Se aspettiamo ce le dicano in tele hai voglia...

Cerezo74 ha scritto:

trecci ha scritto:Nonostante non sia un sindacalista e non parteggi per le tute blu, ritengo che il tuo discorso è sensato ma se ci pensi bene, avere delle opere da costruire non è all'opposto dell'avere fabbriceh perchè i materiali vengono costruiti in fabbrica e poi mandati ad altre fabbriche che li assemblano che poi inviano nei luoghi dove si costruisce. E' una catena, poi è ovvio che si vede solo il risultato finale, cioè la strada, lo stadio, la ferrovia, ma dietro c'è il lavoro di tanta gente.
Per farti un esempio: il nuovo viatico ferroviario in Toscana ha dato lavoro a circa 30 mila persone, non tutte però erano ai cantieri, molte di queste sono state assunte in fabbriche per per costruire la base di quella che è diventata una opera ferroviaria.
Altrimenti se apri fabbriche e queste producono e quello che producono non serve a nulla, che le apri a fare? Una fabbrica deve portare utile se no non sta in piedi (la Polioli di Vercelli ad esempio andava male, l'abbiamo comprata, cioè l'azienda dove lavoro l'ha comprata, per rilanciarla perchè crediamo di poter ottenere molto da questo mercato, ma se la fabbrica produce e noi non vendiamo alla fine chiude.)

l'alta velocità che passa quà da vercelli , opera ciclopica che ha dato lavoro per una decina d'anni a qualche migliaio di operai.
Proprio ieri ho fatto la mia classica biciclettata del sabato in zona .allora dalle 14:30 circa alle 17:30 circa è passato un solo e dico un solo treno.non aggiungo altro

Comunque tralasciando ferrovie e strade , se vuoi crescere devi produrre manualmnete,avvocati,notai,ingegneri,design line manager,cantanti,scrittori e sedicenti registi,ceo,ciefh lider manager,gruop trainer manager e cagate simili non producono nulla.

poi facciano come vogliono,io sono un ignorante come una zappa non mi oserei mai dare un consiglio alla nostra eccelsa classe dirigente

Però mi pongo un dubbio.
é sotto gli occhi di tutti che il mondo "occidentale con le sue radici cattoliche" è in forte declino,oggi cina e india producono per noi che abbiamo le società di servizi.
quando anche cina e india saranno al nostro livello di benessere sarà probabilmente il sud america a produrre per loro,e poi sarà l'africa.
POI? andremo a cercare nello spazio altri pianeti che lavorino per noi?

Così faremo lavorare l'industria aerospaziale C'è sempre un lato positivo

vero,non ci avevo pensato

trecci ha scritto:Nonostante non sia un sindacalista e non parteggi per le tute blu, ritengo che il tuo discorso è sensato ma se ci pensi bene, avere delle opere da costruire non è all'opposto dell'avere fabbriceh perchè i materiali vengono costruiti in fabbrica e poi mandati ad altre fabbriche che li assemblano che poi inviano nei luoghi dove si costruisce. E' una catena, poi è ovvio che si vede solo il risultato finale, cioè la strada, lo stadio, la ferrovia, ma dietro c'è il lavoro di tanta gente.
Per farti un esempio: il nuovo viatico ferroviario in Toscana ha dato lavoro a circa 30 mila persone, non tutte però erano ai cantieri, molte di queste sono state assunte in fabbriche per per costruire la base di quella che è diventata una opera ferroviaria.
Altrimenti se apri fabbriche e queste producono e quello che producono non serve a nulla, che le apri a fare? Una fabbrica deve portare utile se no non sta in piedi (la Polioli di Vercelli ad esempio andava male, l'abbiamo comprata, cioè l'azienda dove lavoro l'ha comprata, per rilanciarla perchè crediamo di poter ottenere molto da questo mercato, ma se la fabbrica produce e noi non vendiamo alla fine chiude.)

il tuo discorso fila abbastanza ma qui non e' il problema di "parteggiare" caro 3c...Se in Italia pensiamo di poter far lavorare circa 20 milioni e piu' di persone solo nei servizi abbiamo gia' perso la scommessa, cosiccome è evidente che non si possano riportare in Italia tutte le lavorazioni che si facevano una volta... ma e' altrettanto noto che in paesi industrializzati come il ns le fonderie, le acciaierie, la manifattura x intenderci esiste ancora e la forza lavoro è da sempre quella operaia che permette il sistema del "largo consumo" e non come vorrebbero farci credere gli avvocati ed i notai che per quanti siano in Italia ( numero assurdo peraltro!) non avranno mai la forza economica delle classi lavoratrici, operai ed impiegatizie per capirci che sono il vero motore nazionale, e non solo da noi.

Qua, si tratta di far lavorare le aziende in Italia (e soprattutto le MedioPiccole che rappresentano il 75% del ns PIL!) sgravandole da mille lacciuoli che non solo non portano nulla in termini produttivi ma aggravano i costi. Ma finchè abbiamo certi politici ed aggiungo certi "imprenditori" la cosa la vedo durissima,ma ci credo sempre.

Ah, ricordati ogni tanto di guardare anche nel giardino del vicino non solo nel tuo, visto che parteggi.

... in merito alla opere pubbliche, attenzione a quanto scrivi... e' vero che dietro un ponte od una ferrovia ci sono aziende che lavorano ma bisogna anche vedere quanto la ns politica sia capace di far funzionare l'ingranaggio e quindi sia in grado di ridistribuire sul territorio regionale e nazionale le commesse legate alle suddette opere.

Molti materiali da noi vengono solamente assemblati non prodotti... Fiat DOCET!

aleforzaroma ha scritto:

trecci ha scritto:Nonostante non sia un sindacalista e non parteggi per le tute blu, ritengo che il tuo discorso è sensato ma se ci pensi bene, avere delle opere da costruire non è all'opposto dell'avere fabbriceh perchè i materiali vengono costruiti in fabbrica e poi mandati ad altre fabbriche che li assemblano che poi inviano nei luoghi dove si costruisce. E' una catena, poi è ovvio che si vede solo il risultato finale, cioè la strada, lo stadio, la ferrovia, ma dietro c'è il lavoro di tanta gente.
Per farti un esempio: il nuovo viatico ferroviario in Toscana ha dato lavoro a circa 30 mila persone, non tutte però erano ai cantieri, molte di queste sono state assunte in fabbriche per per costruire la base di quella che è diventata una opera ferroviaria.
Altrimenti se apri fabbriche e queste producono e quello che producono non serve a nulla, che le apri a fare? Una fabbrica deve portare utile se no non sta in piedi (la Polioli di Vercelli ad esempio andava male, l'abbiamo comprata, cioè l'azienda dove lavoro l'ha comprata, per rilanciarla perchè crediamo di poter ottenere molto da questo mercato, ma se la fabbrica produce e noi non vendiamo alla fine chiude.)

il tuo discorso fila abbastanza ma qui non e' il problema di "parteggiare" caro 3c...Se in Italia pensiamo di poter far lavorare circa 20 milioni e piu' di persone solo nei servizi abbiamo gia' perso la scommessa, cosiccome è evidente che non si possano riportare in Italia tutte le lavorazioni che si facevano una volta... ma e' altrettanto noto che in paesi industrializzati come il ns le fonderie, le acciaierie, la manifattura x intenderci esiste ancora e la forza lavoro è da sempre quella operaia che permette il sistema del "largo consumo" e non come vorrebbero farci credere gli avvocati ed i notai che per quanti siano in Italia ( numero assurdo peraltro!) non avranno mai la forza economica delle classi lavoratrici, operai ed impiegatizie per capirci che sono il vero motore nazionale, e non solo da noi.

Qua, si tratta di far lavorare le aziende in Italia (e soprattutto le MedioPiccole che rappresentano il 75% del ns PIL!) sgravandole da mille lacciuoli che non solo non portano nulla in termini produttivi ma aggravano i costi. Ma finchè abbiamo certi politici ed aggiungo certi "imprenditori" la cosa la vedo durissima,ma ci credo sempre.

Ah, ricordati ogni tanto di guardare anche nel giardino del vicino non solo nel tuo, visto che parteggi.

Il discorso delle tasse è corretto anche se io non l'ho affrontato. E' vero che sono un macigno non indifferente.
La forza lavoro in italia oggi è rappresentata da pochi italiani, ci sono dei lavori che vengono semplicemente schifati, non parliamo di fare i turni...è per questo che ho smesso di dar credito alla categoria "tutte blu". Ti porto un esempio (ma ce ne sono tanti altri), di questa azienda nel varesotto, che produce pezzi per orologi; questa azienda ha ottenuto una commissione dalla Swatch ma, dato che la forza lavoro non era sufficiente per portare a termine il lavoro nei tempi richiesti, l'azienda ha svolto un sondaggio presso gli operari per:
- iniziare la turnazione (3 turni 7 giorni su 7)
- nuove assunzioni per poter permettere ai lavoratori di non sostenere turni massacranti

Hanno vinto i no, l'azienda ha perso la commessa.

Perchè hanno vinto i no? Perchè non volevano nuovi assunti e perchè la "paga" per i turni non era allettante (37€ lordi ora in più per le ore che sono fuori dall'orario lavorativo, 60€ in più per il sabato, 92€ in più per la domenica).

Ora, di questo ne hanno parlato a report e hanno intervistato un operaio che ha detto NO, quindi non il massimo dirigente dell'azienda che poteva raccontare le solite balle.

Ecco questo è solo un esempio ma a mio modo di vedere fa capire che spesso non c'è nemeno la voglia di mettersi, di rimboccarsi le mani e di fare.

ti potri portare allora decine di casi in cui la dirigenza invece di sostenere nuove commesse (che c'erano) ha volutamente dichiarato la mancanza di lavoro adducendo il tutto a cause come bassa competititività , problemi vari e molto altro e gli stessi lavoratori delle aziende avrebbero ben volentieri fatto lo straordinario pur di mandare avanti la baracca...

Lo sforzo e' indubbio che debba essere fatto da tutti non solo da una parte, perchè le aziende da che mondo e' mondo grandi o piccole sono fatte da noi.