Le bufale cicliche...o forse no? [Vendita A.S. Roma]

Ecco cosa succedeva il 21 aprile del 2008:

AS Roma schizza verso l’alto in apertura a Piazza Affari: dopo un avvio in progresso del 6,09% è il titolo è stato congelato al rialzo a quota 1,13 euro (+11%).

Si rincorrono le indiscrezioni sulla possibile cessione della società da parte della famiglia Sensi: dopo George Soros la stampa ha parlato di un interesse e un’offerta della famiglia reale degli Emirati Arabi. Compagnia Italpetroli della famiglia Sensi smentisce però tutte le voci sulla possibile cessione, affermando di non aver "iniziato nè programmato alcuna iniziativa per la dismissione della propria partecipazione di controllo in As Roma". Italpetroli, si legge in una nota della società, si è "limitata a registrare, nel corso di un incontro a cui ha partecipato un proprio incaricato, il possibile e generico interesse all’acquisto del pacchetto azionario in questione da parte di un soggetto straniero".

Italpetroli precisa "di non aver ricevuto offerte da parte della famiglia Reale degli Emirati Arabi e che non è in corso alcun contatto con rappresentanti di quest’ultima.



Ma lo fanno apposta oppure c'è qualcosa di vero stavolta?

A voi le deduzioni...


PS: ho aperto un nuovo post perché si scosta leggermente da quello aperto da Alex anche se il contenuto riconduce alla stessa situazione...

MAH

Hmm strana coincidenza...

Ma tu dici che aspettano il compleanno de Roma per far uscire queste bufale, come a dire che è un regalo per la squadra che ne porta il nome che in questo modo vede salire le proprie azioni?
Che stiano attenti, altrimenti si beccano una denuncia...
Bisogna sempre rendere conto delle manovre più o meno lecite per far salire la quotazione di un titolo in Borsa, o no?

bravo TURBOZ, gran bel post. Per una serie di ragioni. Ma soprattutto perché è intelligente. Io non so se c'è qualcosa di vero. Può darsi, vista la situazione che si perpetua da oltre un anno. Qualcosa probabilmente succederà ma quello che è certo è che questa storia ci accompagnerà ancora per molto tempo. E saremo qui a fare progetti e campagne acquisti virtuali, a sognare scudetti e champions league, e ci sarà chi invocherà romanità e chi fiumi di denari di qualsiasi nazionalità. Insomma lo sport preferito in estate, il chiacchiericcio. Gli anglosassoni lo chiamano words of mouth, ma la sostanza non cambia: il colore sarà sempre GIALLOROSSO e Francesco Totti il nostro CAPITANO. FORZA ROMA!!!

TurboZaura ha scritto:Ecco cosa succedeva il 21 aprile del 2008:

AS Roma schizza verso l’alto in apertura a Piazza Affari: dopo un avvio in progresso del 6,09% è il titolo è stato congelato al rialzo a quota 1,13 euro (+11%).

Si rincorrono le indiscrezioni sulla possibile cessione della società da parte della famiglia Sensi: dopo George Soros la stampa ha parlato di un interesse e un’offerta della famiglia reale degli Emirati Arabi. Compagnia Italpetroli della famiglia Sensi smentisce però tutte le voci sulla possibile cessione, affermando di non aver "iniziato nè programmato alcuna iniziativa per la dismissione della propria partecipazione di controllo in As Roma". Italpetroli, si legge in una nota della società, si è "limitata a registrare, nel corso di un incontro a cui ha partecipato un proprio incaricato, il possibile e generico interesse all’acquisto del pacchetto azionario in questione da parte di un soggetto straniero".

Italpetroli precisa "di non aver ricevuto offerte da parte della famiglia Reale degli Emirati Arabi e che Non è in corso alcun contatto con rappresentanti di quest’ultima.

SOLITAMENTE NEI COMUNICATI STAMPA CI SONO QUESTE MAGICHE PAROLINE:






COME SI VEDE IL COMUNICATO NEGA SOSTANZIALMENTE I TEMPI...NON LA TRATTATIVA... COSA NE DITE? ??????????????????????
:jaja: :jaja: :jaja:

Riporto un articolo apparso su Repubblica.it stamani. Bufala o no, quindi, questo è quello che vogliono farci sapere per il momento...

ROMA - Una joint venture tedesco-svizzera-italiana bussa alla porta della famiglia Sensi. Obiettivo: acquisire il controllo della As Roma e scommettere su quello che potenzialmente è un grandissimo affare: la costruzione del nuovo stadio. Il management di Italpetroli, la società controllante dei giallorossi, è stato contattato dagli emissari della cordata che si è formata solo per "conquistare" il team capitolino. Un'alleanza fondata sulla famiglia Flick che aveva creato un "impero" con l'industria bellica in epoca nazista e che fino al 1986 deteneva addirittura il pacchetto azionario di maggioranza della Mercedes, il colosso automobilistico di Stoccarda. Una cessione che 23 anni fa ha fruttato 2,6 miliardi di dollari.

Da quel momento gli eredi di Friedrich Karl Flick hanno trasferito la loro base logistica in Austria convertendo gli investimenti industriali in finanza pura. E al momento il patrimonio della "dynasty" supera i 4 miliardi di euro. Uno dei successori, Volker, è stato attratto dal business stadio. La squadra di Totti e Spalletti è una delle poche - tra le grandi in Europa - a non contare su una struttura di proprietà. Il gruppo tedesco, allora, ha avvicinato lo staff di Italpetroli e in particolare il legale di fiducia dei Sensi, Gianroberto De Giovanni, dopo aver formato un panel di investitori, alcuni dei quali già inseriti nel mondo del calcio. Si tratta in primo luogo di Vinicio Fioranelli, italiano ormai residente in Svizzera da molti anni e fondatore della Fio Group, società di soccer management. In più è stato inserito anche un socio interamente italiano, che per il momento viene tenuto in gran segreto.

Sta di fatto che la joint venture da circa due mesi sta valutando il dossier Roma ed è pronta a mettere sul tavolo una cifra di tutto rispetto. Un anno fa, per fare un esempio, George Soros aveva firmato un assegno di 283 milioni di euro. L'interesse manifestato nei confronti dei Sensi è stato limitato all'asset calcistico. Al momento l'offerta non è stata formulata ufficialmente, ma la trattativa è a un punto avanzato.

Già nelle prossime settimane potrebbe prendere corpo con una proposta formale e successivamente con la presentazione di un'Opa. Le intenzioni, infatti, sono quelle di depositare un'offerta totalitaria di acquisto come prescrive la legge per le società quotate in borsa.
Per il momento gli emissari di Flick si sono rivolti solo a Trigoria. Non hanno consultato Unicredit, la banca che detiene il 49% di Italpetroli ed è esposta con la famiglia Sensi per 365 milioni di euro. Il piano di ammortamento avrebbe previsto a dicembre scorso un primo rientro per 130 milioni. Ma la rata non è stata versata. L'istituto guidato da Alessandro Profumo ha fatto sapere da tempo di essere decisa a determinare un cambio al vertice di Italpetroli e in particolare della As Roma, l'unico cespite in grado di produrre utili. Qualche mese fa ha suggerito di sostituire l'advisor incaricato di valutare e vendere i beni dei Sensi - ora è Lazard, non più Banca Finnat - e ha avviato autonomamente, attraverso il vice di Profumo, Paolo Fiorentino, una sorta di giro d'orizzonte per individuare i potenziali acquirenti. Una ricerca che potrebbe far piovere sulla città più di un pretendente. Chissà se il cda della Roma anticipato a domani (in genere si riunisce l'ultima settimana del mese) non sia già chiamato a discutere il "piano Flick".

Mah sinceramente mi puzza di un altro affare-Soros con varie smentite, rilanci e conclusione con nulla di fatto...

Staremo a vedere...

giova77 ha scritto:Mah sinceramente mi puzza di un altro affare-Soros con varie smentite, rilanci e conclusione con nulla di fatto...

Staremo a vedere...

C'è da dire che la situazione di Italpetroli (e dei Sensi) è molto delicata...
comunque vedremo, di certo la cosa si protrarrà a lungo e probabilmente diverrà un'altra telenovela...

Mi ricordo che quando la Roma fu veramente venduta in passato non ci furono anticipazioni nè altre bufale, ci fu la notizia e basta.
Mi ricordo quando mio padre mi disse che la Roma era stata acquistata da due persone, di cui uno si chiamava Mezzaroma.
Mezza - Roma! Ci risi sopra.
Non immaginavo che potesse essere un triste figuro; risi sul fatto che metà della Roma fosse stato acquistato dal signor Mezza-Roma.
Quando arrivò il momento di Ciarrapico, già in qualche modo sapevo che non era da stare allegri...
anche se la mamma di una vicina al mare, giornalista e sua dipendente, ne parlave come di un genio.

ROMA - Il Gruppo Italpetroli negli ultimi mesi "è stato contattato da vari soggetti internazionali" interessati ad investire nel capitale della As Roma ma finora "non è stata raggiunta nessuna intesa con nessuno di questi soggetti". Lo afferma un comunicato congiunto del Gruppo Italpetroli e della As Roma in cui si precisa che "i contatti attualmente in corso con i soggetti che hanno manifestato il proprio interesse sono allo stato attuale in una fase di verifica dell'esistenza dei presupposti per poter valutare eventuali operazioni". Tuttavia, "con nessuno di tali soggetti è stata raggiunta alcuna intesa, di alcun tipo, e nessuna offerta è stata formalizzata".

Inoltre, aggiunge la nota, il gruppo non è a conoscenza "di un interesse diretto della famiglia Flick" ad investire nella As Roma. In ogni caso, conclude la nota, non "si prevede un disimpegno della famiglia Sensi dalla As Roma" .

La telenovela ormai è partita, attendiamo puntate quotidiane tra colpi di scena, comunicati di smentite e sogni giallorossi...

Così oggi gazzetta.it parlava dell'argomanto.
Anch'io credo che alla fine i Sensi rimarranno nella società e che ci sarà l'ingresso di nuovi capitali (nuovi soci) che progressivamente prenderanno il controllo:

ROMA, 23 aprile 2009 - Parole, mattoni e azioni. Il filo conduttore che lega la Roma al proprio futuro (ridimensionamento o rilancio?) passa attraverso questi elementi, tutti legati alla possibile cessione della società da parte della famiglia Sensi. Possibile è la parola chiave, perché l’impressione è che la proprietà non sia convinta di passare la mano. E allora? L’anello di congiunzione potrebbe essere la costruzione del nuovo stadio (in prospettiva una sicura fonte di reddito) che potrebbe coinvolgere partner e senza estromettere i Sensi. Non a caso Volker Flick, il magnate tedesco che pare il capo della cordata con addentellati svizzeri e italiani, ha a che fare col mondo dell’impiantistica. Fra oggi e domani, comunque, sono attesi incontri forse decisivi.
BORSA E COMUNICATI - Ma andiamo con ordine. Il titolo giallorosso in Piazza Affari ieri ha accelerato la sua corsa, chiudendo con un +24,29% che segue il +19,45 di martedì. Tutto questo frutto anche di un comunicato che conferma una trattativa in corso. "Negli ultimi mesi Italpetroli è stato contattato da soggetti internazionali interessati, direttamente o indirettamente ad investire nella Roma. Nessuna offerta è stata formalizzata e non le è noto un interesse diretto della famiglia Flick. I contatti in corso con soggetti interessati sono in verifica. In ogni caso non si prevede un disimpegno della famiglia Sensi".
OPA E QUOTE - Offerte non sono state formalizzate, ma si parla di cifre oscillanti intorno ai 280 milioni. Problema: se la cifra fosse per tutte le azioni (l’Offerta pubblica di acquisto) ai Sensi andrebbe solo la quota legata al proprio azionariato (il 67%), in caso contrario gli investitori spenderebbero oltre il 30% in più, cioè circa 400 milioni. Non poco.
STADIO E RICAPITALIZZAZIONE - Per questo non è escluso che le parti possano concordare un’entrata graduale nell’azionariato che porti capitali utili all’acquisizione dell’area e alla realizzazione dello stadio. In questo caso una ricapitalizzazione consentirebbe l’ingresso di nuovi soci, mentre i Sensi diminuirebbero il loro pacchetto al 51% o anche al di sotto.

AGENTI, AVVOCATI E ARABI - In tutta la vicenda si muovono come mediatori l’agente Fifa Vinicio Fioranelli, legali vicini alla trattativa per l’acquisizione del Bologna e l’avvocato Nicola Irti, ex socio di Stefano Ricucci nella "Magiste", e figlio del celebre professor Natalino, grande dirigente. Inutile dire che alla finestra c’è Unicredit, la banca che vanta oltre 300 milioni di crediti nei confronti della Italpetroli. La descrivevano irritata per i silenzi ma, grazie ai contatti con Rosella Sensi, non è così. Resta alla finestra, forte di un accordo di ristrutturazione del debito che si concluderà nel dicembre 2010. Alla sua porta però bussano in tanti. Anche un fondo arabo introdotto da Mino Raiola, l’agente che gestisce Ibrahimovic. Piccolo il mondo, vero?

TORINO - Fischi, contestazione delusione. L'eliminazione dalla Coppa Italia subita dalla Lazio ha lasciato il segno in casa Juventus e i dirigenti non hanno voluto perdere tempo. Questa mattina, quasi all'alba, un vertice a Lingotto tra i massimi dirigenti della società ha cominciato a tracciare le linee di una possibile e immediata rivoluzione. Il primo a pagare sarà Claudio Ranieri. Inutile aspettare un anno per un addio già annunciato e dalla riunione di questa mattina è uscito anche il nome del suo successore: la Juventus punta su Luciano Spalletti. Dopo aver negato per settimane qualunque ipotesi di cambio di panchina e aver ripetuto alla nausea che Ranieri sarà confermato, i dirigenti bianconeri starebbero ripensandoci. E' l'idea che si è fatta avanti con forza è quella di portare Luciano Spaletti (oggi alla Roma) alla guida della squadra bianconera.
La Juventus ancora oggi ribadisce la fiducia a Ranieri: "La notizia pubblicata questa mattina -si legge nel comunicato -relativa a un presunto "vertice al Lingotto tra i massimi dirigenti della società" e all'interessamento per l'allenatore della Roma, Luciano Spalletti è totalmente priva di fondamento. Non vi è stato alcun vertice e non vi è alcuna intenzione di affidare la guida della Juventus a Spalletti o ad altri allenatori. La posizione della società in merito è stata ribadita a più riprese e confermata al termine della partita contro la Lazio".

Così scrive Emanuele Gamba su repubblica.it

Archiviata CL e campionato e quasi definite Coppa Italia e qualificazioni all'UEFA 2010 alle italiane non resta che il fanta-mercato che ci accompagnerà fino a settembre...

Ho letto l'articolo su Repubblica e ho visto il comunicato.
Tristezza.

"Milano Finanza": Flick vuole il controllo della Roma e un nuovo stadio, ai Sensi un posto nel cda e la presidenza onoraria

Secondo "Milano Finanza", la cordata Flick-Fioranelli vorrebbe il controllo del club giallorosso e la costruzione di uno stadio di proprietà. I Sensi, invece, manterrebbero una quota minoritaria e avrebbero un posto in cda e la presidenza onoraria. Lo stadio sarebbe l'elemento centrale della trattativa e il gruppo interessato alla Roma avrebbe preso contatti con la Hpp, la società che ha costruito l'impianto dello Schalke 04.
E riguardo allo stadio, nuovi dettagli arrivano da Alessandro Cochi, delegato del sindaco alle politiche dello sport: "Per il 5 maggio i progetti saranno completamente presentati - ha affermato a "Il Messaggero" - poi l'amministrazione capitolina valuterà la compatibilità con le norme ubanistiche, paesaggistiche e ambientali".

LE VOCI SU VOLKER FLICK
Era stato sempre "Milano Finanza", ieri, a tirare fuori il nome del compratore: il finanziere tedesco Volker Flick, proveniente dalla famiglia che fu azionista della Daimler. Flick si sarebbe mosso già alcuni mesi fa per prendere contatto con i vertici societari romanisti. Mediatore tra le parti sarebbe stato l'avvocato Gianroberto de Giovanni, legale di fiducia della famiglia Sensi e la cordata interessata all'acquisizione, oltre al finanziere tedesco, conterebbe su una serie di imprenditori italiani, legati a Vinicio Fioranelli, agente Fifa. Le cifre su cui si discute sarebbero anche più alte rispetto a quelle presentate lo scorso anno dalla Inner Circle per conto del magnate Usa George Soros. La trattativa non è ancora stata conclusa, avverte il quotidiano, ma i colloqui sarebbero in fase avanzata. Italpetroli il giorno prima aveva smentito che fosse stato firmato alcun contratto.

"CONTATTI ANCORA IN FASE DI VERIFICA, NON SI PREVEDE DISIMPEGNO DEI SENSI"
Italpetroli e As Roma hanno confermato ieri di essere stati in contatto con vari soggetti "che hanno rappresentato l'interesse, direttamente o indirettamente, di vari gruppi, tutti internazionali, ad investire nel capitale" della società calcistica ma ha ribadito che non è stata raggiunta "alcuna intesa". Negli ultimi mesi il gruppo Italpetroli "è stato contattato da vari soggetti che hanno rappresentato l'interesse, direttamente o indirettamente, di vari gruppi, tutti internazionali, ad investire nel capitale di As Roma. Con nessuno di tali soggetti è stata raggiunta alcuna intesa, di alcun tipo, e nessuna offerta è stata formalizzata e che non le è noto un interesse diretto della famiglia Flick come riportato dalle notizie di stampa". I contatti attualmente in corso con i soggetti che hanno manifestato il proprio interesse, hanno rilevato Italpetroli e As Roma, "sono, allo stato attuale, in una fase di verifica dell'esistenza dei presupposti per poter valutare eventuali operazioni. Inoltre, Compagnia Italpetroli ha precisato che qualsiasi scelta dovesse essere assunta in futuro in merito alla partecipazione in questione, terrà debitamente conto, come sempre in passato, degli interessi di As Roma e dei soci di minoranza e che, in ogni caso, non si prevede un disimpegno della famiglia Sensi da As Roma".

Lo stadio?
La cosa si fa interessante davvero, se è così.

secondo il messaggero l'offera e' questa o tutto o niente


Secondo il Messaggero, la trattativa per la cessione societaria ormai alla svolta. Flick offre 287 milioni di euro, ha fretta di chiudere l'affare e non accetta quote di minoranza. I tedeschi vogliono tutta la Roma o niente. Investimenti sul mercato: pronti 300 milioni in quattro anni per il rafforzamento della squadra.

io non commento fino alla conclusione della telenovela...........pero se le condizioni sono queste spero che AS ROMA non perda l'ultimo treno x diventare GRANDE DAVVERO.

Hmm...questo fatto che vogliono tutta l'A.S. Roma mi fa pensare sempre di piu' che questo affare (per quanto sia stra-vantaggioso per la Societa' e per tutti noi...) non si fara'...
I Sensi vogliono rimanere a capo della Roma, e non so se 300 milioni basteranno a convincerli (conoscendo Rosella...)

secondo me bisogna considerare tutte e due le esigenze:
1. non voler uscire dall'asroma
2. ripianare i debiti di Italpetroli (che poi sono debiti dei Sensi)
sicuramente la seconda è più stringente, anche perché imposta da un accordo con Unicredit che prevede un piano di rientro che scade il 31 dicembre 2009. I Sensi hanno provato a mettere sul piatto diverse soluzioni tra cui la vendita di beni immobili di famiglia, soluzione che pare sfumata in quanto non è stato approvato il Piano Regolatore che avrebbe dtao a quei terreni un valore molto superiore a quello che ha oggi. Pertanto bisogna trovare necessariamente una soluzione perché l'istituto bancario preme. Quello in cui sembrano sperare i Sensi è un aumento di capitale (entrata nuovo socio) con alienazione di un 30% della loro quota azionaria (ricordiamo che attualmente posseggono il 67% di asroma mentre il restante 33% è la quota di flottante). Rimarrebbero quindi azionisti di maggioranza e avrebbero la possibilità di ripianare circa 1/3 del debito in essere.
Dall'altra parte sembrano invece intenzionati a prendere tutto. Credo che i Sensi non cedano a questa proposta e facciano di tutto per rimanere a capo della società (gli affari futuri sono incentrati soprattutto sulla costruzione del nuovo stadio e sono appetibili) ma credo anche che non siano nella possibilità di fare i 'duri' per così dire e quindi devono necessariamente trovare un accordo. Come è noto nei buoni affari ci si incontra sempre a metà e penso che proprio questo accadrà alla fine. Staremo a vedere...

Scusate se vado un po' indietro...ma siccome gia' di economia non è che me intenda molto, anzi direi quasi per niente, COME CAVOLO HANNO FATTO I SENSI AD AVERE 300 MLN DI BUFFI???

Max_asr ha scritto:Scusate se vado un po' indietro...ma siccome gia' di economia non è che me intenda molto, anzi direi quasi per niente, COME CAVOLO HANNO FATTO I SENSI AD AVERE 300 MLN DI BUFFI???

quelli sono debiti di Italpetroli...diciamo che i Sensi molto del loro patrimonio l'hanno speso non dico soprattutto, ma anche sì, per l'asroma. Prova a fare mente locale sui primi anni del secolo, ricorda cos'ha comprato la Roma e con un semplice 2+2 della serva prova a fare una stima di quanto siano costati i quattro anni della gestione Capello. Il resto viene da sé...non dico che arrivi a 300 mln ma insomma, sono molti.
E' anche per questo che quando sento parlare dei Sensi in un certo modo mi si accappona la pelle. Franco Sensi ha dato tutto per l'asroma e credo che almeno il rispetto da parte di tutti non debba mai mancare alla sua memoria innanzitutto, e quindi ai suoi eredi in vita...

bardamu ha scritto:

Max_asr ha scritto:Scusate se vado un po' indietro...ma siccome gia' di economia non è che me intenda molto, anzi direi quasi per niente, COME CAVOLO HANNO FATTO I SENSI AD AVERE 300 MLN DI BUFFI???

quelli sono debiti di Italpetroli...diciamo che i Sensi molto del loro patrimonio l'hanno speso non dico soprattutto, ma anche sì, per l'asroma. Prova a fare mente locale sui primi anni del secolo, ricorda cos'ha comprato la Roma e con un semplice 2+2 della serva prova a fare una stima di quanto siano costati i quattro anni della gestione Capello. Il resto viene da sé...non dico che arrivi a 300 mln ma insomma, sono molti.
E' anche per questo che quando sento parlare dei Sensi in un certo modo mi si accappona la pelle. Franco Sensi ha dato tutto per l'asroma e credo che almeno il rispetto da parte di tutti non debba mai mancare alla sua memoria innanzitutto, e quindi ai suoi eredi in vita...

su FRANCO SENSI hai pienamente ragione rispetto e ammirazione x un grande uome e presidente..............su sua figlia ho i miei dubbi x il bene della roma e per non rovinare il sogno del padre di una ROMA sempre piu grande la cosa piu giusta sarebbe in questo momento cedere la societa' a gente che secondo me puo fare di piu della STESSA DOTTSSA SENSI...........e' l unico modo che ha per uscire tra gli applausi.............

no cristian, su questo io mi trovo in disaccordo con te. Io penso che Franco Sensi avrebbe voluto una grande Roma (sempre più grande) con lui alla guida e quindi oggi con la figlia, con la sua famiglia insomma.
Ma questo non vuol dir niente. Non necessariamente la Roma dovrà essere per sempre legata al volere di un suo grande presidente (l'altro, Dino Viola, lo ricordo con affetto altrettanto grande). Però la tua posizione mi sembra un po' ambigua: io dentro ci leggo, sì ok tutto quello che vogliamo e onore a Franco Sensi ma ora basta che arrivi qualcuno che tiri fuori i soldi, Sensi o non Sensi, perché a me (noi) interessa vincere. E' una posizione legittima, per carità, ma io non mi sento di fare questo passo. Per me è giusto che il destino della società sia ora legato a quello della famiglia e che siano loro a decidere cosa fare. Non diro mai Rosella Sensi vattene tu e tutta la tua famiglia. Almeno fino a quando non mi renderò conto che i Sensi non abbiano più a cuore le sorti della squadra ma solo il proprio tornaconto, o meglio non stiano usando la Roma solo per arricchirsi. Parliamoci chiaro, fino a oggi ci hanno rimesso e non poco.

CONCORDO pienamente caro Bardamu si fà presto a parlare male oggi della gestione Sensi(Rossella) senza ricordarsi quanto è costata la ROMA ai SENSI.Se oggi Italpetroli è attorniata dai creditori lo dovono agli acquisti poco oculati della gestione Capello, solo per citarne 1 Vi ricordate quanto è costato il Cartellino di Cassano?Ed a quanto è stato ceduto succesivamente?
Certamente anche Rossella non vede l'ora di cedere la Roma ma questo avverrà soltanto quando l'offerta ricevuta sarà superiore ai debiti accumulati.