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Kansas City 1927

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Messaggio Da Polly Mer 4 Apr 2012 - 14:28

Si merita un topic tutto suo, secondo me.


Il pranzo è servito (Roma-Novara 5-2)
pubblicata da Kansas City 1927 il giorno martedì 3 aprile 2012 alle ore 23.18 ·


Dici Novara e pensi riso. Dici riso e pensi: pomodori co. Dici pomodori co riso e pensi: oh ma o sai che io mpo d’appetito ce l’ho. E grazziarcazzo, è ora de pranzo, pensi e dici definitivo. Ma la revolucion non è un pranzo de gala, ar massimo po esse un pranzo de galatine, du caramelle pe tenesse bona la fame in quel deossadio, un fermino in attesa che lo stomaco se apra o se chiuda definitivamente a seconda delle gesta dei nostri, che oggi so tutti quelli che s’aspettamo, considerando squalificati e scrociati. Capitan Sto dove lo metti sta, e a sto giro serve in difesa a faje da balia a Chiaia e @Jose Angel, raggionpercui er centrocampo diventa na colonia sudamericana co Supllìcio e l’Aquistinho a fa da interpreti laterali delle profezie der Gago er Presago, coi tre lì davanti pronti a beneficiare de lanci in profondità e tagli sapienti che non ce saranno, quindi pronti a inventasseli da soli.

Erno Vara, che già de suo non è er Real Madrid, se presenta senza due dei tre che sanno move mpo la palla, Rigoni e Mascara, che pur non essendo Cristiano Ronaldo e Benzema, capimo ben presto che c’avrebbero potuto mannà de traverso sta partita. Lo capimo esattamente al diciasettesimo minuto, dopo sediciminuti riassumibili in du parole che iniziano pe che e finiscono pe palle, quando l’Airone pensa bene de spiccà er volo e de uccellà prima Capitan Stopper e poi Franco, mettendo dentro quello che è ben il secondo gò de stagione sua, e confermando la tradizione che ce vede nei panni della Onlus “Seconda Chance”, organizzazione no profit che rimette ar mondo chiunque sia finito ai margini de sto monnoinfame. Stamo a perde Corno Vara. “Quele merde daa Cornovaglia?” chiede Franco titubante, senza che nessuno se disturbi de risponneje, mentre ossadio se disturba eccome e, memore dei fantasmi doo Slovan, a sto giro non dice “Ahaha, che tenerezza, e creature c’hanno segnato” ma sintetizza il suo pensiero in un più spigoloso “Daje porcoddue, ma che davero?”.

E’ un rumoreggiamento de spalti che fa sì che al minuto diciotto la A.s. Roma se presenti sul terreno dello Stadio Olimpico in Roma, co un ritardo apprezzabile ma comunque ancora colmabile. E qual è il colmo pe uno che deve pià tutti i cross che arivano in area se non fallo lui er cross? Er Fucipolla prende contatto cor cuoio sur lato piccolo dell’area, lo addomestica, je insegna a dà la zampa, lo iscrive a na gara de aggiliti, je fa fa na cosa buffa pe finì nela colonnina de Repubblica, e alla fine lo scioje e lo lascia libero de core nella direzione der portiere che se stupisce ogni vorta che vede du quadrupedi ar grido de “Uh, i cani!”. Ed è lì che il manuale der carcio sur quale Altafini ha perso la vista e la brocca s’aricchisce de na nuova voce. L’Omo co un piede solo, resose conto che fino a mo c’ha fatto cose carucce co quer sinistro, ma ancora non determinanti, decide de cambià punto d’impatto, se lancia nello spazio e si libra a scapocciare: è la busta de piscio volante, ultimo brevetto dell’Aquistinho che a sto giro la mette dentro e ce fa strillà, e ce fa venì voja de abbracciallo, che è tutto contento, e se vedrà pe il resto dela partita. “Amo segnato Arno Vara!” sfiatamo tutti. Che certo, come grido de battaja non è proprio paragonibale a “Questa è Sparta!” però mo questo serviva, e allora daje, mo famojene quattro però.

Ma se la matematica non è un opinionista, pe fanne quattro intanto tocca fajene nantro, e visto che a Osvardo o vedi così ma invece non je se po nasconne niente, è lui che decide de dà seguito a sto procedimento logico, quanno se rende conto che vabbè che amo segnato, ma stamo comunque pari Corno, e la misura è colma. E qual è il colmo pe uno che de che deve pià tutti i cross che arivano in area ma oggi ha fatto segnà uno co un cross suo se non pià un cross che ariva in area e segnà lui? E qual è il colmo pe na squadra che du carcidangolo su tre se li caca rincorendo schemi da decodificà co la stele de Rosetta se non segnà su carcio d’angolo? E co chi se non Corno je poi segnà dar corne? Domande, dubbi, quesiti e perplessità che se infrangono contro la cofana oriunda, quando Ercapitano se rende conto che non ce sta Pjanic acoccolato sulla bandierina a dije “Eddai Ercapitano, famo lo schema, daje imabstimo lunodue e poi annamo ar McDonald, se steccamo un menù!” e la mette in mezzo come solo lui sa fa quando solo lui decide de fa la cosa più facile. La retroguardia Derno sembra avere la meglio, ma poi se infila lui ar grido de: “Io so Osvardo, so rapido e testardo” e la spizza quer tanto che basta pe rompe sto pareggio che ce stava a rompe, pe ristabilì definitivamente che siamo ritornati nell’epoca Osvardea, che lui quanno ce sta, tendenzialmente, segna, e ce manca poco che non je ne entra uno pe corpa der quale sarebbero dovute entrà in funzione le ruspe per riccoje i cocci dell'Olimpico.

Se ne annamo a riposà co mpo de stranimento pe esse annati sotto, co ancora più stranimento pe il fatto che er peccato de gioventù de Thor stia ar centro dela difesa come se starebbe ar centro de na dark room, sempre terorizzato, senza avè mai la consapevolezza de dove colpirà er nemico, costantemente a chiappe strette.


I secondi 45 nascono sotto il segno dei pesci. Precisamente de quelli in faccia che rischiamo de pià, prima perchè Caracciolo anticipa di nuovo Capitan Sto Mejo a Centrocampo ed è Franco a dije NO, poi perchè a Jeda sto 2-1 Je sa de fregatura, e Je va de raddrizzà la situazione, ma fortunatamente dovrebbe prima raddrizzasse i piedi, e quando la palla sfila a lato, un inedito Chiaia lascia de stucco tutto er settore famiglie co un volgarissimo “Raddrizza questo!”. Manco er tempo pe le madrissoriche de coprì le orecchiessoriche dei pischellissorici nei distintisssorici che stamo già dall’artra parte, stavorta quella bona. Bruciatello struscia scarpettoso nel piatto avversario a raccoje sughetto e gloria, che vabbè che vabbè, ma mo è proprio ora de pranzo. Ma visto che a Supplìcio nostro tutto puoi dije ma non che sia egoista, decide de offrì na mezza pagnottella all’Aquistinho infervorato, che ricambia er favore co na nuova mirabolante invezione: la busta de piscio a sponda multipla. Dicesi busta de piscio a sponda multipla quela palletta mezza e mezza che parte da unico piede utilizzabile dall’estensore della stessa, per andare a esercitare una forza uguale e contraria sule mano der portiere e ricaracollare a centro area in mezzo a stinchi, porpacci e chiappe avversarie, col risultato finale de capità esattamente sul piede amico che se voleva raggiunge. Che a sto giro è quello dela Bambola, da cui tutto aveva avuto principio. Ma la Bambola non è un giocattolo qualunque: è la Bambola Assassina. Tu lo vedi soffice e carino, ma quello te frega, e lo fa cor suo oggetto preferito, er cucchiaio. Il piedino morbidoso si avvicina lieto al cuoio e je sussurra caruccio: “Ciao amico! Ti voglio bene! E’ una bellissima giornata! Ti dispiacerebbe compiere una volta ad arco e correre ad insaccarti a fil di traversa?”. E come fai a dije de no a quei piedini, e infatti er pallone core, insacca, e noi tutti gioìmo. Mortacci che gò.

"Amo segnato ar momento giusto" sibila malvolentieri e ce sorprende er vicino cacadubbi, abitualmente prodigo de commenti calibrati su misura apposta pe fattelà pià a male pure subito dopo er gò. Effettivamente Ok il momento è giusto, e mo che la Rota dela Fortuna gira bene e che il Pranzo è servito annamo de accademia e de chiticaca, de Putto che se propone e de @Jose Angel che invece se ripropone come er più indigesto dei #peperoni magnati troppo tardi, e a ogni piè sospinto provoca acidità de stomaco, gonfiore dele palle, secchezza delle fauci ormai consumate dai tentativi de incoraggiamento. Ma è proprio su l’asse dell’amicizia iberica che nasce er quarto, co na palla lanciata in profondità e co Krkkkrkc che fa quello che tutti s’aspettamo da quando stestate ai tempi dell’acquisto amo cominciato a fasse le pippe su Youtube: velocità, possesso cerebrale e fisico der cuoio, precisione, e il Fontana che sta in porta può solo che secernere lacrime. Oggi è er giorno dei gò fatti bene, t’ha detto zella cì. Il grido sale liberatorio in cielo e il pensiero core premuroso a Abidal, che c’ha da giocà na partita na nticchia importante, e noi tifamo tutti pe lui.

Ma c'è una creatura sul rettangolo che ce fa innervosì anche quando la partita pare chiusa, il protagonista del già acclamato successo "Il ritorno dei Manga stronzi": Morimoto, uno che tra la partita de andata e de ritorno contro la Roma manco se allena, manco fa er calciatore, ma sta alla piastra Teppanyaki de un ristorante giapponese nella nebbiosa provincia sabauda. A lui manco je piace giocà a calcio: a lui je piace segnacce a noi. E pure a sto giro timbra, co l'amichevole collaborazione der bandierina, al quale però non se sentimo de dì niente in virtù del fori gioco inesistente apparsoje in rivelazione che c'ha salvato er c**o sullo zerazzero. E bisogna avè passato quello che amo passato noi, bisogna avecce na memoria funestata da fantasmi orendi pe avecce paura sur 4 a 2 in casa Corno Vara. Eppure pe qualche attimo lo sguardo ce se vela de terore, perchè noi l'avemo passate tutte, perchè dopo nannata così aspettasse la qualunque è la base d’asta, e il cetriolo è sempre lì presente nei nostri pensieri.

Ma il settore ortofrutticolo oggi non ce regalerà sorprese se non positive, con l’ingresso delLa Mela adolescente che a mpar de giri dar fischio se ritrova a strillà come se avesse segnato ala finale dei Mondiali. Osvardo imposta er contropiede e je mette na palla co quel fare fraterno e rassicurante che gli è proprio, co quello screzio de Udine ormai lontano anni luce, co quello sguardo al limite della commozione de chi vede cresceje er cucciolo sotto l’occhi, co quell’aria bonaria che sussurra: “Se te lo magni te rompo er c**o”. Er Pischello trae grande motivazione dall’affetto der fratellone e, mpo pe voja de segnà, mpo pe desiderio de continuà a deambulà regolarmente, scava un cunicoletto invisibile tra piedone der difensore, manona der portiere e palo più lontano, perchè oggi de fa un gò brutto proprio non ce riesce. Er Coco gioisce doppiamente, a noi nce pare vero che oggi ha segnato mezza squadra, Osvardo rimane sule sue mpo dispiaciuto pe non potè scaricà su quella crestina na settimana de tensione, ma ala fine se rende conto che Pasqua s’avvicina e non sarebbe stato er caso. Mo è ora de sta tutti uniti e de mettese a tavola domenica prossima davanti a un triplice fraterno abbacchio. Mo è ora de daje un segno de vita, no squilletto, un sms co scritto “Arrv tr 5 mnt” a sto campionato che ogni vorta pare che se n’è ito e invece, nonostante tutto, ce continua a aspettà.




Ultima modifica di polly il Mer 4 Apr 2012 - 14:38 - modificato 2 volte.

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"Oggi lo sai che i tempi cupi non finiscono mai. Ma sai pure che pe campacce mejo dentro, c'è bisogno de esse lupi. E allora meno male che te ce sei svejato lupo. Allora meno male che stasera, comunque vada, avrai voja de ululà" (KC1927) C'è solo l'A.S.Roma


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Messaggio Da Ospite Mer 4 Apr 2012 - 14:30

te stai a rota con Kansas City... piace anche a me!
Solo che per leggerlo devo prendere una settimana di ferie... lungo...

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Messaggio Da Polly Mer 4 Apr 2012 - 14:39

17062001 ha scritto:te stai a rota con Kansas City... piace anche a me!
Solo che per leggerlo devo prendere una settimana di ferie... lungo...

Infatti l'avevo trovato già ieri, ma lo sto leggendo piano piano oggi. Ci vuole un po', lo so, ma ne vale davvero la pena. Rido alle lacrime!

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Messaggio Da Ospite Mer 4 Apr 2012 - 17:06

Bellissima direi

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Messaggio Da Ospite Mer 4 Apr 2012 - 17:22

marca i punti salienti, è troppo lunga da leggere, non posso perdere così tanto tempo... Smile

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Messaggio Da Polly Mer 4 Apr 2012 - 18:12

Ci vogliono 5 minuti, non si può fare un riassunto come un capitolo de "I Promessi Sposi", questa è arte, allo stato puro U.U

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Messaggio Da Ospite Mer 4 Apr 2012 - 18:38

io sono troppo serio per questo genere di cose Suspect

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Messaggio Da Polly Dom 22 Apr 2012 - 16:15

Cose che Capitano (Roma-Udinese 3-1)
pubblicata da Kansas City 1927 il giorno venerdì 13 aprile 2012 alle ore 20.54 ·


Se de norma er turno infrasettimanale notturno non suscita simpatie e se pone come un riorganizzatore naturale de agende de lavoro e de famìa, a sto giro non è un problema. Essendo che a Lecce la Roma non ha giocato mo so 10 giorni che nse vede na partita, quindi tuttosommato ce po sta. E tuttosommato ce po pure sta che i nostri, ancora mbriachi de Negroamaro der Salento, se becchino quarche fischio quando imboccano a riscallasse. Sì lo sapemo, nse dovrebbe fa, come nse sarebbe dovuto distrugge casa o bestemmià i santi o martrattà le nostre donne e i nostri uomini o ruttà in faccia a chiunque ce se sia parato sur cammin de nostra vita durante e dopo la selva oscura de Lecceroma. Nse sarebbe dovuto fa, ma ner privato dele nostre case l’amo fatto tutti, ragion per cui nse la sentimo certo de daje addosso a chi je ne scappa un fischio (che poi devi pure esse bono a fischià, c’è chi vorebbe e non può e c’è chi non vo ma potrebbe, ecc. ecc.) e insomma, mpar de fischi non hanno mai ammazzato nessuno, e a tutti sti ragazzini je se dovrà pure fa provà st’esperienza, così c’hanno nquadro completo. Quello che non è completo è come ar solito l’undici iniziale, co Capitan Stopper dirottato a fa da psicologo/balia/consulente/dogsitter a Chiaia ma cor gradito ritorno de un giovane bosniaco cor mappamondo ar posto dela capoccia e na foto Dercapitano ar posto dei santini ner portafoglio. Ed è proprio Ercapitano che pronti via mette l’Aquistinho davanti ar portiere, ma ancora è presto pe segnà, manco se so seduti tutti, c’è gente che ancora sta a contrattà cor parcheggiatore, c’è chi sta a cercà i spicci pe er borghetti, mentre a casa c’è chi sta a strappà i regazzini dala tv e a cercà er telecomando pe disarcionà Disney Channer dalo schermo, nse po segnà adesso, mejo na minibusta a tu per tu, giusto pe scallasse.
Ma c’è chi è già callo dampezzo, un rigazzo cor look da rockstar, l’accento da indecifrabile, e na voja de spaccà la porta che se lo porta via. A Lecce è rimasto muto pure lui, ma oggi la sua banda suona il rock, e tutto il resto all’occorrenza, e sappiamo che in sta squadra fare tutto è un’esigenza, e dopo sette minuti è ora de piazzà l’assolo. Allora via a scattà su quella zona de campo ove Borini ce paga l’Imu detto filo der forigioco, via a liberasse de zebre friulane arancanti ale carcagna, via a anestetizzaje i porsi a Handanovic co na prima stecca e soprattutto via a mette la palla in buca co la seconda.
Er Chitara le fa tutte giuste, una de seguito all’altra, è il risultato nun po esse che musica pe le nostre recchie, benzina pe er fomento, “daje” pe il nostro “stamo a vince!”. Poi vabbè, segnato er gò esurta come esurta, ma lui è così, un tot bambino, sortanto mpo latino, un oriundo che è speranza, mpirata che nc’ha pazienza, ncoatto de panza e sostanza, ma finchè segna sticazzi se se mette er dito sotto ar naso, anche perchè considerando che Ercapitano se lo mette in bocca e Franco c’ha l’esclusiva sule orecchie, va a finì che er cerchio se restiringe, e non voremmo mai vedè in campo festeggiamenti che sbocchino in visite pe controllà la prostata.

Dopodichè succede che non famo niente de speciale ma giocamo a pallone proprio come na squadra de calcio co le azioni, i passaggi, i tagli, i lanci co Capitan Mo che pare Capitan Diba, la profondità! LA PROFONDITA’! ER TASTO TRIANGOLO DELLA PLAY! ER PASSAGGIO FIRTRANTE! E firtranto che er firtrante firtra e flirtramo amorosi cor pallone, se ritrovamo nsacco de vorte a tirà in porta o a annacce vicino, ma mai quer vicino vicino che basta pe non facce comincià intorno ar ventesimo a dì “ecco, o vedi come semo, tu guarda eh, mo guarda eh”. E co sta litania de guardamogguarda de sottofondo se susseguono prima ntentativo Delladolescente da fermo, uno dell’Aquistinho da mobile che mezzo scarta lo spilungone loro però se emoziona e se va a affrescà sui cartelloni dietro la porta, uno der Chitara smorzato da Tania Handanovic che se tuffa e lo anticipa de na ciocca, e uno Dercapitano che fionda un sercio umido da fori area ma ancora na volta er portiere più dotato acusticamente tra i due in campo sfiora e manda alto, checchè ne dica Rizzoli.
Insomma, piovono occasioni sul versante giusto, che pe noi po volè dì solo na cosa: sta pe piove me**a controvento.

Sventato er primo schizzo co Franco che esce a confutare le tesi che sostiene Pereyra, l’aroma acre rimane nell’aria quer tanto che basta pe facce armà almeno de ombrello o impermeabile. Ma c’è un pischello che è insensibile ai #segnali, che siccome non se spettina mai non avverte che er #vento è improvvisamente cambiato, che sostanziarmente se scorda de coprì er pezzo de #campo che je spetta e de smentì armeno na vorta migliaia de persone che a ogni partita fanno gare a ritroso nei lustri pe trovà negli arbum Panini na #sega equipollente (e ce ne avemo avute assai) in maja giallorossa, #porca #puttana #ladra #tesoriera #leghista. E così, dopo mprimo tempo tuttosommato dominato offrimo fianco e porta a Fernandes, una dele comparse dell’acclamato classico “Natale co Di Natale” che da brava spalla s’appoggia all’estro der protagonista e sbagliando er piattone infila la battuta vincente.

La litania guardamogguarda se trasforma in arprimotiroarprimotiro, e ce accompagna pe 15 minuti de pessimismo e fastidio che nun vedemo l’ora che finiscano, pe ributtasse in massa nell’area dell’Udinese meno Udinese che se possa immaginà, lenta, lunga, slegata e se non ce vinci oggi, quando?

“Nantravorta!” sembra suggerire l’undici de Gweed O’Leen, quando rimbocca in campo decisamente più ordinato e compatto, pronto finalmente a mette in atto la fine strategia militare che contro de noi spesso se rivela vincente, modello matematico applicato al calcio che è omai un classico anche nei corsi a Coverciano: “Chiudite a testuggine e riparti che prima o poi na ca***ta la fanno”. E in effetti er copione sembra esse quello suggerito dall’ermetico nome der modulo, co noi che a ondate s’annamo a infrange contro du file da quattro de udiniani e loro che appena appena vedono nmezzo spirajo provano a passacce in mezzo. Ma sebbene er copione rispetto ar primo tempo sia cambiato e non se disponga più de spazi illimiti, quando Ercapitano c’ha er piede caldo bastano pure spazi limiti, che lui er coridoietto te lo trova, solo che quando lo trova pe Osvardo ce se mettono de mezzo Handanovic e palo a mannaje de traverso la prima doppietta co la majassorica a lui e cochebirepaniniborghetti a noi. Ma er momento è bono, e allora l’Aquistinho acquistato ancora metà, ebbro de precariato, capisce che se non vole esse esodato a giugno da Sabatini se deve dà da fa, e se imbuca pallarpiede pe venti metri prima de mette Ladolescente solo davanti ar portiere. Er Coco prova a irretì l’estremo avversario cor linguaggio proprio della propria generazione “Eddai zì nun t’accollà, cioè, te dico scialla, te dico che se segno vado 3msc e sto na crema, me basta pure un gò a buffo, ce starebbe na cifra, nun me va de fa grezze che cmq ce stanno Ludovica e Sofia che me guardano”. Handanovic, all’oscuro del significato de ogni singola parola, insensibile alle preghiere giovanili se stende come un gatto e leva dala porta na palla che praticamente c’era già entrata. “Che pezza, m’hai pisciato così”, sibila sconfortato er Pupetto, che co sto lapidario j’accuse lascia er campo pe fa imboccà un Putto Cantero che se fa subito vedè co un quasigò de battimuro co l’unico che je dà fiducia, un avversario. E’ l’urtimo grido strozzato, che carica ancora de più quello che sta pe esplode.

Rodry ruba palla e accorda Er Chitara Fucipolla che se infila nela difesa come fermaglio nella chioma, mette a sede Handanovic e poi lo rimette a sede, pare na messa co un prete str***o che te fa inginocchià e arzà pe sfizio e no pe rito, e quando lo specchio dela porta je se para davanti mezzo chiuso je chiede: specchio specchio a portata de mano, ce tiro o la passo Arcapitano? E quello je risponde: a sta domanda ncè risposta, o capisci da te, va da sé, è mejo pe te, sei stato bravo, ma questo è un vezzo, nfa cazzate e mettila in mezzo. La palla rotola chirurgica negli unici dieci centimetri nei quali deve passà e core a fasse accarezzà dar suo piede sinistro preferito, quello de Uncapitano che è er primo a non sopportà più sto digiuno, che pe mettela dentro s’è fatto punta mentre la punta se faceva numero 10, e mo la deve solo spigne dentro, e visto che the king of Rome is not deaf, sente benissimo er grido de na città intera e de un monnonfame che stavorta, dopo anni de capolavori da rovinasse l’occhi a forza de stropiccià, je chiedono solo de mettece er piattone. Lui ce lo mette, e l’Olimpico grida de un grido che spacca le recchie e satura i microfoni, esurtanza vecchie maniere, a rotolà giù dai gradoni, de bungee jumping per orgasmo, er più bello, dove nabbraccio che te fa sentì mportante anche se nun conti gnente nun manca mai. Comunque vada, questo resterà uno dei pochi momenti de pura gioia de sta stagione, e se lo godemo tutto.

Manco er tempo de formulà er mantra terorizzato pe scongiurà er più str***o dei pareggi, che gli eventi ce precedono e ce tolgono da st’impellenza. Krrrcckkrk vola sbarazzino sula fascia e a colpi de alette se magna metri de campo come fossero merendine da affogà ner Nesquik, arza la testa, vede i movimenti in mezzo e delocalizza na palla perfetta sulla testa der centrocampista precario.
Ed è qui che se compie la metamorfosi, che er bruco se fa farfalla, che l’Aquistinho de gennaio scorso diventa il Riscattinho de giugno prossimo, e che la busta de piscio volante se estrinseca (se po dì estrinseca?) in tutta la sua valenza liberatoria de gesto atletico e aerobico, de colpo de testa preciso e puntuale, de chiusura dei giochi e dei patimenti. E’ la sgrullata liberatoria. Riscattinho core a bacià la majassorica sotto la curva e scopre quanto po esse tiepido er Brasile in confronto a Roma quando segni sotto la Sud. El Miste viene sommerso da panchinari, assistenti, mentar coach,tattici, tecnici, tattico/tecnici e maestranze varie. Finalmente na festa, finalmente na gioia. Che possa servì a quarcosa o no a fine campionato ormai manco s’azzardamo più a pensallo, su ste montagne russe già è tanto se ce resti attaccato, figurate se ner mentre riesci pure a pensà a qualcosa. Ma pe na sera, manco, pe na mezzora, è bello pure non pensà a niente e guardasse in faccia uno co l’artro cor soriso de chi ha vinto na partita a cinque minuti dala fine. Cose che Capitano, a volelle fa capità.

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"Oggi lo sai che i tempi cupi non finiscono mai. Ma sai pure che pe campacce mejo dentro, c'è bisogno de esse lupi. E allora meno male che te ce sei svejato lupo. Allora meno male che stasera, comunque vada, avrai voja de ululà" (KC1927) C'è solo l'A.S.Roma


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Messaggio Da andrea Dom 22 Apr 2012 - 16:31

Gweed o' Leen...esiste l'articolo di costui su genoa roma dell'anno scorso?
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Messaggio Da Polly Dom 22 Apr 2012 - 16:35

No, credo che abbia iniziato quest'anno a fare il commento postpartita. Molti dicono che ci sia Zoro (alias Diego Bianchi) dietro K.C.1927.
Appena ho voglia mi vado a cercare le prime che ha pubblicato, perché vorrei capire come gli è venuto di chiamare Stek Franco Very Happy

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Messaggio Da Ospite Dom 22 Apr 2012 - 18:55

Scrive veramente bene... un piacere da leggere
...cor gradito ritorno de un giovane bosniaco cor mappamondo ar posto dela capoccia...

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Messaggio Da Polly Dom 22 Apr 2012 - 19:01

Ma te proprio quella frase hai notato?

Anche "er portiere più dotato acusticamente tra i due in campo" non è male..........e pure "Riscattinho de giugno prossimo"

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Messaggio Da Ospite Dom 22 Apr 2012 - 19:02

tutte le uscite sono fantastiche... ma quella I love you
A proposito ho scoperto che Sabatini ha in ufficio la maglietta n.7 con il nome "aquistinho"

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Messaggio Da Polly Dom 22 Apr 2012 - 19:05

17062001 ha scritto:tutte le uscite sono fantastiche... ma quella I love you
A proposito ho scoperto che Sabatini ha in ufficio la maglietta n.7 con il nome "aquistinho"

haha haha haha haha haha haha haha haha


Se è veramente Zoro che scrive 'ste cose, non fa che guadagnare punti.

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Messaggio Da Ospite Dom 22 Apr 2012 - 19:10

polly ha scritto:Cose che Capitano (Roma-Udinese 3-1)
pubblicata da Kansas City 1927 il giorno venerdì 13 aprile 2012 alle ore 20.54 ·


Se de norma er turno infrasettimanale notturno non suscita simpatie e se pone come un riorganizzatore naturale de agende de lavoro e de famìa, a sto giro non è un problema. Essendo che a Lecce la Roma non ha giocato mo so 10 giorni che nse vede na partita, quindi tuttosommato ce po sta. E tuttosommato ce po pure sta che i nostri, ancora mbriachi de Negroamaro der Salento, se becchino quarche fischio quando imboccano a riscallasse. Sì lo sapemo, nse dovrebbe fa, come nse sarebbe dovuto distrugge casa o bestemmià i santi o martrattà le nostre donne e i nostri uomini o ruttà in faccia a chiunque ce se sia parato sur cammin de nostra vita durante e dopo la selva oscura de Lecceroma. Nse sarebbe dovuto fa, ma ner privato dele nostre case l’amo fatto tutti, ragion per cui nse la sentimo certo de daje addosso a chi je ne scappa un fischio (che poi devi pure esse bono a fischià, c’è chi vorebbe e non può e c’è chi non vo ma potrebbe, ecc. ecc.) e insomma, mpar de fischi non hanno mai ammazzato nessuno, e a tutti sti ragazzini je se dovrà pure fa provà st’esperienza, così c’hanno nquadro completo. Quello che non è completo è come ar solito l’undici iniziale, co Capitan Stopper dirottato a fa da psicologo/balia/consulente/dogsitter a Chiaia ma cor gradito ritorno de un giovane bosniaco cor mappamondo ar posto dela capoccia e na foto Dercapitano ar posto dei santini ner portafoglio. Ed è proprio Ercapitano che pronti via mette l’Aquistinho davanti ar portiere, ma ancora è presto pe segnà, manco se so seduti tutti, c’è gente che ancora sta a contrattà cor parcheggiatore, c’è chi sta a cercà i spicci pe er borghetti, mentre a casa c’è chi sta a strappà i regazzini dala tv e a cercà er telecomando pe disarcionà Disney Channer dalo schermo, nse po segnà adesso, mejo na minibusta a tu per tu, giusto pe scallasse.
Ma c’è chi è già callo dampezzo, un rigazzo cor look da rockstar, l’accento da indecifrabile, e na voja de spaccà la porta che se lo porta via. A Lecce è rimasto muto pure lui, ma oggi la sua banda suona il rock, e tutto il resto all’occorrenza, e sappiamo che in sta squadra fare tutto è un’esigenza, e dopo sette minuti è ora de piazzà l’assolo. Allora via a scattà su quella zona de campo ove Borini ce paga l’Imu detto filo der forigioco, via a liberasse de zebre friulane arancanti ale carcagna, via a anestetizzaje i porsi a Handanovic co na prima stecca e soprattutto via a mette la palla in buca co la seconda.
Er Chitara le fa tutte giuste, una de seguito all’altra, è il risultato nun po esse che musica pe le nostre recchie, benzina pe er fomento, “daje” pe il nostro “stamo a vince!”. Poi vabbè, segnato er gò esurta come esurta, ma lui è così, un tot bambino, sortanto mpo latino, un oriundo che è speranza, mpirata che nc’ha pazienza, ncoatto de panza e sostanza, ma finchè segna sticazzi se se mette er dito sotto ar naso, anche perchè considerando che Ercapitano se lo mette in bocca e Franco c’ha l’esclusiva sule orecchie, va a finì che er cerchio se restiringe, e non voremmo mai vedè in campo festeggiamenti che sbocchino in visite pe controllà la prostata.

Dopodichè succede che non famo niente de speciale ma giocamo a pallone proprio come na squadra de calcio co le azioni, i passaggi, i tagli, i lanci co Capitan Mo che pare Capitan Diba, la profondità! LA PROFONDITA’! ER TASTO TRIANGOLO DELLA PLAY! ER PASSAGGIO FIRTRANTE! E firtranto che er firtrante firtra e flirtramo amorosi cor pallone, se ritrovamo nsacco de vorte a tirà in porta o a annacce vicino, ma mai quer vicino vicino che basta pe non facce comincià intorno ar ventesimo a dì “ecco, o vedi come semo, tu guarda eh, mo guarda eh”. E co sta litania de guardamogguarda de sottofondo se susseguono prima ntentativo Delladolescente da fermo, uno dell’Aquistinho da mobile che mezzo scarta lo spilungone loro però se emoziona e se va a affrescà sui cartelloni dietro la porta, uno der Chitara smorzato da Tania Handanovic che se tuffa e lo anticipa de na ciocca, e uno Dercapitano che fionda un sercio umido da fori area ma ancora na volta er portiere più dotato acusticamente tra i due in campo sfiora e manda alto, checchè ne dica Rizzoli.
Insomma, piovono occasioni sul versante giusto, che pe noi po volè dì solo na cosa: sta pe piove me**a controvento.

Sventato er primo schizzo co Franco che esce a confutare le tesi che sostiene Pereyra, l’aroma acre rimane nell’aria quer tanto che basta pe facce armà almeno de ombrello o impermeabile. Ma c’è un pischello che è insensibile ai #segnali, che siccome non se spettina mai non avverte che er #vento è improvvisamente cambiato, che sostanziarmente se scorda de coprì er pezzo de #campo che je spetta e de smentì armeno na vorta migliaia de persone che a ogni partita fanno gare a ritroso nei lustri pe trovà negli arbum Panini na #sega equipollente (e ce ne avemo avute assai) in maja giallorossa, #porca #puttana #ladra #tesoriera #leghista. E così, dopo mprimo tempo tuttosommato dominato offrimo fianco e porta a Fernandes, una dele comparse dell’acclamato classico “Natale co Di Natale” che da brava spalla s’appoggia all’estro der protagonista e sbagliando er piattone infila la battuta vincente.

La litania guardamogguarda se trasforma in arprimotiroarprimotiro, e ce accompagna pe 15 minuti de pessimismo e fastidio che nun vedemo l’ora che finiscano, pe ributtasse in massa nell’area dell’Udinese meno Udinese che se possa immaginà, lenta, lunga, slegata e se non ce vinci oggi, quando?

“Nantravorta!” sembra suggerire l’undici de Gweed O’Leen, quando rimbocca in campo decisamente più ordinato e compatto, pronto finalmente a mette in atto la fine strategia militare che contro de noi spesso se rivela vincente, modello matematico applicato al calcio che è omai un classico anche nei corsi a Coverciano: “Chiudite a testuggine e riparti che prima o poi na ca***ta la fanno”. E in effetti er copione sembra esse quello suggerito dall’ermetico nome der modulo, co noi che a ondate s’annamo a infrange contro du file da quattro de udiniani e loro che appena appena vedono nmezzo spirajo provano a passacce in mezzo. Ma sebbene er copione rispetto ar primo tempo sia cambiato e non se disponga più de spazi illimiti, quando Ercapitano c’ha er piede caldo bastano pure spazi limiti, che lui er coridoietto te lo trova, solo che quando lo trova pe Osvardo ce se mettono de mezzo Handanovic e palo a mannaje de traverso la prima doppietta co la majassorica a lui e cochebirepaniniborghetti a noi. Ma er momento è bono, e allora l’Aquistinho acquistato ancora metà, ebbro de precariato, capisce che se non vole esse esodato a giugno da Sabatini se deve dà da fa, e se imbuca pallarpiede pe venti metri prima de mette Ladolescente solo davanti ar portiere. Er Coco prova a irretì l’estremo avversario cor linguaggio proprio della propria generazione “Eddai zì nun t’accollà, cioè, te dico scialla, te dico che se segno vado 3msc e sto na crema, me basta pure un gò a buffo, ce starebbe na cifra, nun me va de fa grezze che cmq ce stanno Ludovica e Sofia che me guardano”. Handanovic, all’oscuro del significato de ogni singola parola, insensibile alle preghiere giovanili se stende come un gatto e leva dala porta na palla che praticamente c’era già entrata. “Che pezza, m’hai pisciato così”, sibila sconfortato er Pupetto, che co sto lapidario j’accuse lascia er campo pe fa imboccà un Putto Cantero che se fa subito vedè co un quasigò de battimuro co l’unico che je dà fiducia, un avversario. E’ l’urtimo grido strozzato, che carica ancora de più quello che sta pe esplode.

Rodry ruba palla e accorda Er Chitara Fucipolla che se infila nela difesa come fermaglio nella chioma, mette a sede Handanovic e poi lo rimette a sede, pare na messa co un prete str***o che te fa inginocchià e arzà pe sfizio e no pe rito, e quando lo specchio dela porta je se para davanti mezzo chiuso je chiede: specchio specchio a portata de mano, ce tiro o la passo Arcapitano? E quello je risponde: a sta domanda ncè risposta, o capisci da te, va da sé, è mejo pe te, sei stato bravo, ma questo è un vezzo, nfa cazzate e mettila in mezzo. La palla rotola chirurgica negli unici dieci centimetri nei quali deve passà e core a fasse accarezzà dar suo piede sinistro preferito, quello de Uncapitano che è er primo a non sopportà più sto digiuno, che pe mettela dentro s’è fatto punta mentre la punta se faceva numero 10, e mo la deve solo spigne dentro, e visto che the king of Rome is not deaf, sente benissimo er grido de na città intera e de un monnonfame che stavorta, dopo anni de capolavori da rovinasse l’occhi a forza de stropiccià, je chiedono solo de mettece er piattone. Lui ce lo mette, e l’Olimpico grida de un grido che spacca le recchie e satura i microfoni, esurtanza vecchie maniere, a rotolà giù dai gradoni, de bungee jumping per orgasmo, er più bello, dove nabbraccio che te fa sentì mportante anche se nun conti gnente nun manca mai. Comunque vada, questo resterà uno dei pochi momenti de pura gioia de sta stagione, e se lo godemo tutto.

Manco er tempo de formulà er mantra terorizzato pe scongiurà er più str***o dei pareggi, che gli eventi ce precedono e ce tolgono da st’impellenza. Krrrcckkrk vola sbarazzino sula fascia e a colpi de alette se magna metri de campo come fossero merendine da affogà ner Nesquik, arza la testa, vede i movimenti in mezzo e delocalizza na palla perfetta sulla testa der centrocampista precario.
Ed è qui che se compie la metamorfosi, che er bruco se fa farfalla, che l’Aquistinho de gennaio scorso diventa il Riscattinho de giugno prossimo, e che la busta de piscio volante se estrinseca (se po dì estrinseca?) in tutta la sua valenza liberatoria de gesto atletico e aerobico, de colpo de testa preciso e puntuale, de chiusura dei giochi e dei patimenti. E’ la sgrullata liberatoria. Riscattinho core a bacià la majassorica sotto la curva e scopre quanto po esse tiepido er Brasile in confronto a Roma quando segni sotto la Sud. El Miste viene sommerso da panchinari, assistenti, mentar coach,tattici, tecnici, tattico/tecnici e maestranze varie. Finalmente na festa, finalmente na gioia. Che possa servì a quarcosa o no a fine campionato ormai manco s’azzardamo più a pensallo, su ste montagne russe già è tanto se ce resti attaccato, figurate se ner mentre riesci pure a pensà a qualcosa. Ma pe na sera, manco, pe na mezzora, è bello pure non pensà a niente e guardasse in faccia uno co l’artro cor soriso de chi ha vinto na partita a cinque minuti dala fine. Cose che Capitano, a volelle fa capità.

In evidenza quelle che considero le perle perlissime

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Messaggio Da Polly Dom 22 Apr 2012 - 19:21

Io se lo rileggo 10 volte, 10 volte rido come una deficiente Razz

E la trovata geniale de @Jose Angel , Krrrcckkrk e Fucipolla??

Sta diventando un vero e proprio fenomeno mediatico, e direi che ha una lucidità nel fare la cronaca della partita che i telecronisti professionisti se la sognano.

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Messaggio Da Ospite Dom 22 Apr 2012 - 19:30

Stavo cercando sul suo profilo feisbuc se c'era traccia dell'origine di Franco... nulla.
Glielo chiedo

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Messaggio Da Polly Dom 22 Apr 2012 - 19:35

Brava, chiedi. Io sto leggendo la cronaca della partita contro il Milan..............

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Messaggio Da Ospite Dom 22 Apr 2012 - 19:39

Io mi sono appena letta quella di Palermo Very Happy

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Messaggio Da Polly Dom 22 Apr 2012 - 19:46

17062001 ha scritto:Io mi sono appena letta quella di Palermo Very Happy

Già solo la descrizione del rigore calciato da Ibra è da incorniciare:

"Ibra e Franco se conoscono, in telecronaca nse dice artro senza specificà se sia un bene o un male. Ibra e Franco se conoscono ar punto che Ibra non la tirerà dove la tira sempre perché Franco conoscendolo se butterebbe proprio là, motivo per cui Franco, pensando che Ibra la tirerà dove non la tira de solito proprio in virtù der fatto che se conoscono, ce pensa e decide invece de buttasse proprio dove Ibra la tira de solito in virtù del fatto che Ibra, pensando al fatto che Franco, conoscendolo, se butterà laddove non la tira sempre, la tirerà proprio dove la tira sempre. E insomma, anni e anni de bire e scopate e canne e partite insieme producono lo stesso risultato de nincontro tra sconosciuti. Palla da na parte, portiere dall’artra, 1-1."

E poi su una parata di Stek su Ibra:

"Ermila è brutto da morì forse proprio perché, sapendo che a Barcellona ce sarà da fa baricate e limità i danni, già oggi, qui, a Milano, contro de noi che semo quelli che der Barcellona hanno visto più videocassette, prova a mette in pratica gli schemi der palla avanti e vedemo che succede. E però, contro de noi, no schema così po esse letale.
Se non lo è subito è solo perchè Franco a Ibra lo conosce, e lo sa che è dai tempi dell’Ajax che in genere dopo il rigore tirato da quella parte poi se se trova la palla giusta al limite dell’area piccola prova a mettela forte e rasoterra. Stek je la pia de porpaccio, ma mica je la respinge, je la blocca proprio. Ibra soo guarda sornione come a dije: mortacci tua, è proprio vero che me conosci, ce piano questi de Roma Cianner, mortacci pure loro già che ce sto."

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Messaggio Da Ospite Dom 22 Apr 2012 - 19:52

Con le lacrime
haha haha

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Messaggio Da Polly Mar 24 Apr 2012 - 12:11

Giusto per stemperare un po' la grande amarezza........... Sad Sad


Er fonnonfame (Juventus-Roma 4-0)
pubblicata da Kansas City 1927 il giorno lunedì 23 aprile 2012 alle ore 21.53 ·

Quanno l'omo testimone de ogni scandalo sportivo degli urtimi 20 anni bacia l'immaginetta sacra che tiene in saccoccia, quarcosa ce se risveja dentro. Nela tana der burbo che dopato ricresce, senza fomento non se po scenne, e però, l'urtimo degli infiniti paradossi de stannata ha fatto sì che, pe la prima vorta nela sssoria der tifoso dela maja sssorica e probabirmente nela sssoria de ogni tifoso, er lecito e intangibile fomento de un pregara co chicchessia, ce se sia sgonfiato già all'annuncio dele formazioni.
Che se è vero che chi gioca gioca e che noi tifamo solo la maja e che l'Itaglia è un paese co 56mioni d'allenatori e tutte quelle cose lì, è vero pure che sta maja na quarche logica nei criteri co cui se decide de vorta in vorta a chi falla indossà andrebbe pure seguito. Ce sia chiaro che pensamo ciò in totale controfase co quanto accaduto a Genova, tana de Preziosi carichi de valori in valigia pe acconcià partite, perché qua non è un problema de meritasse o meno la maja sssorica (che de pippe ne avemo avute e ne avremo ancora tante e mpo jamo voluto e je vorremo pure bene), ma de capì quali siano le logiche che a sta maja fanno arivà. Insomma, mai come quest'anno l'irrazionale pare essese impossessato de noi, e non appena pensamo a torto d'avé debellato l'imponderabile, quello riciccia asturianamente fori, verso nuove e cocenti forme de progettuale masochismo.
Nela stagione in cui l'unico risurtato concreto fin qui raggiunto dar progetto è quello de facce crede che ce sia davero un progetto, convincese che saremmo stati noi a espugnà Torino era impresa da arditi visionari indefessamente romantici, pertanto ala nostra portata.

E però, lette le formazioni, convincese che ce se possa riuscì schierando na difesa fatta de Rosiardo, Chiaia, Capitan Stopper e @Joseangel comincia a diventà roba da seguaci der Mago Oterma. Se poi a protezione de cotal gruvierabile diga viene scongelato zio Perotta, uno che er tifoso medio ha già da tempo relegato nei racconti a figli e nipoti come colui che, a differenza dele quasi coeve figurine de Loris Boni, Mimmo Maggiora e Romeo Benetti, ebbe er c**o de sta ar posto giusto ner momento giusto diventando campione der monnonfame, pure er Mago Oterma diventa un moderato pronto pe Casini.
Se poi infine, su sto compromesso sistema de difese immunitarie, ce se va a innestà er virus dela visione Dercapitano in panca, vale a dire, senza scomodà ssoria e ssatistiche, der miore in campo dell'urtima partita giocata, vinta e goduta come praticamente mai st'anno, approccià er match fomentati sì, ma ar contrario, è cosa tanto contro natura quanto de pancia, ma succede, ce se sentimo pure in corpa e non è bello.
E però, mentre snocciolamo formazioni alternative e madonne come se le madonne fossero in panca, Conte bacia er santino in saccoccia, e noi, armeno noi che stamo a casa e vedemo la rappresentazione dell'Omojuventricoticum, nce vedemo più. vaffanc**o, se gioca co questi, chi c'è c'è, daje progetto, daje scucchiò, daje regà, sfonnamoli, espugnamoli come fossimo la Roma primavera, complicamoje lo scudo, per tutti i gò de Turone, per tutte le sigarette de Zeman, per tutti i Moggi e le triadi impunite, per tutte le farmacie, per un mondo più giusto, equo e solidale, scatenate l'inferno!
Ma l'inferno è già lì, tutt'intorno a noi che semo finiti ner girone dei progettisti superbi, fantasiosi e recidivi, dove la pena immediata, rapida e dolorosa ha le fattezze de forigioco sbajato e shampoo cileno. Quando Vidar incrocia e segna, i peggiori presagi, quelli de 56mioni de allenatori, arrivano in anticipo sulle più pessimistiche previsioni. Noi stamo lì che ancora sistemamo er volume der televisore, e Arcapitano je tocca già decide quale faccia mostrà ar monnonfame che ne scruterà pe 90 minuti i rodimenti de c**o. Ner mentre i rosafucsia corono e schiumano e zompano e irrompono senza pietà sulle nostre ben salde incertezze, Capitan Stopper invecchia 20 anni in 7 minuti passati invano a cercà un esperanto in grado di mettere in riga i tre compagni di reparto non suo, e l'Into Illimano vaporoso fa doppietta e chiude la partita quando ancora non è cominciata.
L'incubo peggiore è già un ricordo gradevole. Dopo 7 minuti stamo sotto de du gò, e i 7 minuti successivi non vanno tanto mejo. La palla non la piamo mai, mentre loro se la sparano in faccia pe stoppalla coi denti nella rappresentazione der più frenetico degli Shaolin soccer
. Giggierico stavorta se arza dala panca, dirige e gestisce quel che basta pe fa sì che er poro Franco se ritrovi pe l'ennesima vorta co nomo solo davanti a lui. "Esci Franco", je urlamo tutti mentre Marchisio attraversa Rosi e se dirige verso la palla, ma "esci" proprio ner senso de rifiutate Franco, non è giusto, poni fine a sto bullismo nei tuoi confronti, che tu sei no stimato professionista che ha fatto dell'handicap virtù, e quando te dicono "esci" è giusto che fai capì che da st'orecchio nce voi sentì più, c***o!
Ma questa è gente che per un mondo migliore ha liberalizzato le droghe, gente che per un mondo migliore va incontro ar nemico, ar pericolo e ar destino, senza sapé che se voi un mondo migliore, non è contro la Juventus che lo troverai mai. Marchisio stoppa la palla peggio der primo Ciccio Graziani, scavarca er piede de Franco, ce intruppa e casca laddove pe avé un rigore basta notoriamente morto meno. E siccome le cronache dell'anno dicheno chiaramente che due difensori dela Roma sula linea de porta non bastano pe fa pensà che l'occasione da gò non sia "chiara", è pure espursione. "Fallo da urtimo omo su chiara occasione da gò": la prima e unica frase de itagliano imparata da Franco quest'anno, na mannaia su na stagione intera, na regola tarmente stronza de suo da diventà serial killer se pe appalesasse sceje due derby e la Juve (e la Fiorentina e nse ricordamo più chi altri)."Esci Franco", je dice Bergonzi. "Esci Caciara, entra Curci" dice Erico, "avete finito?" dice Pirlo disorientato quel che basta pe fasse parà er rigore da Curci quer che basta pe segnà sula respinta e facce rosicà quer che basta pe facce rimané sempre mpo peggio pure sule aspettative peggiori.Mezz'ora, stamo sotto de 3 gò e de nomo.
Fanne una giusta Bergò, fischia, annamosene a casa, famo che è stato mbrutto sogno da pennica pomeridiana e tra mpo se svejamo e so le cinque e tra mpar d'ore escono le formazioni vere e annamo alo Iuventu Ssadium a giocassela. Ma i sogni son Ciccio Desideri, e a sto giro i desideri se li damo nfronte: ce sta nantra ora de crocifissione da subì, nantri 60 piccoli supplizi che scandiscono il tempo che ormai è andato e non torna più. Ce se trascina la carne martoriata fino a primo tempo sperando che in quei 15 minuti nuragano, no zunami, nteremoto, ndistaccamento dela tettonica a placche giungano a funestà sta porzione de teritorio e impediscano il rientro in campo. Ma non è vero un c***o.L'Arena sta lì che ce aspetta, impietosa come un Massimo Giletti pronto a intervistà un reduce de guera, co la differenza che nel nostro ipotetico 15-18 noi stamo ancora a 16,5 e prima de potesse proclamà reduci ce sta nantro mezzo conflitto da archivià. Ma poi, conflitto de che. La Guera se fa in due. Quello che ricomincia come se non ce fosse stata pausa alcuna è bullismo, è prepotenza, è abuso, è stalking de gruppo, è come rubaje le caramelle a un ragazzino, ma un ragazzino che dorme chiuso dentro a na teca de cristallo spessa 10 centimetri insonorizzata che pure se je strilli "Te sto a batte le morositas" non te sente e te lascia fa.Enfatti noi li lasciamo fa.E la terna maturata grazie a noi e ar Padre Terno non può che trasformasse presto in una quaterna. A a sto secondo giro ne servono 8 de minuti, perchè nse dica che noi non semo na squadra che impara dall'erori, roba che ar primo tempo a quest'ora navevamo già presi due e mo invece er parziale è immacolato. Ecco, messi in bacheca gli 8 minuti de imbattibilità, sistemati lì tra le percentuali bulgare de possesso palla e gli innovativi accordi commerciali co Topolino, mo siamo pronti pe pianne nantro. Nell'ottica della serata, non stupisce affatto che la cosa più bella dell'azione la faccia lui, l'amaro montenegrino, l'alpha e l'omega delle nostre madonne e dei nostri applausi nel lustro appena trascorso. Il servizio pe Marchisio già ce basta, er gò è un de più inutile, anche perchè dopo l'amaro basta, hai finito, er caffè l'hai ammazzato, che c***o te infierisci. Aparecido Curci nulla può, e se piega ala par condicio del raccoglimento in fondo ar sacco, due pe Franco e due pe lui che pure evita er quinto diventando con un sol gesto er miore in campo dei nostri.A ogni gò er sadico regista indugia in piani sequenza degni de Tarantino sula panca nostra, sperando de coje na mezza battuta Dercapitano, che però sa, e rimane immobile a osservà la Pulp Fiction che je se para davanti, co le zebre che se fanno Iene che se sbavano der nostro sangue, co noi mannati alo sbaraglio come fii de nessuno, come Bastardi senza gloria alcuna da riportà a casa.Manca ancora ninfinitá, ma le cose da raccontà finiscono qua. Anzi no. C'è ancora da dì de Psyco Erique che, dicheno i bordocampisti, riprende Aquistinho reo de essese inortrato nell'acqua arta dela difesa rosafucsia esponendo l'equipo, così facendo, ar possibile cinquazzero. E poi ce sta er possesso palla che finisce in parità grazie ar fatto che nell'urtimi minuti jelancartamo proprio, giocamo quasi solo noi, facendo melina tra gli olé dei tifosi artrui che ce pigliano giustamente per il c**o. E poi c'è la statistica che dice 1 tiro in porta (Gago), 0 occasioni da gò (er tiro era lemme lemme).
E poi c'è la postilla pe gli emuli Dercapitano. Caro lict, carissimo stai, carerrimo ner: a fa gli stronzi co stile tocca esse capaci, te sei ferrato sulle basi, ma te manca l'inventiva sulla seconda parte, tanto che, ahinoi, c'hai fatto er gesto che st'anno c'avrebbe potuto fa quasi chiunque, insomma, te ce sai mette coi regazzini. Pertanto pagaje la Siae ar capitano e pe la prossima volta applicate mpo de più. Se poi i regazzini so come Lasòla, pure loro vonno copià Ercapitano ma pe le cose più brutte, che so le più facili da copià, e così salivano e sputeno lo svizzero poco neutro e in generale completano la figura de me**a personale e collettiva.
Che dev'esse er fonno, er fonnonfame, pefforza.Pensavamo fosse Lecce, dopo avé pensato fosse Firenze, o Cagliari, o Bergamo o Slovan.E invece se semo sbajati ogni vorta. E invece se semo sbajati nantra vorta.Ce piacerebbe tanto non sbajasse più.

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"Oggi lo sai che i tempi cupi non finiscono mai. Ma sai pure che pe campacce mejo dentro, c'è bisogno de esse lupi. E allora meno male che te ce sei svejato lupo. Allora meno male che stasera, comunque vada, avrai voja de ululà" (KC1927) C'è solo l'A.S.Roma


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Messaggio Da Ospite Mar 24 Apr 2012 - 12:27

A me 'sto giro l'amarezza nun me l'ha stemperata... me l'ha aumentata.
Mi si è messo un macigno sullo stomaco e mi sono scoperta con gli occhi lucidi.
Le ultime due righe è mezzo mi hanno uccisa

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Messaggio Da Ospite Mar 24 Apr 2012 - 14:25

In quanti vorremmo che non si sbagli più... Sad

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Messaggio Da Polly Mar 24 Apr 2012 - 15:12

17062001 ha scritto:A me 'sto giro l'amarezza nun me l'ha stemperata... me l'ha aumentata.
Mi si è messo un macigno sullo stomaco e mi sono scoperta con gli occhi lucidi.
Le ultime due righe è mezzo mi hanno uccisa

Psyco Erique non è male, ammettilo. Forse a mente/cuore freddo, ti strapperà un sorriso.

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