Per Framù

Chi è il preferito fra i grandi della musica classica, se è Svorack (o come caz.. si scrive) non dirmelo perchè ne so meno di zero, degli altri grandi ne so 0,1 però, sostanzialmente, mi piacciono.

Ah Framù, e mica t'ho chiesto di citarmi a memoria l'intera produzione, si faceva tanto per elevare culturalmente le mie conversazioni terra terra.

Si scrive Dvoràk e si legge "svorgiak"
E' un grandissimo.
Tu vuoi dire il mio preferito?
Ovviamente ne ho diversi; quello che sento come il mio "alter ego", per quello che mi trasmette quando suono la sua musica, è Schumann, il romantico per antonomasia, il fondatore dello Sturm und Drang.
Beethoven è dall'Ottocento il nume tutelare di tutti noi, quello che ha lottato, è riuscito a far riconoscere la genialità dell'artista, si è posto come modello insuperabile, la cui musica è un pugno nello stomaco.
Più grande ancora dello stesso Mozart, penso.
Che alla fin fine ha mantenuto invariato il suo stile da quando aveva cinque anni, mentre Beethoven ha attraversato una temperie interiore che corrisponde ad un continuo evolversi e a tre "stili" riconosciuti dagli studiosi; in realtà non c'è una composizione di Beethoven che sia simile ad un'altra, egli voleva sempre cambiare, cambiare, cambiare, creando sempre qualcosa di nuovo, voleva contribuire a cambiare il mondo con la sua musica!.
Certo, si dice che Mozart pensava la musica nella sua testa e poi scriveva su carta; aveva una capacità di assimilazione prodigiosa, tanto da tornare a casa dopo un concerto e trascrivere a memoria una composizione a otto voci di un certo Allegri che la Chiesa manteneva "top secret" da due secoli.
Immaginate il piccolino che "Non posso riguardare lo spartito? Nessuno lo può vedere? Allora, dato che me lo ricordo, me lo trascrivo...
Otto voci vuol dire otto melodie sovrapposte, immaginate che significa ascoltarle una volta sola e riscrivere tutto a memoria.
Ben gli sta a quei preti antipatici.
Mozart era un giocherellone geniale che seppe esprimere tutto, anche la tragicità, quando necessario.
Il nume tutelare di Mozart e Beethoven, e pure ancora nostro, è stato Bach... che ancora oggi è modernissimo. Aggiungendo qualche nota, diventa tranquillamente jazz... veramente in Bach c'è tutta la musica, come scrisse Debussy.
Erano tutti dei geni mostruosi.
I Romantici... di Schumann ho già detto, era il capo, quello che portava avanti tutte le battaglie anche a colpi di penna: da ragazzo prima di decidere di fare il compositore, vleva fare lo scrittore, ma aveva mantenuto la sua inclinazione fondato una rivista dalle cui pagine ha lanciato Chopin e poi Brahms.
Era un generoso e lungimirante, quasi visionario scopritore di talenti, che faceva conoscere tramite la sua rivista.
Di Chopin scrisse "Giù il cappello, signori, un genio!" Salvo poi rimanere sconcertato dalla sua Sonata in Si bemolle minore, quella con la Marcia funebre, che evidentemente era troppo avanti nei tempi anche per lui.
Brahms, più giovane di vent'anni, se lo tenne a casa, tanto che i soliti maligni smaliziarono su di lui e sua moglie.
Brahms poi a sua volta aiutò economicamente il giovane Dvoràk, dicendo "tanto non ho figli".
I Romantici sono tutti spiriti tormentati, che esprimono tutta la loro temperie interiore, non escludendo nessun moto dell'animo.
Schumann, con il suo dualismo intimistico/passionale, due anime che si alternano sempre nella sua musica.ù
Chopin, il Polacco esule in Francia, che attraverso il pianoforte creò il suo mondo unico...
Liszt, il compositore - pianista virtuoso distruttore di pianoforti, che non reggevano all'urto della sua tecnica che lui andava creando, molto teatrale e "appariscente", ma coltissimo, anche lui tormentato al punto da prendere i voti.. anche se non manca chi dice che lo facesse per acchiappare più donne... altro che Silviolo!
Brahms, inguaribile insicuro, anche se scriveva capolavori assoluti, che però preparava con uno studio meticoloso anche dei compositori di secoli prima, che analizzava per cercare soluzioni ai suoi problemi compostitivi... e anche quando era affermato e famoso, continuava a inviare la sua musica al suo vecchio maestro!
Poi Dvoràk, che ha trovato ispirazione nella linfa della musica popolare, creando però dei suoi temi originali., a differenza del norvegese Grieg e degli spagnoli.
E' il periodo delle scuole nazionali e di tutte quelle danza che io conosco molto bene.
Finisce il secolo e si affaccia la crisi... economica, sociale culturale.. si va verso la I guera mondiale... figuriamoci se non si doveva voler cambiare anche la musica.
Il caro vecchio sistema tonale non va più bene.
C'è chi continua infischiandosene ad usarlo, attingendo al repertorio popolare con il suo sistema di modi diversi dal magiore e minore.
Ravel, Rachmaninov, ad esempio.
Debussy si volge decisamente ad oriente con la scala esatonale, che fa sua in uno stile unico ed inimitabile.
Schoenberg inventa dal nulla il sistema dodecafonico... ed è allora che comincia la musica inascoltabile, che si allontana dal sentire delle persone... il compositore si chiude nella sua torre d'avorio, ma non tutti per fortuna.
C'è chi non vuole perdere il contatto umano con il pubblico e cerca altre strade.
I Russi: Strawinskij, Prokofiev sono dei geniali innovatori, ma la loro musica colpisce allo stomaco. Anche se c'è qualcuno che Prokofiev non lo digerisce, sai, troppo percussivo per certi stomachini e orecchiucce delicati...
In America nasce il jazz e George Gershwin, anche lui russo ma naturalizzato americano, lo fonde con elementi della musica classica.
Nella torre d'avorio continua l'isolamento dei seguaci di Schoenberg e di altra gente che ritiene che voler scrivere musica che "piaccia" equivalga a prostituirsi, e scrive brani su melodie ricavate su formule chimiche o simili, e chiede agli esterrefatti strumentisti di creare sui loro strumenti quei suoni che i maestri in dieci anni di conservatorio gli hanno insegnato che erano brutti e considerati come errori, mentre i festival di musica contemporanea si svuotano sempre più di pubblico.
Oggi finalmente sembra essere tornato di moda il concetto del compositore - prostituta, e si può tornare da un lato a scrivere musica per il piacere di farlo e in base a quello che si sente di fare, e dall'altra ad ascoltare i nuovi compositori senza la certezza assoluta che sarà dura non scappare via, soprattutto se piazzato all'ingresso c'è il compositore in persona che ti dà la mano e ti chiede se gli è piaciuto (è successo a me a Salisburgo, dove mi trovai a dire "Good music" al direttore del Mozarteum che voleva sentirselo dire. Che incubo... sul programma c'era segnato prima il quintetto di Brahms, che io adoro, e poi il brano del kapo e dei suoi colleghi... e invece, una volta dentro, scoprivi che l'ordine era invertitoe dovevi prima sorbirti Mullerbach e poi l'agognato Brahms... che stracarognata!).
I frequentatori della torre, anche se in via di estinzione, continuano a dividersi il loro club... i loro festival organizzati tra loro e loro e frequentati solo da loro... e a scrivere la loro musica incomunicativa al massimo, che poi è basata ancora sugli stessi principi degli inizi de Novecento, e finisce pure per somigliarsi tutta e a parlare di prostitute e poveri cristi.
Peccato che un certo Mozart quando componeva si preoccupasse del parere del pubblico, e che u certo Bach abbia addirittura scritto la musica per l'inaugurazione di una caffetteria... la famosa Cantata del caffè, la prima musica pubblicitaria della storia.
Chi scrive colonne sonore poi che dovrebbe fare, non guardarsi più allo specchio?
E gli italiani nel frattempo che hanno fatto?
Hanno continuato a rappresentare culturalmente la periferia a non dire niente di nuovo e in moti casi a utilizzare ancora le serie dodecafoniche.
Spero che tu abbia gradito il mio excursus...
Fratelli Lupi, se vi ho tediato ditemelo, se volete altri chiarimenti ditemelo.
La musica cosiddetta "classica" merita di essere conosciuta, ascoltata nelle migliori condizioni, da veri grandi interpreti.
Più la si conosce da vicino e più la si ama.
E' importante iniziare dagli ascolti "mirati". Se volete, vi consiglio qualcosa.
Se fossimo più vicini, vorrei far ascoltare qualcosa dal vivo, con qualche parola di spiegazione... quello sarebbe il massimo.

Ho choccato qualcuno?

Ha me no!,Anzi,sono sublimato da tale excurcus.
Hai fatto la cronostoria della musica classica.Fantastica.Io andai in fissa,una decina d'anni fà,costretto ad andare in un concerto a Roma.Lo feci per accontentare la mia momentanea compagna.Per me fu una sorpresa!
Dal vivo è tutta un'altra cosa.Rimasi affascinato e cominciai a sentirla e conoscere,questi geni della musica.Ho delle cassette, le stereo4,non so se cè l'hai presente,praparate da me,con tutti i pezzi migliori(per me).Da Mozart,con sinfonia n.41 k 551 "jupiter,sempre di Mozart,trovo eccezzionale i due "concerti per corno".Di Beethoven sinfonia n.5 in do minore op.67,la famosa "Pastorale e i suoi concerti con pianoforte e violino.Ma il mio preferito è Liszt,perchè appassionato di pianoforte,le sue "consolazioni",hanno su di me un'effetto meraviglioso.E poi mi fa impazzire la "marcia funebre",tanto da credere che fosse più di un pianoforte che suonava.Ma come è possibile suonare così?
Quanto mi sarebbe piaciuto suonarlo.
p.s.
Ma Liszt non era il genero di Chopin?
ciao e scusa la mia ignoranza in materia,ma nè sono molto affascinato
CIAO

Framusician ha scritto:Ho choccato qualcuno?

A me completamente.
Da paura.
Complimenti davvero.
Non capisco niente di quello che hai scritto però l'ho letto volentieri

E pensare che io ti chiedevo solo per dirti che, nel mio piccolo, preferisco Beethoven e che adoro la "Sonata al chiaro di luna", la prima parte però, quella triste, non la seconda che piace di più a chi la suona.
Comunque, bella lezione, vorrei essere in grado di sostenere un discussione, ma a parte riconoscere alcuni dei più grandi e alcuni brani, non so altro.

Grazie a voi..
io mi diverto un sacco a fare queste cose, a rendere "divulgative" le mie conoscenze...
nella speranza anche di far crollare alcune convinzioni errate come quella che la musica classica sia "difficile" nel senso di pesante. difficile è praticarla a certi livelli, certo, e capire come funzioni se la vuoi smontare a pezzi e fare il compositore.
Ma non è troppo necessario per apprezzarla, altrimenti si corre pure il rischio di "cerebralizzare" troppo il rapporto con la musica.
Hai perfettamente ragione, Claudio, a dire che dal vivo è un'altra cosa.
La musica la si dovrebbe ascoltare solo dal vivo, per afferrare tutta la sua carica vivificatrice, anche se un disco o un DVD ti permettono di riascoltare...
Beh, suonare così... quello sì non è facile, ci vuole costanza, anche nel cercare i maestri giusti e nel non accontentarsi mai di come ti vengono le cose, ma se hai talento e passione non ti pesa.
Il talento da solo non serve a niente... come per i calciatori.
E pure la tanta applicazione... idem, serve solo a far venir fuori un ottimo dattilografo, non un pianista.
Liszt era il genero di Chopin? No, Wagner era il genero di Liszt, ed era pure più vecchio di lui. La figlia di Liszt Cosima mollò quel povero marito che aveva per mettersi con Wagner che poi fece le scarpe al padre passando per il creatore della nuova musica quando avrebbe voluto tanto esserlo Liszt, con la sua Sonata.
Invece tutti dietro a Wagner... che a dire il vero come personaggio era proprio odioso.
Chopin di figli non ne ha avuti.

Fra, sei un enciclopedia della musica!!!!!!
Cmq anch'io ascolto un po' di classica (piu che altro a campionamento, non ascolto un musicista in particolare) ma tra le canzoni che ho mi piacciono molto quelle di Beethoven, Grieg e Chajkovsky o come si scrive...

Framusician ha scritto:Grazie a voi..
io mi diverto un sacco a fare queste cose, a rendere "divulgative" le mie conoscenze...
nella speranza anche di far crollare alcune convinzioni errate come quella che la musica classica sia "difficile" nel senso di pesante. difficile è praticarla a certi livelli, certo, e capire come funzioni se la vuoi smontare a pezzi e fare il compositore.
Ma non è troppo necessario per apprezzarla, altrimenti si corre pure il rischio di "cerebralizzare" troppo il rapporto con la musica.
Hai perfettamente ragione, Claudio, a dire che dal vivo è un'altra cosa.
La musica la si dovrebbe ascoltare solo dal vivo, per afferrare tutta la sua carica vivificatrice, anche se un disco o un DVD ti permettono di riascoltare...
Beh, suonare così... quello sì non è facile, ci vuole costanza, anche nel cercare i maestri giusti e nel non accontentarsi mai di come ti vengono le cose, ma se hai talento e passione non ti pesa.
Il talento da solo non serve a niente... come per i calciatori.
E pure la tanta applicazione... idem, serve solo a far venir fuori un ottimo dattilografo, non un pianista.
Liszt era il genero di Chopin? No, Wagner era il genero di Liszt, ed era pure più vecchio di lui. La figlia di Liszt Cosima mollò quel povero marito che aveva per mettersi con Wagner che poi fece le scarpe al padre passando per il creatore della nuova musica quando avrebbe voluto tanto esserlo Liszt, con la sua Sonata.
Invece tutti dietro a Wagner... che a dire il vero come personaggio era proprio odioso.
Chopin di figli non ne ha avuti.

Si, però la musica dal vivo costa più dei cd.

Dimmi in 300 secondi chi disse"Ho lavorato con applicazione.Chiunque s'applica altrettanto farà come me"

Tempo scaduto

Se non sono connessi la vedo difficile che possano rispondere

quattrotretre ha scritto:

Framusician ha scritto:Grazie a voi..
io mi diverto un sacco a fare queste cose, a rendere "divulgative" le mie conoscenze...
nella speranza anche di far crollare alcune convinzioni errate come quella che la musica classica sia "difficile" nel senso di pesante. difficile è praticarla a certi livelli, certo, e capire come funzioni se la vuoi smontare a pezzi e fare il compositore.
Ma non è troppo necessario per apprezzarla, altrimenti si corre pure il rischio di "cerebralizzare" troppo il rapporto con la musica.
Hai perfettamente ragione, Claudio, a dire che dal vivo è un'altra cosa.
La musica la si dovrebbe ascoltare solo dal vivo, per afferrare tutta la sua carica vivificatrice, anche se un disco o un DVD ti permettono di riascoltare...
Beh, suonare così... quello sì non è facile, ci vuole costanza, anche nel cercare i maestri giusti e nel non accontentarsi mai di come ti vengono le cose, ma se hai talento e passione non ti pesa.
Il talento da solo non serve a niente... come per i calciatori.
E pure la tanta applicazione... idem, serve solo a far venir fuori un ottimo dattilografo, non un pianista.
Liszt era il genero di Chopin? No, Wagner era il genero di Liszt, ed era pure più vecchio di lui. La figlia di Liszt Cosima mollò quel povero marito che aveva per mettersi con Wagner che poi fece le scarpe al padre passando per il creatore della nuova musica quando avrebbe voluto tanto esserlo Liszt, con la sua Sonata.
Invece tutti dietro a Wagner... che a dire il vero come personaggio era proprio odioso.
Chopin di figli non ne ha avuti.

Si, però la musica dal vivo costa più dei cd.

Fratè,se ti capita,vacci.Non puoi capire che sensazioni ti da

Guarda, non ho mai visto un concerto di musica classica, ma ho visto qualche opera (tipo la "Tosca"), e pur non essendo affatto un intenditore sono rimasto molto colpito. Dal vivo tutto è diverso, pensa che mi sono entusiasmato pure con il musical "Notredame de Paris".

claudio52 ha scritto:Dimmi in 300 secondi chi disse"Ho lavorato con applicazione.Chiunque s'applica altrettanto farà come me"

La frase ad essere onesto non la conosco, ma sembra Spalletti''

Per me sono i cd che costano troppo...
Per un concerto ci sono poi diverse variabili che incidono sul prezzo: quanti sono gli artisti e quanto chiedono di cachet, la capienza della sala (più è grande e più costa di affitto, ma più posti ci sono e più il prezzo del singolo biglietto può calare; poi ci sono le tasse (le stesse del calcio, ma gli incassi mica sono gli stessi!) e le imposte come la SIAE.

Framusician ha scritto:Per me sono i cd che costano troppo...
Per un concerto ci sono poi diverse variabili che incidono sul prezzo: quanti sono gli artisti e quanto chiedono di cachet, la capienza della sala (più è grande e più costa di affitto, ma più posti ci sono e più il prezzo del singolo biglietto può calare; poi ci sono le tasse (le stesse del calcio, ma gli incassi mica sono gli stessi!) e le imposte come la SIAE.

Hei, vacci piano, l'arte non ha prezzo, io sono con voi artisti. A proposito, mi dici come ascoltare le tue "cose".

fatto in MP