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Modello inglese
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Modello inglese
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Il Romanista - Steve J. («non scrivete il mio cognome, non vorrei avere guai») ha 38 anni e vive a Londra. Non in quartiere qualunque, ma a Arsenal. A cento metri dal vecchio Highbury, a un chilometro, più o meno, dal nuovo e bellissimo Emirates. Professione "Policeman" o, per meglio dire, "Bobby", poco più di un anno fa faceva parte del servizio di sicurezza messo in campo per Arsenal-Roma. Davanti al settore ospiti "L" controllava che la fila scorresse tranquillamente. E spiegava, in un misto italiano-inglese-spagnolo, che chi aveva droga o armi avrebbe fatto bene a buttarle immediatamente. «Perché qui da noi non si passa».
Mister Steve,prima domanda:è vero che in Inghilterra il problema della violenza negli stadi è risolto?
No, absolutely. Semplicemente, è stato spostato. Adesso negli impianti, che sono di proprietà delle società, non succede quasi più niente. I disordini accadono fuori, nelle piazze e nei pub.
Da anni però è in atto una politica restrittiva contro gli hooligans.
Il problema non sono solo loro. A meno che lei non creda che chi, ubriaco, distrugge tre macchine non rappresenti un problema.
Spesso in Italia si parla di "modello inglese".
Chi lo fa dovrebbe vivere qui per un lungo periodo. Faccio un esempio: da noi gli hooligans cercavano principalmente lo scontro fisico e la squadra per cui tifare era qualcosa di secondario. Infatti, da quando hanno aumentato i costi dei biglietti allo stadio vengono solo certe persone. Da voi non è così. Me li ricordo bene i vostri tifosi. C’erano tantiragazzi giovani. Qui è diverso. Posso fare un altro esempio?
Prego.
Nel 2008 l’Inghilterra rimase fuori dagli Europei. Eppure tanti hooligans andarono in mezzo ai polacchi contro i tedeschi. Il calcio, ripeto, non c’entra nulla.
Da voi,comunque, c’è molta severità con i tifosi.Ad esempio,scendendo dalla metro, chi va allo stadio segue un percorso apposito, con tanto di sbarre.
Sembrano delle gabbie, ma così stanno tutti più tranquilli. La signora che va a teatro deve fare un percorso diverso rispetto a chi va, e soprattutto torna, dallo stadio.
In Italia tutte le società hanno dovuto adottare la tessera del Tifoso.
So di che si tratta.
Servirà,ad eliminare,la violenza dagli stadi?
No. Non ci siamo riusciti noi, che abbiamo arrestato 20mila persone negli anni scorsi... Il modello inglese è una farsa.
E quindi quale potrebbe essere la soluzione.
La prevenzione. Partendo dai bambini. Solo così tra qualche anno si potrà fare qualcosa.
è quello che succede in Italia
Il Romanista - Steve J. («non scrivete il mio cognome, non vorrei avere guai») ha 38 anni e vive a Londra. Non in quartiere qualunque, ma a Arsenal. A cento metri dal vecchio Highbury, a un chilometro, più o meno, dal nuovo e bellissimo Emirates. Professione "Policeman" o, per meglio dire, "Bobby", poco più di un anno fa faceva parte del servizio di sicurezza messo in campo per Arsenal-Roma. Davanti al settore ospiti "L" controllava che la fila scorresse tranquillamente. E spiegava, in un misto italiano-inglese-spagnolo, che chi aveva droga o armi avrebbe fatto bene a buttarle immediatamente. «Perché qui da noi non si passa».
Mister Steve,prima domanda:è vero che in Inghilterra il problema della violenza negli stadi è risolto?
No, absolutely. Semplicemente, è stato spostato. Adesso negli impianti, che sono di proprietà delle società, non succede quasi più niente. I disordini accadono fuori, nelle piazze e nei pub.
Da anni però è in atto una politica restrittiva contro gli hooligans.
Il problema non sono solo loro. A meno che lei non creda che chi, ubriaco, distrugge tre macchine non rappresenti un problema.
Spesso in Italia si parla di "modello inglese".
Chi lo fa dovrebbe vivere qui per un lungo periodo. Faccio un esempio: da noi gli hooligans cercavano principalmente lo scontro fisico e la squadra per cui tifare era qualcosa di secondario. Infatti, da quando hanno aumentato i costi dei biglietti allo stadio vengono solo certe persone. Da voi non è così. Me li ricordo bene i vostri tifosi. C’erano tantiragazzi giovani. Qui è diverso. Posso fare un altro esempio?
Prego.
Nel 2008 l’Inghilterra rimase fuori dagli Europei. Eppure tanti hooligans andarono in mezzo ai polacchi contro i tedeschi. Il calcio, ripeto, non c’entra nulla.
Da voi,comunque, c’è molta severità con i tifosi.Ad esempio,scendendo dalla metro, chi va allo stadio segue un percorso apposito, con tanto di sbarre.
Sembrano delle gabbie, ma così stanno tutti più tranquilli. La signora che va a teatro deve fare un percorso diverso rispetto a chi va, e soprattutto torna, dallo stadio.
In Italia tutte le società hanno dovuto adottare la tessera del Tifoso.
So di che si tratta.
Servirà,ad eliminare,la violenza dagli stadi?
No. Non ci siamo riusciti noi, che abbiamo arrestato 20mila persone negli anni scorsi... Il modello inglese è una farsa.
E quindi quale potrebbe essere la soluzione.
La prevenzione. Partendo dai bambini. Solo così tra qualche anno si potrà fare qualcosa.
è quello che succede in Italia
Ospite- Ospite
Re: Modello inglese
ciao, ho riletto questo post che stranamente nessuno aveva commentato... beh, lo faccio ora dicendoti che anche io son tra quelli che la pensano come il poliziotto inglese. Non puoi pensare di cancellare gli hooligans con un colpo di spugna cosiccome è inpensabile (da noi) rivedere stadi fatti bene e senza barriere almeno per un po' di anni... alcune considerazioni: in Inghilterra gli stadi sono impianti funzionanti e ci vanno tutti famiglie comprese, da noi vedi sempre piu' spazi vuoti a tal punto che se per sbaglio passi fuori da un impianto gli steward ti prenderebbe "a forza" pur di farti entrare! Ora, il tizio in questione dice che fuori dagli stadi il problema permane e son d'accordo proprio perche' dove non arrivano le telecamere ed i media è piu' facile scontrarsi tra tifosi ecc ecc... ma il problema è un altro secondo me. Possiamo noi pretendere di andare allo stadio, tifare una squadra con passione e non scontrarci con l'avversario quando per certi ultra' lo scontro E' ALLA BASE DEL CONCETTO DI TIFO ?
E' qui che la vedo dura, e penso che non sara' una questione di tempo a cambiare le cose, ma un DIVERSO MODO DI INTENDERE LO SPORT CALCIO. Va bene passione, ma oggi da noi (e non solo a sto punto!) il calcio viene visto come l'arena dove tutto è lecito e tu puoi insultare, scontrarti, urlare come un folle che invece è normalmente represso nella societa' di tutti i giorni... ti sembra un'assurdita' ? a me non molto, purtroppo...
Ho divagato, ma anche per dirti che NON vedo soluzione attualmente proprio per come e' vissuto (MALE) il calcio sia in Italia che in altri Paesi.
Non è una guerra, ma la viviamo come tale, non rendendoci conto che i veri problemi non risiedono certo in uno stadio ma trovano solamente sfogo dentro di esso!stammi in pace!
Ale.
E' qui che la vedo dura, e penso che non sara' una questione di tempo a cambiare le cose, ma un DIVERSO MODO DI INTENDERE LO SPORT CALCIO. Va bene passione, ma oggi da noi (e non solo a sto punto!) il calcio viene visto come l'arena dove tutto è lecito e tu puoi insultare, scontrarti, urlare come un folle che invece è normalmente represso nella societa' di tutti i giorni... ti sembra un'assurdita' ? a me non molto, purtroppo...
Ho divagato, ma anche per dirti che NON vedo soluzione attualmente proprio per come e' vissuto (MALE) il calcio sia in Italia che in altri Paesi.
Non è una guerra, ma la viviamo come tale, non rendendoci conto che i veri problemi non risiedono certo in uno stadio ma trovano solamente sfogo dentro di esso!stammi in pace!
Ale.
aleforzaroma- Gold Member
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Zodiaco :
Re: Modello inglese
Non voglio sentirmi il professo Grammaticus,ma tempo fa,feci un post del genere.Raccontavo ai fratelli del forum,che i giornali del martedì in Inghilterra,era pieno di notizie del dopo partita,nelle piazze,nei pub.caio007 ha scritto:copia-incolla da romanews
Il Romanista - Steve J. («non scrivete il mio cognome, non vorrei avere guai») ha 38 anni e vive a Londra. Non in quartiere qualunque, ma a Arsenal. A cento metri dal vecchio Highbury, a un chilometro, più o meno, dal nuovo e bellissimo Emirates. Professione "Policeman" o, per meglio dire, "Bobby", poco più di un anno fa faceva parte del servizio di sicurezza messo in campo per Arsenal-Roma. Davanti al settore ospiti "L" controllava che la fila scorresse tranquillamente. E spiegava, in un misto italiano-inglese-spagnolo, che chi aveva droga o armi avrebbe fatto bene a buttarle immediatamente. «Perché qui da noi non si passa».
Mister Steve,prima domanda:è vero che in Inghilterra il problema della violenza negli stadi è risolto?
No, absolutely. Semplicemente, è stato spostato. Adesso negli impianti, che sono di proprietà delle società, non succede quasi più niente. I disordini accadono fuori, nelle piazze e nei pub.
Da anni però è in atto una politica restrittiva contro gli hooligans.
Il problema non sono solo loro. A meno che lei non creda che chi, ubriaco, distrugge tre macchine non rappresenti un problema.
Spesso in Italia si parla di "modello inglese".
Chi lo fa dovrebbe vivere qui per un lungo periodo. Faccio un esempio: da noi gli hooligans cercavano principalmente lo scontro fisico e la squadra per cui tifare era qualcosa di secondario. Infatti, da quando hanno aumentato i costi dei biglietti allo stadio vengono solo certe persone. Da voi non è così. Me li ricordo bene i vostri tifosi. C’erano tantiragazzi giovani. Qui è diverso. Posso fare un altro esempio?
Prego.
Nel 2008 l’Inghilterra rimase fuori dagli Europei. Eppure tanti hooligans andarono in mezzo ai polacchi contro i tedeschi. Il calcio, ripeto, non c’entra nulla.
Da voi,comunque, c’è molta severità con i tifosi.Ad esempio,scendendo dalla metro, chi va allo stadio segue un percorso apposito, con tanto di sbarre.
Sembrano delle gabbie, ma così stanno tutti più tranquilli. La signora che va a teatro deve fare un percorso diverso rispetto a chi va, e soprattutto torna, dallo stadio.
In Italia tutte le società hanno dovuto adottare la tessera del Tifoso.
So di che si tratta.
Servirà,ad eliminare,la violenza dagli stadi?
No. Non ci siamo riusciti noi, che abbiamo arrestato 20mila persone negli anni scorsi... Il modello inglese è una farsa.
E quindi quale potrebbe essere la soluzione.
La prevenzione. Partendo dai bambini. Solo così tra qualche anno si potrà fare qualcosa.
è quello che succede in Italia
claudio52- Gold Member
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Re: Modello inglese
Sono cose risapute, ma almeno allo stadio c'è la certezza della pena, in Italia la fai franca dentro e fuori dallo stadio.
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Re: Modello inglese
Non hai capito il concetto di Caio e rafforzato da me,ma in fondo ti capisco e non m'inca.zzo,perchè avere l'ultima parola per te fa parte del tuo DNA,sempre se cè l'haiquattrotretre ha scritto:Sono cose risapute, ma almeno allo stadio c'è la certezza della pena, in Italia la fai franca dentro e fuori dallo stadio.
claudio52- Gold Member
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Re: Modello inglese
claudio52 ha scritto:Non hai capito il concetto di Caio e rafforzato da me,ma in fondo ti capisco e non m'inca.zzo,perchè avere l'ultima parola per te fa parte del tuo DNA,sempre se cè l'haiquattrotretre ha scritto:Sono cose risapute, ma almeno allo stadio c'è la certezza della pena, in Italia la fai franca dentro e fuori dallo stadio.
Ancora con sta storia dell'ultima parola, non c'entra niente. Ho solo detto che negli stadi non puoi sgarrare, è meglio di niente. Poi se vogliamo allargare il concetto, non sono certo io quello che parla sempre male dell'Italia in preda a deliri esterofili.
Ospite- Ospite
Re: Modello inglese
caio007 ha scritto:copia-incolla da romanews
Il Romanista - Steve J. («non scrivete il mio cognome, non vorrei avere guai») ha 38 anni .....
Non riporto tutto l'articolo che tanto è in testa al post.
Molto interessante (è vero, anche Claudio ne parlò). Erano sospetti che avevo.
Sentirne parlare uno che ci opera a contatto stretto è molto importante.
La tessera del tifoso è solo un gabello assurdo e un pò insensato che pone più problemi al cittadino di quanti non ne risolva.
Deve davvero esserci sotto qualche business
andreafalciani- Utente fedele
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Re: Modello inglese
Io credo che il problema vero sia che al violento vengono lasciate troppe vie di fuga per evadere la pena, la tessera del tifoso è un inutile palliativo.
Ospite- Ospite
Re: Modello inglese
quattrotretre ha scritto:Io credo che il problema vero sia che al violento vengono lasciate troppe vie di fuga per evadere la pena, la tessera del tifoso è un inutile palliativo.
Cerezo74- Gold member+
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Re: Modello inglese
A parte tessera del tifoso o similari, mi pare che nessuno abbia ancora capito realmente quale sia il succo del problema evidentemente.
Cultura sportiva, ma va bene così... distratti da un pallone rotolante invece che da cose mooooolto piu' importanti.
bacioni...
Cultura sportiva, ma va bene così... distratti da un pallone rotolante invece che da cose mooooolto piu' importanti.
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aleforzaroma- Gold Member
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Re: Modello inglese
Ale detto ciò non vedo soluzione al problema, o si va agli estremi e si chiude il calcio per un pò oppure li si lascia all'interno dello stadio e che si scannino da soli...(ovvio che esagero e in un senso e nell'altro ma come detto non saprei davvero cosa si dovrebbe fare)
trecci- Gold Member
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Zodiaco :
Re: Modello inglese
Per me la cultura sportiva non c'entra niente, certi romanisti hanno dato fuoco ad un auto con dentro una famiglia dopo il derby vinto. Il problema è il desiderio di essere sempre contro qualcuno o qualcosa, e se lo si può fare in branco, va anche meglio. Lo stadio non crea il malessere sociale, ma diventa un'eccezionale valvola di sfogo.
Ospite- Ospite
Re: Modello inglese
... il malessere sociale è creato da altre sfere e situazioni e lo stadio deve dare la sensazione di potersi sfogare tirando fuori la rabbia repressa da un sistema che comunque si veda è ritenuto opprimente e sbagliato. (Basta guardare i titoli dei vari gruppi ultras che sembrano vichinghi pronti alla battaglia fino all'ultimo sangue!!). Devono sentirsi duri per non soccombere ? Proprio come nella foresta.
Certo che nessuno toglie il fatto che il calcio sia una distrazione anche bella ed avvincente, ma vissuto così è peggio di un lavoro stressante! La gente comune lo ha capito e sempre meno vanno allo stadio oltre ai soliti problemi atavici che hanno certi ns impianti e tolto i pochi ultras che del tifo ne fanno una bandiera e "stile di vita", o così perlomeno vogliono farci credere.
Poi mettici il branco, mettici l'appartenenza ad una fazione e mettici che gia' 2.000 anni fa si parlava di tecnica tipo divide et impera che fu , tra le altre cose, un sistema che permise ai Romani di controllare un impero vastissimo x 1.000 anni facendo scannare popoli tra loro, corrompendo, rubando e comunque creando pretesti che inventassero un nemico e che permettevano la distrazione da lotte ben piu' importanti.
Beh, il calcio oggi mi pare piu' o meno la stessa cosa, business assurdi per giocatori osannati come Dei mentre le persone comuni non riuscirebbero a guadagnare in 10 vite quanto un calciatore in una!!! A me piace il calcio e lo seguo in certi casi in maniera appassionata, ma sempre ricordandomi che è solo una distrazione e non deve portarmi a livelli di "odio" o simili, altrimenti faro' il loro gioc perdendo il senso della realta'.
Una battuta: se i complotti li facesse Moggi allora il mondo non dovrebbe preoccuparsi granche'... ma in realta' sono ben altri a tirare le fila, e guarda caso quelli di cui non si parla mai.
ciao
Certo che nessuno toglie il fatto che il calcio sia una distrazione anche bella ed avvincente, ma vissuto così è peggio di un lavoro stressante! La gente comune lo ha capito e sempre meno vanno allo stadio oltre ai soliti problemi atavici che hanno certi ns impianti e tolto i pochi ultras che del tifo ne fanno una bandiera e "stile di vita", o così perlomeno vogliono farci credere.
Poi mettici il branco, mettici l'appartenenza ad una fazione e mettici che gia' 2.000 anni fa si parlava di tecnica tipo divide et impera che fu , tra le altre cose, un sistema che permise ai Romani di controllare un impero vastissimo x 1.000 anni facendo scannare popoli tra loro, corrompendo, rubando e comunque creando pretesti che inventassero un nemico e che permettevano la distrazione da lotte ben piu' importanti.
Beh, il calcio oggi mi pare piu' o meno la stessa cosa, business assurdi per giocatori osannati come Dei mentre le persone comuni non riuscirebbero a guadagnare in 10 vite quanto un calciatore in una!!! A me piace il calcio e lo seguo in certi casi in maniera appassionata, ma sempre ricordandomi che è solo una distrazione e non deve portarmi a livelli di "odio" o simili, altrimenti faro' il loro gioc perdendo il senso della realta'.
Una battuta: se i complotti li facesse Moggi allora il mondo non dovrebbe preoccuparsi granche'... ma in realta' sono ben altri a tirare le fila, e guarda caso quelli di cui non si parla mai.
ciao
aleforzaroma- Gold Member
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