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Zdenek, il maestro (leggete tutto, in particolare il discorso sui giovani)
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Zdenek, il maestro (leggete tutto, in particolare il discorso sui giovani)
Il Corriere dello Sport- Come se il tempo si fosse fermato. Dodici anni fa Predazzo, ieri, Valdaora, quattro-tre-tre, Zdenek Zeman, una sigaretta dietro l’altra, silenzi più pesanti delle parole. E’ tornato tra le Dolomiti, stavolta sulla panchina di quel Foggia di Casillo e Pavone che è un po’ come il primo amore che non si scorda mai, per tornare a fare quello che ama di più, allenare. Di giocare a golf, autodidatta, non ne poteva più. Meglio tornare ai gradoni, ci sono pure qui, tanto per far capire ai suoi nuovi discepoli che il tempo può cambiare molte cose, non Zdenek Zeman.
Bentornato, mister.
«Grazie. Avevo bisogno di tornare ad allenare. Il Foggia mi ha dato l’opportunità, sono tornato con Casillo e Pavone ».
Obiettivo?
«Insegnare e fare calcio».
Non teme il rischio che il suo calcio sia superato?
«Qualcuno diceva che ero avanti di vent’anni, dovrei averne conservato ancora qualcuno».
In Italia che calcio ritrova?
«In crisi».
Motivo?
«Perché in Italia si fa poco calcio in campo. A insegnare ai settori giovanili non ci pensano più».
Il risultato della Nazionale al Mondiale ne è la dimostrazione?
«Sapevo che l’Italia avrebbe fatto male».
E’ un attacco a Lippi?
«Non mi permetto...».
Manca più la A a Zeman o Zeman alla A?
«In A, oggi, non c’è un allenatore che abbia fatto i miei risultati o abbia valorizzato giocatori come ho fatto io».
Che fa comincia?
«No, faccio quello che ho sempre fatto. Dico quello che penso».
C’è un problema allenatori in Italia?
«Oggi un tecnico non viene più scelto per la sua competenza, ma per convenienza. Vedo staff con quindici collaboratori, l’allenatore è uno perché uno il responsabile. In una società, oggi, è più importante il responsabile del merchandising che il tecnico ».
Però Mourinho...
«Un fenomeno mediatico».
Ha vinto tutto.
« Ho incontrato molti interisti che si sono vergognati per certi comportamenti. E a Barcellona non si sono certo divertiti».
L’Inter resta la più forte?
«E’ la più forte».
Moratti nel momento di scegliere il dopo Mourinho, ha parlato di Zeman.
«L’ho letto sui giornali, ovvio che mi abbia fatto piacere ».
Pare che l’Inter voglia vendere Balotelli.
«Ha talento. Se l’Inter non lo sostituisce con un altro a quel livello, è una perdita».
La sua vecchia Roma come la vede?
«La sfidante. Ma non è facile anche se ha Totti che rimane il giocatore italiano più forte. Fisicamente ha perso qualche cosa, ma con il pallone tra i piedi non c’è nessuno come lui».
La ricostruzione Juventus la convince?
«No comment».
Allegri è l’allenatore giusto per il Milan?
«Lo dirà il campo».
Il doping nel calcio è ancora un problema d’attualità?
«Ho già dato. E poi l’importante non è che ne parli Zeman».
Chi dovrebbe parlarne?
«I capi del calcio. Invece non lo fanno».
Ma è vero che non c’è simpatia tra lei e Ranieri?
«Questo lo dite voi. La passata stagione mi sorprese quando disse che a lui dello spettacolo non interessava niente. Io lo ricordo quando, ancora giocatore, veniva a Licata a vedere i miei metodi di allenamento. Era un difensore, quando si diventa allenatori uno si porta dietro il suo bagaglio d’esperienze ».
Eppure Ranieri sta provando una Roma a tre, quattro punte. Si può?
«Si può. Anche con cinque o sei».
Menez come le sembra?
«Un giocatore di qualità».
Il ritorno di Adriano come lo vede?
«E’ una speranza per tutti i tifosi, non solo quelli della Roma».
Il suo vecchio allievo Vucinic può ancora migliorare?
«Deve migliorare. Con me a Lecce ha fatto 19 gol giocando solo 10 partite intere, per la proprietà transitiva, con la Roma, al fianco di Totti, ne deve fare 30».
Il Mondiale vinto dalla Spagna può essere un segnale positivo per tutti?
«Deve esserlo. La Spagna gioca a calcio».
Quali squadre negli ultimi anni le sono piaciute?
«Il Barcellona. E per un paio di stagioni la Roma di Spalletti».
Come giocherà il Foggia di Zeman?
«Quattro-tre-tre. La geometria dice che è il modulo migliore per coprire il campo ».
Prandelli nuovo ct, avrà un lavorone da fare?
«Lavora sul campo. Ma deve essere un selezionatore. Potrebbe essere utile per lui, andare in giro per vedere come lavorano i suoi giocatori nei loro club».
Con che motivazioni è tornato Zeman?
«Con la voglia di stare in campo, insegnare ai giovani, l’idea di migliorarmi».
Bentornato, mister.
«Grazie. Avevo bisogno di tornare ad allenare. Il Foggia mi ha dato l’opportunità, sono tornato con Casillo e Pavone ».
Obiettivo?
«Insegnare e fare calcio».
Non teme il rischio che il suo calcio sia superato?
«Qualcuno diceva che ero avanti di vent’anni, dovrei averne conservato ancora qualcuno».
In Italia che calcio ritrova?
«In crisi».
Motivo?
«Perché in Italia si fa poco calcio in campo. A insegnare ai settori giovanili non ci pensano più».
Il risultato della Nazionale al Mondiale ne è la dimostrazione?
«Sapevo che l’Italia avrebbe fatto male».
E’ un attacco a Lippi?
«Non mi permetto...».
Manca più la A a Zeman o Zeman alla A?
«In A, oggi, non c’è un allenatore che abbia fatto i miei risultati o abbia valorizzato giocatori come ho fatto io».
Che fa comincia?
«No, faccio quello che ho sempre fatto. Dico quello che penso».
C’è un problema allenatori in Italia?
«Oggi un tecnico non viene più scelto per la sua competenza, ma per convenienza. Vedo staff con quindici collaboratori, l’allenatore è uno perché uno il responsabile. In una società, oggi, è più importante il responsabile del merchandising che il tecnico ».
Però Mourinho...
«Un fenomeno mediatico».
Ha vinto tutto.
« Ho incontrato molti interisti che si sono vergognati per certi comportamenti. E a Barcellona non si sono certo divertiti».
L’Inter resta la più forte?
«E’ la più forte».
Moratti nel momento di scegliere il dopo Mourinho, ha parlato di Zeman.
«L’ho letto sui giornali, ovvio che mi abbia fatto piacere ».
Pare che l’Inter voglia vendere Balotelli.
«Ha talento. Se l’Inter non lo sostituisce con un altro a quel livello, è una perdita».
La sua vecchia Roma come la vede?
«La sfidante. Ma non è facile anche se ha Totti che rimane il giocatore italiano più forte. Fisicamente ha perso qualche cosa, ma con il pallone tra i piedi non c’è nessuno come lui».
La ricostruzione Juventus la convince?
«No comment».
Allegri è l’allenatore giusto per il Milan?
«Lo dirà il campo».
Il doping nel calcio è ancora un problema d’attualità?
«Ho già dato. E poi l’importante non è che ne parli Zeman».
Chi dovrebbe parlarne?
«I capi del calcio. Invece non lo fanno».
Ma è vero che non c’è simpatia tra lei e Ranieri?
«Questo lo dite voi. La passata stagione mi sorprese quando disse che a lui dello spettacolo non interessava niente. Io lo ricordo quando, ancora giocatore, veniva a Licata a vedere i miei metodi di allenamento. Era un difensore, quando si diventa allenatori uno si porta dietro il suo bagaglio d’esperienze ».
Eppure Ranieri sta provando una Roma a tre, quattro punte. Si può?
«Si può. Anche con cinque o sei».
Menez come le sembra?
«Un giocatore di qualità».
Il ritorno di Adriano come lo vede?
«E’ una speranza per tutti i tifosi, non solo quelli della Roma».
Il suo vecchio allievo Vucinic può ancora migliorare?
«Deve migliorare. Con me a Lecce ha fatto 19 gol giocando solo 10 partite intere, per la proprietà transitiva, con la Roma, al fianco di Totti, ne deve fare 30».
Il Mondiale vinto dalla Spagna può essere un segnale positivo per tutti?
«Deve esserlo. La Spagna gioca a calcio».
Quali squadre negli ultimi anni le sono piaciute?
«Il Barcellona. E per un paio di stagioni la Roma di Spalletti».
Come giocherà il Foggia di Zeman?
«Quattro-tre-tre. La geometria dice che è il modulo migliore per coprire il campo ».
Prandelli nuovo ct, avrà un lavorone da fare?
«Lavora sul campo. Ma deve essere un selezionatore. Potrebbe essere utile per lui, andare in giro per vedere come lavorano i suoi giocatori nei loro club».
Con che motivazioni è tornato Zeman?
«Con la voglia di stare in campo, insegnare ai giovani, l’idea di migliorarmi».
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Re: Zdenek, il maestro (leggete tutto, in particolare il discorso sui giovani)
essendo il calcio "moderno" ,l'anticalcio;lui è l'anti antianticalcio
Ultima modifica di Cerezo74 il Dom 25 Lug 2010 - 21:36 - modificato 1 volta.
Cerezo74- Gold member+
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Zodiaco :
Re: Zdenek, il maestro (leggete tutto, in particolare il discorso sui giovani)
horizon77 ha scritto:Allegri è l’allenatore giusto per il Milan?
Lo dirà il campo
che tradotto mi suona come un bel NO!
Ospite- Ospite
Re: Zdenek, il maestro (leggete tutto, in particolare il discorso sui giovani)
La sua vecchia Roma come la vede?
«La sfidante. Ma non è facile anche se ha Totti che rimane il giocatore italiano più forte. Fisicamente ha perso qualche cosa, ma con il pallone tra i piedi non c’è nessuno come lui».
Menez come le sembra?
«Un giocatore di qualità».
Con che motivazioni è tornato Zeman?
«Con la voglia di stare in campo, insegnare ai giovani, l’idea di migliorarmi».
«La sfidante. Ma non è facile anche se ha Totti che rimane il giocatore italiano più forte. Fisicamente ha perso qualche cosa, ma con il pallone tra i piedi non c’è nessuno come lui».
Menez come le sembra?
«Un giocatore di qualità».
Con che motivazioni è tornato Zeman?
«Con la voglia di stare in campo, insegnare ai giovani, l’idea di migliorarmi».
trecci- Gold Member
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Zodiaco :
Re: Zdenek, il maestro (leggete tutto, in particolare il discorso sui giovani)
Silenzio, parla Zeman!
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claudio52- Gold Member
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bardamu- Gold Member
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Re: Zdenek, il maestro (leggete tutto, in particolare il discorso sui giovani)
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