamo sempre) ma la violenza non è del vero tifoso ma del teppista che approfitta del mondo del calcio per creare disordini.
Lui è dell'idea che non bisogna identificare il tifoso della squadra avversaria un nemico, ma un antagonista solo nel tifo leale e sportivo.
Poi ci sono gli sfottò, le scommesse con penitenza (e con i derby le facciamo sempre) ma la violenza non è del vero tifoso ma del teppista che approfitta del mondo del calcio per creare disordini.
Ospite- Ospite
Re: 35 anni fa
Fu una cosa tremenda, me la ricordo ancora ... avevo 7 o 8 anni.
Si rimase di sale.
Vermente una morte assurda.
In famiglia siamo tutti molto contrari alla diffusione a bischero delle armi e quella fu una delle prime esperienze dirette!
Saluta il figlio di quel giocatore che era anche molto bravo ... sarebbe andato lui e non Wilson ai mondiali del '78, se non ricordo male.
Si rimase di sale.
Vermente una morte assurda.
In famiglia siamo tutti molto contrari alla diffusione a bischero delle armi e quella fu una delle prime esperienze dirette!
Saluta il figlio di quel giocatore che era anche molto bravo ... sarebbe andato lui e non Wilson ai mondiali del '78, se non ricordo male.
andreafalciani- Utente fedele
-
Numero di messaggi : 4682
Data d'iscrizione : 07.11.09
Età : 54
Località : Firenze
Zodiaco :
Re: 35 anni fa
Esatto Andrea: era fermo da un po' di mesi in campionato e proprio la domenica successiva al fatto sarebbe tornato a calcare i campi di calcio.
Qualche giorno prima aveva ricevuto da Bearzot l'incitamento a tornare subito in forma perché voleva portarlo in Agerntina per i Mondiali (come mi ha raccontato Stefano da notizie della mamma e Gigi Martini)
Qualche giorno prima aveva ricevuto da Bearzot l'incitamento a tornare subito in forma perché voleva portarlo in Agerntina per i Mondiali (come mi ha raccontato Stefano da notizie della mamma e Gigi Martini)
Ospite- Ospite
Re: 35 anni fa
Io sono rimasta scioccata da questa storia che non conoscevo e non trovo ancora le parole per commentare.
Un modo assurdo di morire e come se non bastasse, commenti assurdi che sono stati fatti da ogni parte all'epoca...
Non ho poi letto da nessuno parte un cenno a un minimo moto di dispiacere da parte del gioielliere... ma che era, una bestia?
Se avesse detto "Mi dispiace, cercate di capirmi, ho subito altre due rapine e ormai per me è una psicosi, non so come è successo", l'avremmo anche capito, ma così?
Un modo assurdo di morire e come se non bastasse, commenti assurdi che sono stati fatti da ogni parte all'epoca...
Non ho poi letto da nessuno parte un cenno a un minimo moto di dispiacere da parte del gioielliere... ma che era, una bestia?
Se avesse detto "Mi dispiace, cercate di capirmi, ho subito altre due rapine e ormai per me è una psicosi, non so come è successo", l'avremmo anche capito, ma così?
Framusician- Admin
-
Numero di messaggi : 24639
Data d'iscrizione : 04.12.08
Località : Barletta
Re: 35 anni fa
E' quello che ha detto anche Stefano: ormai nessuno gli potrà più ridare il papà ma almeno eliminare il fango dalla sua immagine, questo vogliono lui e la sua famiglia...
Ne' il gioielliere ne' un membro della sua famiglia ne' Ghedin (che era presente quel giorno e unico testimone che non ricordava e ricorda nulla) hanno mai avuto una parola o un pensiero per la famiglia Re Cecconi.
Ne' il gioielliere ne' un membro della sua famiglia ne' Ghedin (che era presente quel giorno e unico testimone che non ricordava e ricorda nulla) hanno mai avuto una parola o un pensiero per la famiglia Re Cecconi.
Ospite- Ospite
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