Cernobyl,25 anni dopo

io ero piccola piccola,ma ne ho sentito parlare molto. mio padre mi ha raccontato dei disagi avuti anche in europa.

ecco 25 anni dopo come è la città ucraina.

http://video.gazzetta.it/chernobyl-25-anni-dopo/00352422-6e7f-11e0-a448-b1c0f3a510f2

L'unico disagio che chernobyl ha portato in europa sei stata te

guardacaso 25 anni

avevo già sei mesi quando è successo

...si sa che i risultati non si notano subito ...ora stai pagando tutte le pappine sovietiche che tanto "bene" ti hanno fatto da piccina!!!

e io che pensavo che qualcuno mi raccontava l'esperienza



insensibili ecco cosa siete

Io avevo 8 anni e sinceramente mi ricordo davvero poco, so che non mi/ci facevano mangiare frutta e verdura e il latte perchè erano i più a rischio contaminazione.
Quello che è successo è scritto ovunque, quello che ho imparato crescendo e studiano una materia che a che fare con il nucleare è che di per se non è pericoloso, lo diventa nel momento in cui succede un disastro coem anche in Giappone (dove, se non ci fosse stato il terremoto, la centrale sarebbe andata avanti come sempre).

giagia ha scritto:e io che pensavo che qualcuno mi raccontava l'esperienza



insensibili ecco cosa siete

Io ero in seconda superiore (liceo scientifico).

Tutti rimanemmo molto impressionati e molti miei coetanei (io lo facevo già) iniziarono con quella tragedia a leggere i giornali. Ricordo che quando si videro le prime immagini mio padre mi disse che quelli che vedevamo lavorare sul tetto erano delle persone condannate a morire dopo pochi mesi e mi fece proprio tristezza ... poi pensai che si stavano sacrificando per tutti e allora ebbi proprio l'impressione che erano degli eroi dei nostri tempi ... al liceo leggevamo l'Eneide e quelle persone sul tetto e sugli elicotteir non avevano nulla da invidiare a Enea in quanto a coraggio.

Ci fu il divieto di mangiare verdure a foglia larga e bere latte fresco per qualche giorno ma fu un editto giusto per far vedere che il ministero della salute pubblica stava facendo qualcosa ... l'impressione era di chiara impotenza e anche di rischio molto limitato per noi (più alto per gli svedesi ma da noi la nube radioattiva venne rilevata ma a valoro inferiori di ordini di grandezza rispetto alla Scandinavia).

Fu comunque un evento che segnò le coscenze dei singoli e anche il senso comune.
Questo mi ricordo, raccontandotelo così adesso come mi viene.

Io non ho un ricordo molto vivo di allora, ma alcune foto degli effetti successivi, ti rimangono impresse indelebilmente.

Anch'io, coetanea di Andrea, frequentavo le superiori, non c'era una gran coscienza su cosa fosse una centrale nucleare, anche perché a quell'età pensi più a cazzeggiare con gli amici che a certe cose. Poi diciamo pure che non esistevano i nuovi strumenti di diffusione delle notizie:oggi veniamo a conoscenza dei fatti praticamente appena accadono, all'epoca era tutto molto diverso. Poi c'era un "super premier" che prometteva di difenderci lui dalla nube radioattiva, quindi potevamo dormire tutti sonni tranquilli...Insomma, fu un evento che ci turbò profondamente, tanto che la prima volta che ebbi l'occasione di esercitare il diritto di voto fu in occasione di alcuni referendum, tra i quali uno sul nucleare, e indovinate un po' come mi schierai?

ti ricordi del referendum?
pensa che se il mio paese sarebbe dovuto scomparire in caso di costruzione della centrale nucleare!!! ancora mi chiedo se sarebbe stato un male

trecci ha scritto:Io avevo 8 anni e sinceramente mi ricordo davvero poco, so che non mi/ci facevano mangiare frutta e verdura e il latte perchè erano i più a rischio contaminazione.

Anch'io ricordo più o meno le stesse cose perchè avevo la tua stessa età. Ricordo che con alcuni amici avevamo costruito un bunker sotterraneo, non so per quale insana ragione, ma mi ero divertito un sacco...

sentire e vedere le immagini fa rabbrividire... la gente di quella citta' venne fatta sgomberare nn subito ma dopo diverse ore/giorni e questo significhera' per molti di loro non pochi problemi di salute dopo la sciagura.
Ancora oggi so di bambini ucraini che vengono in Italia per curare malattie dovute alle fuoriuscite di uranio radioattivo da Chernobyl... comunque è solo una delle tante ragioni per cui non vorrei mai il nucleare in Italia.

Ma evidentemente l'uomo non impara MAI!

giova77 ha scritto:

trecci ha scritto:Io avevo 8 anni e sinceramente mi ricordo davvero poco, so che non mi/ci facevano mangiare frutta e verdura e il latte perchè erano i più a rischio contaminazione.

Anch'io ricordo più o meno le stesse cose perchè avevo la tua stessa età. Ricordo che con alcuni amici avevamo costruito un bunker sotterraneo, non so per quale insana ragione, ma mi ero divertito un sacco...

tu chiamala, se vuoi, incoscienza...

mi ero documentata anch'io su questo fatto e delle conseguenze,dopo che uno dei miei tanti nonnetti di quartiere un giorno me lo raccontò. mi piace comunque sentire questi racconti da persone che hanno vissuto i fatti,perchè ho sempre l'impressione che la "normale" diffusione di queste cose tenda a nascondere qualcosa.

per esempio la storia di Alfredino di Vermicino mi colpì molto solo quando ho chiesto a qualcuno di raccontarmi,l'avevo letta per caso e non mi aveva fatto lo stesso effetto.

polly ha scritto:Anch'io, coetanea di Andrea, frequentavo le superiori, non c'era una gran coscienza su cosa fosse una centrale nucleare, anche perché a quell'età pensi più a cazzeggiare con gli amici che a certe cose. Poi diciamo pure che non esistevano i nuovi strumenti di diffusione delle notizie:oggi veniamo a conoscenza dei fatti praticamente appena accadono, all'epoca era tutto molto diverso. Poi c'era un "super premier" che prometteva di difenderci lui dalla nube radioattiva, quindi potevamo dormire tutti sonni tranquilli...Insomma, fu un evento che ci turbò profondamente, tanto che la prima volta che ebbi l'occasione di esercitare il diritto di voto fu in occasione di alcuni referendum, tra i quali uno sul nucleare, e indovinate un po' come mi schierai?

Io oggi voterei di SI cioè per avere il nucleare, non per forza a casa di Alex ma cercherei dei luoghi per poter costruire le centrali.
A parte che una delle centrali francesi è sul confine quindi se deve succedere ( ) non cambierebbe molto dire che è in Francia...

trecci ha scritto:

polly ha scritto:Anch'io, coetanea di Andrea, frequentavo le superiori, non c'era una gran coscienza su cosa fosse una centrale nucleare, anche perché a quell'età pensi più a cazzeggiare con gli amici che a certe cose. Poi diciamo pure che non esistevano i nuovi strumenti di diffusione delle notizie:oggi veniamo a conoscenza dei fatti praticamente appena accadono, all'epoca era tutto molto diverso. Poi c'era un "super premier" che prometteva di difenderci lui dalla nube radioattiva, quindi potevamo dormire tutti sonni tranquilli...Insomma, fu un evento che ci turbò profondamente, tanto che la prima volta che ebbi l'occasione di esercitare il diritto di voto fu in occasione di alcuni referendum, tra i quali uno sul nucleare, e indovinate un po' come mi schierai?

Io oggi voterei di SI cioè per avere il nucleare, non per forza a casa di Alex ma cercherei dei luoghi per poter costruire le centrali.
A parte che una delle centrali francesi è sul confine quindi se deve succedere ( ) non cambierebbe molto dire che è in Francia...

La potrebbero mettere nel tuo giardino, se hai spazio a sufficienza.
Io me le risparmio volentieri le centrali nucleari, a parte per gli eventuali incidenti, mi pare che chi dice si, non dice però mai:"sarei felice se ne facessero una vicino casa mia", e soprattutto non da' mai una risposta chiara alla domanda "delle scorie che ne facciamo?". Non è che quelle spariscono per incanto; non riusciamo a smaltire correttamente la monnezza, figuriamoci! A meno che...certo, dimenticavo, abbiamo nel Paese la più fiorente industria, vuoi che non se la cavi anche con quell'insignificante problemino?
Ribadisco il mio "NO, GRAZIE". Anche i cittadini di varie regioni d'Italia interpellati la pensano come me, benché i loro governatori si riempiano la bocca di proclami.

Io rispetto il tuo pensiero e quello dei cittadini che la pensano come te, io ho il mio e da chimico che ha studiato anche il nucleare ribadisco che non avrei problemi ad averne uno ad Abbiategrasso di impianto, il giardino non ce l'ho però...
La prima centrale dista da casa mia circa 280 Km, vuoi che se dovesse esplodere o dovesse succedere altro io possa starmene tranquillo? Sarebbe poco meno che se dovesse succedere a 15 Km.
Cmq lo so che la chimica è vista come un teschio che fa paura, non mi sorprendo più, ci convivo tutti i giorni...

ho parlato recentemente con un ingegnere energetico (figura/facoltà esistenti al Poli di Torino da nn piu di 10 anni)...sapete cosa m'ha detto?
Vere diverse cose legate al nucleare ma mi ha anche aperto gli occhi su un aspetto SPESSO mai citato: le perdite energetiche!

Se solo in Italia riuscissimo a canalizzare meglio l'energia prodotta (tradizionale e rinnovabile) avremmo piu' energia a minor costo anche per la manutenzione di impianti (elettrodotti, gasdotti,idroelettriche...) che ci costano un sacco di sesterzi. Non dimenticando un'altra cosa che in Italia NON esiste una vera liberalizzazione di risorse energetiche e lo vediamo in maniera lampante per esempio sulla gestione carburanti. Senza considerare un PICCOLISSIMO ASPETTO cioe' che in Svezia la % di pannelli foto è piu' elevata che da noi... cioe' stiam parlando della Svezia non del marocco!

Tante cose lupi.