Che bello questo articolo, anche se non è proprio di oggi merita di essere letto.

Avverto che è lungo, lungo, lungo, ma io me lo sono letto.
http://www.ultimouomo.com/la-roma-di-rudi/

Mah, tanti numeri e spiegazioni per spiegare che il rendimento della Roma, in termini di risultati, non è spiegabile. Alcune cose sono interessanti, però, secondo me, non aggiungono niente, anche i numeri, per quel che riguarda lo schieramento 4 3 3, 4 3 1 2, 4 1 4 1... diventa tutto una questione di atteggiamento. La Juventus gioca con la difesa a tre, ma se i terzini rientrano, diventa a cinque, se Pirlo non trova spazio, sale Bonucci e i centrali di difesa rimangono due, ora si parla di un Conte che vuole che gli esterni siano alti al punto da fare 3 3 4. La verità, sempre secondo me, lo ripeto, è una questione di atteggiamento, di (eventuale) coraggio o prudenza, di intelligenza del tecnico e dei giocatori (prendi Florenzi sempre pronto a correre dove serve, o Borriello sempre pronto a correre dove non serve). Se non esistesse la fatica, giocherebbero tutti col 5 5 5 di Oronzo Canà. Per quel che mi riguarda, i punti della Roma arrivano dall'insieme delle caratteristiche del tecnico e dei giocatori, credo che all'estemporaneità della classe di Totti, dei guizzi di Gervinho, delle intuizioni dinamiche di Florenzi, l'unico vero segmento del gioco romanista che accompagna la qualità e una regolarità quasi assoluta sia la "fase Strootman", quando la palla è dalle sue parti riesce ad essere protetta, spostata e giocata con grande efficienza, con una tempistica quasi sempre idonea allo sviluppo del gioco e con grande raziocinio, sempre la scelta giusta. Un acquisto fenomenale.

È chiaro che non è tutto condivisibilissimo, ma comunque, oltre a molti dei concetti espressi, apprezzo il lavoro di analisi che c'è dietro e pure la lucida autocritica del proprio "essere romano".
Per quello che dici su Strootman, straquoto, e direiche dobbiamo ringraziare l'addio di Baldini, che non so a chi sia dovuto, se al Tottenham o a qualcuno in società che ha capito che bisognava scegliere tra lui e Sabatini, ma sta di fatto che ci ha liberati di quella ingombrante e grottesca faccia di cartapesta per lasciarci col solo Walter, che, messo in condizione di fare il DS mettendoci solo la sua, di faccia, aggiungendo certo quelle del Presidente (che per me tifoso lo è davvero e sa fare pure gli affari, che Dio lo benedica) e di Rudi, che le loro, di facce, ce le hanno messe da subito, appena hanno assunto i loro incarichi.
Diciamo la verità, quando c'era Baldini non si capiva niente, sono stati fatti un po' di acquisti non tanto azzeccati e i due pero' si capiva che avessero pensieri divergenti
Ora abbiamo una gran sinergia di intenti tra allenatore e DS (cosa auspicata o meglio quasi ordinata senza mezzi termini da Pallotta) e i risultati si vedono.
Anche sul piano umano si vedono delle differenze: mentre Baldini diceva che l'allenatore che aveva abbandonato tutto era la miglior persona che avesse conosciuto (io l'avrei pure capito se lo avesse detto dopo le proprie dimissioni, non quando stava ancora da noi), Sabatini e' stato così onesto da aspettare che Gervinho esplodesse e ammettere che lui non l'avrebbe mai preso, se non fosse stato per Rudi.
Chapeau per San Saba.