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Dopo tanto ciarpame, finalmente un articolo decente
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Dopo tanto ciarpame, finalmente un articolo decente
Vi consiglio di leggerlo e di prestare particolare attenzione alle ultime righe.
Corriere della sera - «Siamo stanchi per le tante partite, ci manca un po’ di smalto». Pensieri e parole di Claudio Ranieri, ai microfoni di Roma Channel, dopo il pareggio 0-0 contro il Milan. Una stanchezza più che giustificata, visto che i giallorossi stanno facendo i miracoli in campionato: diciassette risultati utili consecutivi, sette vittorie e due pareggi nelle ultime nove giornate. Proprio per questo, però, stupisce un po’ una tendenza che la Roma di Ranieri ha preso negli ultimi due mesi: utilizzare poco o nulla la panchina. Menéz e Cerci sono praticamente usciti dalle rotazioni; su Brighi pare esserci meno fiducia che in passato; chi viene scelto tra Cassetti e Motta di solito finisce la partita. Si dice che il calcio moderno si giochi in 14 (con le tre sostituzioni) e non più in 11. Quattro sono i motivi principali dei cambi: tenere alto il ritmo con forze fresche (soprattutto sulle fasce laterali); sostituire giocatori infortunati; gestire le ammonizioni e prevenire eventuali espulsioni; perdere tempo nei minuti finali. Subentrato a Luciano Spalletti dopo due giornate di campionato (zero punti), Ranieri si è inizialmente uniformato alla regola dei tre cambi: in 23 delle sue prime 24 gare sulla panchina della Roma (tra campionato, Europa League e Coppa Italia) ha utilizzato tutte e tre le sostituzioni. Unica eccezione: Sampdoria-Roma 0-0, 13 dicembre 2009, con Julio Baptista subentrato a Vucinic al 40’ s.t. e Guberti a Taddei al 47’ s.t. A partire dal 17 gennaio 2010, con Roma-Genoa 3-0, il cambio di tendenza. Contro i rossoblu, due sostituzioni che sono tali solo per le statistiche: Julio Baptista e Menéz per Vucinic e Toni al 44’ della ripresa. I due non toccano neppure un pallone, perché l’arbitro Romeo non concede recupero. Sei giorni dopo, a Torino contro la Juve, l’unico cambio è Totti per Toni infortunato: poiché la sostituzione avviene al 7’, in pratica undici romanisti giocano per 90’. Anche in Coppa Italia e in Europa League, dove in teoria ci potrebbe essere un po’ di turnover, Ranieri lo limita: due cambi in Roma-Catania (uno è Cicinho per Motta al 38’ s.t.) e uno solo in Roma-Udinese (Julio Baptista per Vucinic al 19’ s.t.). La scelta più inspiegabile è in Roma-Panathinaikos di Europa League, il 25 febbraio. Sotto 1-3 dopo il primo tempo e con 4 gol da segnare per passare il turno, la Roma fa solo due cambi: Julio Baptista per Brighi dal 1’ s.t. e Menéz per Cerci dal 22’ s.t. Nelle ultime partite, contro Napoli e Milan, il minimo: Faty per Julio Baptista al 30’ s.t. (e Roma che si schiaccia troppo all’indietro); Toni per Julio Baptista al 12’ s.t. contro i rossoneri. Finisce che l’ultima sostituzione decisiva fatta da Ranieri è Menéz per Taddei in Fiorentina-Roma 0-1 (7 febbraio): una scelta coraggiosa, un segnale alla squadra che un minuto dopo segnerà il gol decisivo. La Roma è stanca e qualcuno in panchina si sente poco coinvolto. Qualcosa cambierà a Livorno?
ALLORA, COCCIUTO DI UN COCCIARO, VUOI DARTI UNA SVEGLIATA???
Corriere della sera - «Siamo stanchi per le tante partite, ci manca un po’ di smalto». Pensieri e parole di Claudio Ranieri, ai microfoni di Roma Channel, dopo il pareggio 0-0 contro il Milan. Una stanchezza più che giustificata, visto che i giallorossi stanno facendo i miracoli in campionato: diciassette risultati utili consecutivi, sette vittorie e due pareggi nelle ultime nove giornate. Proprio per questo, però, stupisce un po’ una tendenza che la Roma di Ranieri ha preso negli ultimi due mesi: utilizzare poco o nulla la panchina. Menéz e Cerci sono praticamente usciti dalle rotazioni; su Brighi pare esserci meno fiducia che in passato; chi viene scelto tra Cassetti e Motta di solito finisce la partita. Si dice che il calcio moderno si giochi in 14 (con le tre sostituzioni) e non più in 11. Quattro sono i motivi principali dei cambi: tenere alto il ritmo con forze fresche (soprattutto sulle fasce laterali); sostituire giocatori infortunati; gestire le ammonizioni e prevenire eventuali espulsioni; perdere tempo nei minuti finali. Subentrato a Luciano Spalletti dopo due giornate di campionato (zero punti), Ranieri si è inizialmente uniformato alla regola dei tre cambi: in 23 delle sue prime 24 gare sulla panchina della Roma (tra campionato, Europa League e Coppa Italia) ha utilizzato tutte e tre le sostituzioni. Unica eccezione: Sampdoria-Roma 0-0, 13 dicembre 2009, con Julio Baptista subentrato a Vucinic al 40’ s.t. e Guberti a Taddei al 47’ s.t. A partire dal 17 gennaio 2010, con Roma-Genoa 3-0, il cambio di tendenza. Contro i rossoblu, due sostituzioni che sono tali solo per le statistiche: Julio Baptista e Menéz per Vucinic e Toni al 44’ della ripresa. I due non toccano neppure un pallone, perché l’arbitro Romeo non concede recupero. Sei giorni dopo, a Torino contro la Juve, l’unico cambio è Totti per Toni infortunato: poiché la sostituzione avviene al 7’, in pratica undici romanisti giocano per 90’. Anche in Coppa Italia e in Europa League, dove in teoria ci potrebbe essere un po’ di turnover, Ranieri lo limita: due cambi in Roma-Catania (uno è Cicinho per Motta al 38’ s.t.) e uno solo in Roma-Udinese (Julio Baptista per Vucinic al 19’ s.t.). La scelta più inspiegabile è in Roma-Panathinaikos di Europa League, il 25 febbraio. Sotto 1-3 dopo il primo tempo e con 4 gol da segnare per passare il turno, la Roma fa solo due cambi: Julio Baptista per Brighi dal 1’ s.t. e Menéz per Cerci dal 22’ s.t. Nelle ultime partite, contro Napoli e Milan, il minimo: Faty per Julio Baptista al 30’ s.t. (e Roma che si schiaccia troppo all’indietro); Toni per Julio Baptista al 12’ s.t. contro i rossoneri. Finisce che l’ultima sostituzione decisiva fatta da Ranieri è Menéz per Taddei in Fiorentina-Roma 0-1 (7 febbraio): una scelta coraggiosa, un segnale alla squadra che un minuto dopo segnerà il gol decisivo. La Roma è stanca e qualcuno in panchina si sente poco coinvolto. Qualcosa cambierà a Livorno?
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Re: Dopo tanto ciarpame, finalmente un articolo decente
horizon77 ha scritto:Vi consiglio di leggerlo e di prestare particolare attenzione alle ultime righe.
Corriere della sera - «Siamo stanchi per le tante partite, ci manca un po’ di smalto». Pensieri e parole di Claudio Ranieri, ai microfoni di Roma Channel, dopo il pareggio 0-0 contro il Milan. Una stanchezza più che giustificata, visto che i giallorossi stanno facendo i miracoli in campionato: diciassette risultati utili consecutivi, sette vittorie e due pareggi nelle ultime nove giornate. Proprio per questo, però, stupisce un po’ una tendenza che la Roma di Ranieri ha preso negli ultimi due mesi: utilizzare poco o nulla la panchina. Menéz e Cerci sono praticamente usciti dalle rotazioni; su Brighi pare esserci meno fiducia che in passato; chi viene scelto tra Cassetti e Motta di solito finisce la partita. Si dice che il calcio moderno si giochi in 14 (con le tre sostituzioni) e non più in 11. Quattro sono i motivi principali dei cambi: tenere alto il ritmo con forze fresche (soprattutto sulle fasce laterali); sostituire giocatori infortunati; gestire le ammonizioni e prevenire eventuali espulsioni; perdere tempo nei minuti finali. Subentrato a Luciano Spalletti dopo due giornate di campionato (zero punti), Ranieri si è inizialmente uniformato alla regola dei tre cambi: in 23 delle sue prime 24 gare sulla panchina della Roma (tra campionato, Europa League e Coppa Italia) ha utilizzato tutte e tre le sostituzioni. Unica eccezione: Sampdoria-Roma 0-0, 13 dicembre 2009, con Julio Baptista subentrato a Vucinic al 40’ s.t. e Guberti a Taddei al 47’ s.t. A partire dal 17 gennaio 2010, con Roma-Genoa 3-0, il cambio di tendenza. Contro i rossoblu, due sostituzioni che sono tali solo per le statistiche: Julio Baptista e Menéz per Vucinic e Toni al 44’ della ripresa. I due non toccano neppure un pallone, perché l’arbitro Romeo non concede recupero. Sei giorni dopo, a Torino contro la Juve, l’unico cambio è Totti per Toni infortunato: poiché la sostituzione avviene al 7’, in pratica undici romanisti giocano per 90’. Anche in Coppa Italia e in Europa League, dove in teoria ci potrebbe essere un po’ di turnover, Ranieri lo limita: due cambi in Roma-Catania (uno è Cicinho per Motta al 38’ s.t.) e uno solo in Roma-Udinese (Julio Baptista per Vucinic al 19’ s.t.). La scelta più inspiegabile è in Roma-Panathinaikos di Europa League, il 25 febbraio. Sotto 1-3 dopo il primo tempo e con 4 gol da segnare per passare il turno, la Roma fa solo due cambi: Julio Baptista per Brighi dal 1’ s.t. e Menéz per Cerci dal 22’ s.t. Nelle ultime partite, contro Napoli e Milan, il minimo: Faty per Julio Baptista al 30’ s.t. (e Roma che si schiaccia troppo all’indietro); Toni per Julio Baptista al 12’ s.t. contro i rossoneri. Finisce che l’ultima sostituzione decisiva fatta da Ranieri è Menéz per Taddei in Fiorentina-Roma 0-1 (7 febbraio): una scelta coraggiosa, un segnale alla squadra che un minuto dopo segnerà il gol decisivo. La Roma è stanca e qualcuno in panchina si sente poco coinvolto. Qualcosa cambierà a Livorno?
ALLORA, COCCIUTO DI UN COCCIARO, VUOI DARTI UNA SVEGLIATA???
Qualcosa cambierà a Livorno?
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Re: Dopo tanto ciarpame, finalmente un articolo decente
Leggi sti buffoni del Corriere dello Sport:
Il Corriere dello sport - Adesso si cambia. Sabato sera Claudio Ranieri ha ammesso le difficoltà momentanee della sua squadra: « Siamo un po’ stanchi, in questo periodo non siamo molto brillanti. Ora possiamo lavorare tutti e ritrovare lo smalto. I tifosi credo che abbiano apprezzato, perchè più di questo la squadra non poteva dare» . Per l’allenatore è stato importante scavallare i due delicati impegni contro Napoli e Milan limitando i danni, con una squadra incompleta e con la lingua di fuori. Da domani, alla ripresa degli allenamenti, Ranieri comincerà a preparare la partita di Livorno. « Sarà una trasferta molto delicata » , ha avvertito l’allenatore subito dopo la partita con il Milan. Il rientro di Toni e la necessità di proteggere una squadra un po’ stanca lo porteranno a rivedere qualcosa a livello tattico. Già pochi minuti dopo la partita con il Milan Ranieri ha corretto in corsa la Roma. Ha spostato Perrotta a sinistra, per dare un aiuto a Riise. Insomma, 4-4-2 e non più 4-2-3-1, modulo confermato con l’ingresso in campo di Toni. E su questo modulo Ranieri insisterà anche nelle prossime settimane. Un centrocampo con Taddei e Perrotta esterni e De Rossi e Pizarro centrali garantisce più copertura. La coppia d’attacco formata da Toni e Vucinic avrà il compito di cominciare il pressing nella metà campo avversaria.
RICAMBI - Nelle prossime partite Ranieri farà riposare qualche titolare. Mexes è un cambio per i centrali difensivi. Juan, sempre tra i migliori, negli ultimi tre mesi non si è mai fermato. Motta può dare il cambio a Cassetti, Tonetto è pronto per far rifiatare Riise, il più presente giocatore della rosa. A centrocampo Brighi è una valida alternativa per i centrali, in attacco Baptista sta tornado sui suoi livelli e, soprattutto, tra due settimane tornerà anche Francesco Totti. L’assenza del capitano si è fatta sentire nelle ultime partite. Con lui Ranieri avrà un ventaglio di soluzioni per l’attacco. Il numero dieci da domani riprenderà a correre, il programma di lavoro, che prevede una nuova visita di controllo dal professor Mariani, dovrebbe consentirgli di tornare in campo contro l’Udinese. Con la nuova terapia Totti ha risolto completamente i problemi al ginocchio. E presto, finalmente, si vedranno Totti e Toni insieme. Finora in giallorosso si sono solo incrociati, quando Toni è uscito dopo tre minuti contro la Juventus, Totti ha preso il suo posto. Toni è anche un cambio per l’attacco, dove nelle ultime settimane Vucinic ha tirato la carretta, segnando anche gol pesantissimi, ma ha speso tantissimo.
SI CAMBIA CHE? BUFFONI! SEMPRE LE STESSE MINCHIATE SCRIVETE! IN PRATICA GIà HANNO SUGGERITO A QUEL SUCCUBE COSA FARE COL LIVORNO.
BUFFONI, ANDATE A LAVORARE.
Il Corriere dello sport - Adesso si cambia. Sabato sera Claudio Ranieri ha ammesso le difficoltà momentanee della sua squadra: « Siamo un po’ stanchi, in questo periodo non siamo molto brillanti. Ora possiamo lavorare tutti e ritrovare lo smalto. I tifosi credo che abbiano apprezzato, perchè più di questo la squadra non poteva dare» . Per l’allenatore è stato importante scavallare i due delicati impegni contro Napoli e Milan limitando i danni, con una squadra incompleta e con la lingua di fuori. Da domani, alla ripresa degli allenamenti, Ranieri comincerà a preparare la partita di Livorno. « Sarà una trasferta molto delicata » , ha avvertito l’allenatore subito dopo la partita con il Milan. Il rientro di Toni e la necessità di proteggere una squadra un po’ stanca lo porteranno a rivedere qualcosa a livello tattico. Già pochi minuti dopo la partita con il Milan Ranieri ha corretto in corsa la Roma. Ha spostato Perrotta a sinistra, per dare un aiuto a Riise. Insomma, 4-4-2 e non più 4-2-3-1, modulo confermato con l’ingresso in campo di Toni. E su questo modulo Ranieri insisterà anche nelle prossime settimane. Un centrocampo con Taddei e Perrotta esterni e De Rossi e Pizarro centrali garantisce più copertura. La coppia d’attacco formata da Toni e Vucinic avrà il compito di cominciare il pressing nella metà campo avversaria.
RICAMBI - Nelle prossime partite Ranieri farà riposare qualche titolare. Mexes è un cambio per i centrali difensivi. Juan, sempre tra i migliori, negli ultimi tre mesi non si è mai fermato. Motta può dare il cambio a Cassetti, Tonetto è pronto per far rifiatare Riise, il più presente giocatore della rosa. A centrocampo Brighi è una valida alternativa per i centrali, in attacco Baptista sta tornado sui suoi livelli e, soprattutto, tra due settimane tornerà anche Francesco Totti. L’assenza del capitano si è fatta sentire nelle ultime partite. Con lui Ranieri avrà un ventaglio di soluzioni per l’attacco. Il numero dieci da domani riprenderà a correre, il programma di lavoro, che prevede una nuova visita di controllo dal professor Mariani, dovrebbe consentirgli di tornare in campo contro l’Udinese. Con la nuova terapia Totti ha risolto completamente i problemi al ginocchio. E presto, finalmente, si vedranno Totti e Toni insieme. Finora in giallorosso si sono solo incrociati, quando Toni è uscito dopo tre minuti contro la Juventus, Totti ha preso il suo posto. Toni è anche un cambio per l’attacco, dove nelle ultime settimane Vucinic ha tirato la carretta, segnando anche gol pesantissimi, ma ha speso tantissimo.
SI CAMBIA CHE? BUFFONI! SEMPRE LE STESSE MINCHIATE SCRIVETE! IN PRATICA GIà HANNO SUGGERITO A QUEL SUCCUBE COSA FARE COL LIVORNO.
BUFFONI, ANDATE A LAVORARE.
Ospite- Ospite
Re: Dopo tanto ciarpame, finalmente un articolo decente
Credo che a Livorno sia d'obbligo vedere almeno Motta, Brighi e uno tra Menez e Cerci titolare.
Ospite- Ospite
Re: Dopo tanto ciarpame, finalmente un articolo decente
giova77 ha scritto:Credo che a Livorno sia d'obbligo vedere almeno Motta, Brighi e uno tra Menez e Cerci titolare.
Lo so giova... ma qui sono mesi che diciamo "è d'obbligo che Ranieri tolga questo e metta quello"... e poi puntualmente si vedono sempre le stesse cose e sempre le stesse persone.
La pacchia è finita, il periodo di buona sorte è finito, è ora che Ranieri smetta di fare il sergente di ferro coi bersagli facili e la pecorella coi senatori.
Ospite- Ospite
Re: Dopo tanto ciarpame, finalmente un articolo decente
E' vero, bell'articolo, quelo del Corriere della Sera, ben scritto e fornito di un senso.
Per quanto riguarda le sostituzioni, è vero... non le fa, o le fa in modo non intelligente e non facendole fa stancare fisicamente pochi giocatori e non fa mai vedere campo e fiducia agli altri.
E' vero che Cerci ha fatto degli errori al tiro, ma anche che crea tanto movimento ed è volenteroso, e che , come hai detto tante volte tu, proprio giocando poco si fa prendere da quella "frenesia" che porta a voler strafare e a sbagliare.
Io trovo inquietante quanto il cocciaro ha dichiarato su Leonardo, che dice di ammirare perché "fa parlare il suo presidente, e poi evidentemente fa quello che dice lui". Frase che la gazzetta dello sport ha messo nel suo blob, e che è segnale di qualcosa che non mi piace affatto. Che vuol dire, che lui personalmente fa quello che vuole la Sensi, ma che non vorrebbe farlo? Andiamo bene.
Che Montali lo faccia star zitto.
Quando Ranieri ha avallato il mercato di gennaio, è stato evidente che così sarebbe andata a finire, cioè avrebbe rinunciato ai cambi. Ma quei pochi che ti sono rimasti, falli giocare, no?
Non parliamo di Ménéz... Ranieri ne sta facendo un caso, ha creato una situazione che non giova proprio a nessuno.
Del corsport mammamia... no comment. Non erano forse loro che avevano detto che Roma e Milan si erano tirate fuori dalla corsa - scudetto? Peccato che l'inter abbia pareggiato e quindi non sia cambiato proprio nulla...
Per quanto riguarda le sostituzioni, è vero... non le fa, o le fa in modo non intelligente e non facendole fa stancare fisicamente pochi giocatori e non fa mai vedere campo e fiducia agli altri.
E' vero che Cerci ha fatto degli errori al tiro, ma anche che crea tanto movimento ed è volenteroso, e che , come hai detto tante volte tu, proprio giocando poco si fa prendere da quella "frenesia" che porta a voler strafare e a sbagliare.
Io trovo inquietante quanto il cocciaro ha dichiarato su Leonardo, che dice di ammirare perché "fa parlare il suo presidente, e poi evidentemente fa quello che dice lui". Frase che la gazzetta dello sport ha messo nel suo blob, e che è segnale di qualcosa che non mi piace affatto. Che vuol dire, che lui personalmente fa quello che vuole la Sensi, ma che non vorrebbe farlo? Andiamo bene.
Che Montali lo faccia star zitto.
Quando Ranieri ha avallato il mercato di gennaio, è stato evidente che così sarebbe andata a finire, cioè avrebbe rinunciato ai cambi. Ma quei pochi che ti sono rimasti, falli giocare, no?
Non parliamo di Ménéz... Ranieri ne sta facendo un caso, ha creato una situazione che non giova proprio a nessuno.
Del corsport mammamia... no comment. Non erano forse loro che avevano detto che Roma e Milan si erano tirate fuori dalla corsa - scudetto? Peccato che l'inter abbia pareggiato e quindi non sia cambiato proprio nulla...
Framusician- Admin
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Data d'iscrizione : 04.12.08
Località : Barletta
Re: Dopo tanto ciarpame, finalmente un articolo decente
Ecco, pero' quando ho fatto notare che la presa di posizione di Ranieri dopo Cagliari-Roma non stava ne' in cielo nè in terra sono stato preso per pazzo, per uno che vuole sempre trovare il marcio.
Mandiamo via Menez e Cerci e magari mandiamo via pure Mexes, Motta e Brighi. Perchè, per quanto siano professionisti, a un certo punto ne avranno le balle piene e faranno le valigie.
Poi mi faccio 2 risate.
Mandiamo via Menez e Cerci e magari mandiamo via pure Mexes, Motta e Brighi. Perchè, per quanto siano professionisti, a un certo punto ne avranno le balle piene e faranno le valigie.
Poi mi faccio 2 risate.
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