Chi è Pippo Marra?

da roma24.it un breve curriculum di Pippo Marra:

consigliere del CdA dell’AS Roma dall’inizio dell’era Sensi. Proprietario e direttore della AdnKronos, la più importante agenzia di stampa privata in Italia, nonché impresa multimediale rivolta a più produzioni ( libri, giornali, telegiornali, cinema, fiction).
Calabrese di nascita, ma romano d’adozione, Marra nasce nel ’36 nella provincia di Crotone. Dopo le prime esperienze in ambito giornalistico,quando approda nella capitale approda a Roma è vicino all’ambiente “missino” e diventa così il più stretto collaboratore del segretario Arturo Michelini. . Morto Michelini, Marra comincia la sua avventura editoriale: nel ’70 viene nominato direttore amministrativo e editoriale dell’ Adnkronos. Dal 1972 al 1975 è stato consulente della Montedison e successivamente azionista e amministratore del quotidiano “Il Roma” di Napoli. Le sue frequentazioni sono le classiche da “Prima Repubblica”, tra Psi e Dc. Così stringe rapporti con Bettino Craxi e Francesco Cossiga. Proprio con l’ex presdente “picconatore” Marra inizia una collaborazione, che si rafforza in maniera particolare negli ultimi tempi del settennato cossighiano al Quirinale.
Nel 1978, sempre più convinto delle grandi potenzialità dell’informazione primaria, ha acquisito il 50 per cento del pacchetto azionario dell’agenzia Adnkronos. Dopo averla risanata sotto l’aspetto economico-finanziario e organizzativo, ha avviato un’attività di diversificazione delle attività d’informazione e comunicazione ponendo al centro di questa strategia i temi dell’innovazione tecnologica dei mezzi di trasmissione delle notizie. Negli anni il Gruppo Adnkronos si è impegnato in una strategia di diversificazione dell’offerta (Audiovisivi, Salute, Libri, Comunicazione, etc). Da leggenda metropolitana il suo studio, in cima al Palazzo dell’informazione, sei piani in Piazza Mastai, che domina mezza Roma. Con un grande tavolo di riunioni, lungo diversi metri, appartenuto a Cuccia. Bandiere di mezzo mondo e una parete piena di foto di importanti personalità, sono tra i segni del percorso irresistibile di Pippo Marra, riconosciuto ” imperatore” della notizia.
Il 2 giugno 1999 è stato nominato Cavaliere del Lavoro e il 29 agosto 2000 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Crotone.Ha anche ricevuto la laurea honoris causa in Economia e Commercio.


Pare che non sia proprio un pesce piccolo...
comunque, non so voi, ma io a un personaggio così non gli girerei mai le spalle.
Credo che la faccenda abbia molto a che fare con la 'politica', la politica degli affari per meglio dire, soldi, stadio nuovo...sento una puzza che mi soffoca.
Non vorrei essere patetico e ripetitivo, ma credo che la Sensi sia una vittima nelle fauci dei soliti affaristi. Credo che le sue decisioni contino ormai come il due di picche. E' stata estromessa dalla questione e dovrà fare quello che le dicono. E come accade sempre in questi casi, le sirene suonano tutte contro di lei, per farne un capro espiatorio e sviare l'attenzione dal centro di potere. Un grande potere contro il quale nessuno di noi può nulla. Noi tifosi giallorossi abbiamo un rapporto d'amore con la squadra, gli affaristi non usano sentimenti ma solo il cervello e lo usano per continuare ad avere potere e fare soldi. Quello che possiamo fare è cercare di non farci ingannare, tanto gli unici a restare sempre accanto alla nostra squadra, nel bene e nel male, saremo noi tifosi.

bardamu ha scritto:da roma24.it un breve curriculum di Pippo Marra:

consigliere del CdA dell’AS Roma dall’inizio dell’era Sensi. Proprietario e direttore della AdnKronos, la più importante agenzia di stampa privata in Italia, nonché impresa multimediale rivolta a più produzioni ( libri, giornali, telegiornali, cinema, fiction).
Calabrese di nascita, ma romano d’adozione, Marra nasce nel ’36 nella provincia di Crotone. Dopo le prime esperienze in ambito giornalistico,quando approda nella capitale approda a Roma è vicino all’ambiente “missino” e diventa così il più stretto collaboratore del segretario Arturo Michelini. . Morto Michelini, Marra comincia la sua avventura editoriale: nel ’70 viene nominato direttore amministrativo e editoriale dell’ Adnkronos. Dal 1972 al 1975 è stato consulente della Montedison e successivamente azionista e amministratore del quotidiano “Il Roma” di Napoli. Le sue frequentazioni sono le classiche da “Prima Repubblica”, tra Psi e Dc. Così stringe rapporti con Bettino Craxi e Francesco Cossiga. Proprio con l’ex presdente “picconatore” Marra inizia una collaborazione, che si rafforza in maniera particolare negli ultimi tempi del settennato cossighiano al Quirinale.
Nel 1978, sempre più convinto delle grandi potenzialità dell’informazione primaria, ha acquisito il 50 per cento del pacchetto azionario dell’agenzia Adnkronos. Dopo averla risanata sotto l’aspetto economico-finanziario e organizzativo, ha avviato un’attività di diversificazione delle attività d’informazione e comunicazione ponendo al centro di questa strategia i temi dell’innovazione tecnologica dei mezzi di trasmissione delle notizie. Negli anni il Gruppo Adnkronos si è impegnato in una strategia di diversificazione dell’offerta (Audiovisivi, Salute, Libri, Comunicazione, etc). Da leggenda metropolitana il suo studio, in cima al Palazzo dell’informazione, sei piani in Piazza Mastai, che domina mezza Roma. Con un grande tavolo di riunioni, lungo diversi metri, appartenuto a Cuccia. Bandiere di mezzo mondo e una parete piena di foto di importanti personalità, sono tra i segni del percorso irresistibile di Pippo Marra, riconosciuto ” imperatore” della notizia.
Il 2 giugno 1999 è stato nominato Cavaliere del Lavoro e il 29 agosto 2000 gli è stata conferita la cittadinanza onoraria di Crotone.Ha anche ricevuto la laurea honoris causa in Economia e Commercio.


Pare che non sia proprio un pesce piccolo...
comunque, non so voi, ma io a un personaggio così non gli girerei mai le spalle.
Credo che la faccenda abbia molto a che fare con la 'politica', la politica degli affari per meglio dire, soldi, stadio nuovo...sento una puzza che mi soffoca.
Non vorrei essere patetico e ripetitivo, ma credo che la Sensi sia una vittima nelle fauci dei soliti affaristi. Credo che le sue decisioni contino ormai come il due di picche. E' stata estromessa dalla questione e dovrà fare quello che le dicono. E come accade sempre in questi casi, le sirene suonano tutte contro di lei, per farne un capro espiatorio e sviare l'attenzione dal centro di potere. Un grande potere contro il quale nessuno di noi può nulla. Noi tifosi giallorossi abbiamo un rapporto d'amore con la squadra, gli affaristi non usano sentimenti ma solo il cervello e lo usano per continuare ad avere potere e fare soldi. Quello che possiamo fare è cercare di non farci ingannare, tanto gli unici a restare sempre accanto alla nostra squadra, nel bene e nel male, saremo noi tifosi.

Se dico che è un'appartenente di una "loggia massonica",dico una cazzata ?

non so ma anche per me è molto verosmile. Ma io penso peggio, questo è un articolo del Corriere della Serva del 1998:

Il proprietario dell'agenzia Adn - Kronos e' da tempo amico, confidente, consigliere e ambasciatore presso le varie sedi del potere.
E Pippo Marra, editore esperto di sussurri romani, divento' l'ombra di Cossiga
ROMA - In una citta' come Roma, dove l'offerta di "chiacchieratori" di politica supera di gran lunga la domanda, e' considerato una mosca bianca: perche' Giuseppe Pasquale Marra, per tutti Pippo, e' un taciturno ma imbattibile ascoltatore dei sussurri che filtrano dal Palazzo. E chissa' quanto dovra' ascoltarne in futuro, adesso che il suo grande amico Francesco Cossiga e' diventato l'asse portante del governo D'Alema ormai prossimo a vedere la luce. Perche' ormai e' impossibile immaginare un Cossiga in azione senza il "suo" Pippo che, da almeno 9 anni a questa parte, svolge varie funzioni per conto dell'ex presidente: amico e confidente, consigliere, ambasciatore presso varie sedi del Potere, organizzatore del tempo libero, persino procacciatore dell'ultimo appartamento cossighiano che naturalmente e' del medesimo Marra (attico con vista e terrazzo su piazza del Popolo, in via principessa Clotilde, stesso stabile dello studio legale della famiglia Leone, nel senso di Giovanni, altro ex inquilino del Quirinale). In certi giorni sembra quasi che il suo vero lavoro, quello di editore - direttore del gruppo "Piemme editoriale" (P.M., Pippo Marra) sia secondario: eppure parliamo di 52 miliardi di fatturato nei primi dieci mesi del '98, di un'agenzia di stampa nazionale come l'Adn - Kronos, del recente ingresso nella multimedialita', da Internet ai "service" tv venduti a 150 emittenti locali. Piu' diversi i due non potrebbero essere. A partire dalle radici politiche e geografiche. Marra e' calabrese, di Montesilano, montagne sopra Crotone. Molto giovane (e' del 1936) approda a Roma e la sua fede missina lo conduce nel cuore della Fiamma: diventa il piu' stretto collaboratore del segretario Arturo Michelini. Morto Michelini, Marra comincia la sua avventura editoriale: amministra l'agenzia Kronos (fondata da Nenni, tradizione socialista) che poi diventa Adn - Kronos. + una scalata: nel '78 ne diventa comproprietario, nel '90 azionista unico. Negli anni '60 nasce il suo sodalizio con Angelo Albanese, ombra di Eugenio Cefis, presidente - padrone dell'Iri. Quella di Marra e' insomma la tipica navigazione da Prima Repubblica nell'arcipelago Dc - Psi: infatti conosce Cossiga cosi' come dopo, ai tempi del Midas, stringe rapporti prima con Claudio Signorile e poi con Bettino Craxi e cosi' la sua agenzia diventa sempre piu' marcatamente filo - Psi. In campo scudocrociato avvicina Vincenzo Scotti, la famiglia Leone, poi speranze come Pierferdinando Casini o Marco Follini. In quanto all'ex Msi c'e' la vecchia guardia, Tatarella in testa. In altri campi familiarizza con Lamberto Dini e sua moglie Donatella, con cui progetta un quotidiano in Costa Rica. perche' Pippo sara' silenzioso ma le idee non gli mancano: come il "Libro dei fatti", edizione italiana del "World Almanac", un best - seller annuale da 150 mila copie. Il definitivo ingresso di Marra nell'orbita cossighiana avviene alla fine del settennato, nelle ore del "Cossiga uomo solo". Le agenzie giornalistiche e molti giornali calmierano le notizie sulle esternazioni. Marra sceglie la strada opposta: ogni colpo di Cossiga e' un lancio d'agenzia preceduto dal consueto "negli ambienti del Quirinale si fa rilevare che...". Non e' Marra a "salire" al Quirinale, in quei giorni e' Cossiga a passare sotto casa di Pippo (quella dove abita ora l'ex presidente) due, tre volte la settimana: un colpo di telefono ("posso salire?") e i due si vedono. Parlano. O meglio: Cossiga parla e Pippo ascolta, fumando una delle ottanta sigarette quotidiane. Scena che si ripete anche oggi. Dicono che uno dei cementi di questa affinita' calabro - sarda, tuttora fortissima, sia la solitudine privata dei due: Cossiga vive ormai una vita da "single", Marra non si e' mai sposato. In qualche modo "fanno famiglia". Chi conosce Marra sa che e' difficile capire quanto siano "politiche" o "private" le colazioni offerte da Pippo nella sua villa di Formello o nella sua nuova casa che si affaccia su Montecitorio. Leggende romane asseriscono che li' in campagna Berlusconi e Cossiga, dopo il loro grande gelo, decretarono la morte della Bicamerale. Una cosa e' certa: se Marra interrompe il suo silenzio e' spesso per "sondare" e "capire" in nome di Cossiga. Come avrebbe fatto alla fine dell'estate aprendo una strada preferenziale col segretario organizzativo dei Ds, Marco Minniti, usando una chiave che chi e' nato a Reggio Calabria (Minniti) o a Montesilano (Marra) ben conosce: la comune calabresita'. Strada che forse ha contribuito a collegare il Picconatore a D'Alema: e che sbocca a Palazzo Chigi. Paolo Conti

come al solito dietro un mondo,quello del PALLONE,c'è sempre qualcosa di torbido

dopo quello che hanno detto su di lui, io un personaggio cosi lo prenderei a calci nel sedere

ROMANISTANAPOLETANO89 ha scritto:dopo quello che hanno detto su di lui, io un personaggio cosi lo prenderei a calci nel sedere

Oppure farci volare,con tutte quelle conoscenze e mezzi di potere.Ti dico una cosa,tutti i petrolieri sono ricchi,ma la Sensi sè sta morì de fame,andò stanno i "massoni" regna la ricchezza,Marra sta in Consiglio dell'AsRoma e non contamo un cacchio.Dov'è l'inghippo?

eh n'do sta?
e con tutti quei mezzi di potere e quelle conoscenze, perche' non ci ha fatto volare prima?

a me pare di capire che è un faccendiere. un amico di Cossiga ne sa ma quante ne sa...
io lo vedo come un uomo potente che è referente di un potere anche all'interno di asroma. E il potere può farti dei favori ma mai gratuitamente...è finito il tempo dei favori, la Roma andrà agli amici suoi, o agli amici degli amici, tanto poi è tutto un comitato d'affari unico. Io dietro ci vedo i Caltagirone.

Allora è uno di quei calabresi che è riuscito non solo a sfuggire alla miseria della Calabria, ma anche a farsi una posizione.
Meriterebbe anche solo per questo di essere rispettato come persona in gamba..
A prescindere dal fatto che gli articoli dei giornali son scritti per farci credere ciò che si ritiene più opportuno, mi domando come mai, se nel CDA dell'AS Roma c'è un siffatto potentissimo personaggio, la stampa continua a maltrattarci e a diffondere notizie che contribuiscono a creare una cattiva immagine dell'AS Roma.
Comunque, se è il capo dell'ADNKronos, potrebbe pure essere verosimile che abbia diffuso la notizia dell'offerta degli arabi.
Attenzione però, verosimile vuol dire possibile credibile, non vero.
Che sia vero il sig.Tacopina lo deve dimostrare.
Chieda di sapere da quale numero di telefono è partito quel fax.
Se è un avvocato, può farlo.

è un self-made-man dici? hmmm io dico 'ammanicato', non so se hai letto cosa faceva prima del 1998...sarà che io ho un profondissimo pregiudizio per tutto ciò che riguardi la politica, ma credo che nelle stanze dei bottoni già sappiano come andrà a finire. Al di là dell'affare Tacopina (io non credo a uno che parla dopo un anno) lui ascolta, riferisce, esegue, magari mette i bastoni tra le ruote, oppure 'consiglia' (minaccia) e via dicendo...la stampa poi attizza la piazza e il responsabile ci va di mezzo. insomma, niente di nuovo, è così per tutte le cose, poi a Roma tutto fa tutto più rumore...