INCREDIBILE

andrea ha scritto:taddei e perrotta punte centrali a firenze

17062001 ha scritto:I due hanno già fatto pace... forse questo pugno è stato una scafetta....

ROMANISTANAPOLETANO89 ha scritto:quanta incoerenza...

alexmarubium ha scritto:vero vero ti riporto l'articolo


Nervi e tensioni? Di più. La sconfitta con l’Udinese è esplosa in tensione, nello spogliatoio dello stadio Friuli. Degenerando oltre il controllo: Daniel Osvaldo, dopo una discussione accesa con il compagno Erik Lamela, lo ha colpito al volto. Un episodio grave, a cui la società, su iniziativa voluta dall’allenatore, ha risposto disponendo lo stop dell’attaccante per dieci giorni, fino alla gara con la Fiorentina da cui, a questo punto, Osvaldo verrà escluso.

Tutto è accaduto dopo il fischio finale della partita che ha visto la Roma sconfitta per 2-0 dall’Udinese di Guidolin. Osvaldo, e non solo lui, aveva rimproverato ai giovani un’applicazione al di sotto delle proprie possibilità. I toni si sono infiammati e il centravanti ha colpito al volto il diciannovenne trequartista argentino. Un episodio consumato in un attimo, e interrotto immediatamente dall’intervento del resto della squadra. Ma che ha lasciato una tensione latente che chiunque ha potuto respirare nei minuti successivi.

Stamattina, quando la squadra si è ritrovata dopo un giorno di riposo, il primo a prendere la parola nello spogliatoio è stato proprio Osvaldo, entrando nello spogliatoio. L’attaccante ha voluto scusarsi prima di tutto con Lamela (pare lo avesse già fatto nelle ore successive allo scontro), poi anche con squadra e allenatore. Proprio Luis Enrique, però, ha chiesto e ottenuto il provvedimento della società, che sospenderà Osvaldo per 10 giorni, fino a dopo la partita con la Fiorentina. Una scelta per far passare un messaggio chiaro: prima del campo, viene il rispetto. Rispetto, ma anche quei valori su cui la società non ha alcuna intenzione di derogare. L’episodio di Udine, seppure già rientrato almeno all’interno del gruppo (proprio Lamela è stato il primo nella mattinata di Trigoria, a perorare la causa del compagno chiedendo che venisse “assolto“), lascia però strascichi su cui riflettere. Anche perché lo spogliatoio di Trigoria, nelle ultime settimane, si è spesso trasformato in una polveriera, dalla discussione tra Heinze e Luis Enrique che aveva portato all’esclusione dell’argentino a Novara, al soprannome – Zichichi, per intendere ironicamente di avere a che fare con uno scienziato – che qualche giocatore aveva rifilato alcune settimane fa proprio al tecnico. In più, un’emotività deflagrante che trasforma ogni sconfitta in un piccolo dramma sportivo. In più, incomprensibili mutamenti dei singoli: basti pensare che proprio Osvaldo, il giorno prima della gara di Udine, era stato applaudito dal ct Prandelli per non aver protestato eccessivamente per il gol annullato contro il Lecce. Poche ore, ed è arrivato il colpo al volto di Lamela, che rischia di costargli la maglia azzurra: per il codice comportamentale che vige in azzurro, il centravanti italo-argentino potrebbe restare fuori dal prossimo giro di convocazioni, a febbraio. Intanto, salterà Firenze. Ma Luis Enrique, e ancora di più il mental coach Llorente, dovranno iniziare a preoccuparsi davvero di controllare gli umori di una squadra troppo spesso sull’orlo di una crisi di nervi.

Repubblica.it – Matteo Pinci

aleforzaroma ha scritto:

alexmarubium ha scritto:vero vero ti riporto l'articolo


Nervi e tensioni? Di più. La sconfitta con l’Udinese è esplosa in tensione, nello spogliatoio dello stadio Friuli. Degenerando oltre il controllo: Daniel Osvaldo, dopo una discussione accesa con il compagno Erik Lamela, lo ha colpito al volto. Un episodio grave, a cui la società, su iniziativa voluta dall’allenatore, ha risposto disponendo lo stop dell’attaccante per dieci giorni, fino alla gara con la Fiorentina da cui, a questo punto, Osvaldo verrà escluso.

Tutto è accaduto dopo il fischio finale della partita che ha visto la Roma sconfitta per 2-0 dall’Udinese di Guidolin. Osvaldo, e non solo lui, aveva rimproverato ai giovani un’applicazione al di sotto delle proprie possibilità. I toni si sono infiammati e il centravanti ha colpito al volto il diciannovenne trequartista argentino. Un episodio consumato in un attimo, e interrotto immediatamente dall’intervento del resto della squadra. Ma che ha lasciato una tensione latente che chiunque ha potuto respirare nei minuti successivi.

Stamattina, quando la squadra si è ritrovata dopo un giorno di riposo, il primo a prendere la parola nello spogliatoio è stato proprio Osvaldo, entrando nello spogliatoio. L’attaccante ha voluto scusarsi prima di tutto con Lamela (pare lo avesse già fatto nelle ore successive allo scontro), poi anche con squadra e allenatore. Proprio Luis Enrique, però, ha chiesto e ottenuto il provvedimento della società, che sospenderà Osvaldo per 10 giorni, fino a dopo la partita con la Fiorentina. Una scelta per far passare un messaggio chiaro: prima del campo, viene il rispetto. Rispetto, ma anche quei valori su cui la società non ha alcuna intenzione di derogare. L’episodio di Udine, seppure già rientrato almeno all’interno del gruppo (proprio Lamela è stato il primo nella mattinata di Trigoria, a perorare la causa del compagno chiedendo che venisse “assolto“), lascia però strascichi su cui riflettere. Anche perché lo spogliatoio di Trigoria, nelle ultime settimane, si è spesso trasformato in una polveriera, dalla discussione tra Heinze e Luis Enrique che aveva portato all’esclusione dell’argentino a Novara, al soprannome – Zichichi, per intendere ironicamente di avere a che fare con uno scienziato – che qualche giocatore aveva rifilato alcune settimane fa proprio al tecnico. In più, un’emotività deflagrante che trasforma ogni sconfitta in un piccolo dramma sportivo. In più, incomprensibili mutamenti dei singoli: basti pensare che proprio Osvaldo, il giorno prima della gara di Udine, era stato applaudito dal ct Prandelli per non aver protestato eccessivamente per il gol annullato contro il Lecce. Poche ore, ed è arrivato il colpo al volto di Lamela, che rischia di costargli la maglia azzurra: per il codice comportamentale che vige in azzurro, il centravanti italo-argentino potrebbe restare fuori dal prossimo giro di convocazioni, a febbraio. Intanto, salterà Firenze. Ma Luis Enrique, e ancora di più il mental coach Llorente, dovranno iniziare a preoccuparsi davvero di controllare gli umori di una squadra troppo spesso sull’orlo di una crisi di nervi.

Repubblica.it – Matteo Pinci

ci tengo a sottolineare le ultime 2 righe per dire anzi ribadire una cosa che continua a sfuggirmi da anni... dai tempi di spalletti credo e cioè che NON CAPISCO IL NERVOSISMO CHE REGNA SOVRANO NEL NS SPOGLIATOIO! Le pressioni NOn ci sono solo alla Roma, eppure questo mistero continua da anni ad esistere... Mi piacerebbe veramente che qualcuno un giorno mi dica come mai i ns siano sempre nervosi manco non arrivassero alla 3° settimana del mese sti poveri ragazzotti.

andrea ha scritto:

aleforzaroma ha scritto:

alexmarubium ha scritto:vero vero ti riporto l'articolo


Nervi e tensioni? Di più. La sconfitta con l’Udinese è esplosa in tensione, nello spogliatoio dello stadio Friuli. Degenerando oltre il controllo: Daniel Osvaldo, dopo una discussione accesa con il compagno Erik Lamela, lo ha colpito al volto. Un episodio grave, a cui la società, su iniziativa voluta dall’allenatore, ha risposto disponendo lo stop dell’attaccante per dieci giorni, fino alla gara con la Fiorentina da cui, a questo punto, Osvaldo verrà escluso.

Tutto è accaduto dopo il fischio finale della partita che ha visto la Roma sconfitta per 2-0 dall’Udinese di Guidolin. Osvaldo, e non solo lui, aveva rimproverato ai giovani un’applicazione al di sotto delle proprie possibilità. I toni si sono infiammati e il centravanti ha colpito al volto il diciannovenne trequartista argentino. Un episodio consumato in un attimo, e interrotto immediatamente dall’intervento del resto della squadra. Ma che ha lasciato una tensione latente che chiunque ha potuto respirare nei minuti successivi.

Stamattina, quando la squadra si è ritrovata dopo un giorno di riposo, il primo a prendere la parola nello spogliatoio è stato proprio Osvaldo, entrando nello spogliatoio. L’attaccante ha voluto scusarsi prima di tutto con Lamela (pare lo avesse già fatto nelle ore successive allo scontro), poi anche con squadra e allenatore. Proprio Luis Enrique, però, ha chiesto e ottenuto il provvedimento della società, che sospenderà Osvaldo per 10 giorni, fino a dopo la partita con la Fiorentina. Una scelta per far passare un messaggio chiaro: prima del campo, viene il rispetto. Rispetto, ma anche quei valori su cui la società non ha alcuna intenzione di derogare. L’episodio di Udine, seppure già rientrato almeno all’interno del gruppo (proprio Lamela è stato il primo nella mattinata di Trigoria, a perorare la causa del compagno chiedendo che venisse “assolto“), lascia però strascichi su cui riflettere. Anche perché lo spogliatoio di Trigoria, nelle ultime settimane, si è spesso trasformato in una polveriera, dalla discussione tra Heinze e Luis Enrique che aveva portato all’esclusione dell’argentino a Novara, al soprannome – Zichichi, per intendere ironicamente di avere a che fare con uno scienziato – che qualche giocatore aveva rifilato alcune settimane fa proprio al tecnico. In più, un’emotività deflagrante che trasforma ogni sconfitta in un piccolo dramma sportivo. In più, incomprensibili mutamenti dei singoli: basti pensare che proprio Osvaldo, il giorno prima della gara di Udine, era stato applaudito dal ct Prandelli per non aver protestato eccessivamente per il gol annullato contro il Lecce. Poche ore, ed è arrivato il colpo al volto di Lamela, che rischia di costargli la maglia azzurra: per il codice comportamentale che vige in azzurro, il centravanti italo-argentino potrebbe restare fuori dal prossimo giro di convocazioni, a febbraio. Intanto, salterà Firenze. Ma Luis Enrique, e ancora di più il mental coach Llorente, dovranno iniziare a preoccuparsi davvero di controllare gli umori di una squadra troppo spesso sull’orlo di una crisi di nervi.

Repubblica.it – Matteo Pinci

ci tengo a sottolineare le ultime 2 righe per dire anzi ribadire una cosa che continua a sfuggirmi da anni... dai tempi di spalletti credo e cioè che NON CAPISCO IL NERVOSISMO CHE REGNA SOVRANO NEL NS SPOGLIATOIO! Le pressioni NOn ci sono solo alla Roma, eppure questo mistero continua da anni ad esistere... Mi piacerebbe veramente che qualcuno un giorno mi dica come mai i ns siano sempre nervosi manco non arrivassero alla 3° settimana del mese sti poveri ragazzotti.

hanno il ciclo...

quattrotretre ha scritto:La risposta è semplice, troppe spie. Gente all'interno della Roma che non vuole bene alla Roma.

ROMANISTANAPOLETANO89 ha scritto:io non riesco a capire come possiate stare al fianco di osvaldo.
De Rossi da un pugno ad un avversario e ci avete scassato i cojoni chiedendo la decapitazione e di passargli sopra con un camion.
Osvadlo che peggio ancora lo da ad un compagno di squadra bisogna vedere i 10 comandamenti e poi e' cosa di niente, quanti di loro l'hanno fatto???? i due già hanno chiarito, ci sta un bel cazzottone ad un altro, che c'e' ne frega mi fermo ma potrei andare moooolto avanti.
Se questo gesto l'avesse fatto borriello, o de rossi, o burdisso tu ed altri avreste detto le peggio cose....
Per me questo e' un gesto bruttissimo, mi sono schierato anche contro totti nel calcione a balotelli.......per farti capire che questi gesti per me sono da condannare indipendentemente dal cognome che porti!!!