Cercare l'uovo nella pelliccia.

Nella tristissima partita giocata a Verona una scelta mi aveva fatto comunque piacere. Io ho alcune fisse, una è quella dei calci d'angolo a favore, a me non interesserebbe se in campo ci fosse uno specialista, per me da sinistra deve battere un destro e  da destra deve battere un mancino, senza "se" e senza "ma". Un'altra è l'avversione totale per il modo in cui si dispongono le difese al momento della rimessa in gioco da quando il Barça ha fatto scuola, ovvero con i centrali larghissimi all'altezza dei sedici metri, il mediano bassissimo e i terzini a centrocampo. Poi, e qui veniamo alla partita di domenica, non sopporto che i giocatori della squadra che si difende su un calcio d'angolo si schierino tutti o quasi all'interno dell'area di rigore, di fatto riducendo praticamente a zero la possibilità di ripartire in contropiede, in oltre, se due o tre uomini rimangono avanzati, si constringe l'avversario a tenere meno uomini nell'area d'attacco a meno di non voler rischiare l'inferiorità numerica sulla metà campo che rimane naturalmente sguarnita.