Le bufale cicliche...o forse no? [Vendita A.S. Roma]

Paolo89 ha scritto:Tutti attorno ad un tavolo, ancora una volta. Per trovare una soluzione, un accordo. Per mettere fine alla battaglia legale. L'ennesimo tentativo, l'ultimo in ordine di tempo, per cercare di evitare che la controversia con Unicredit si trasformi in un fallimento, quello di Compagnia Italpetroli, la holding della famiglia Sensi che controlla la AsRoma.

Ecco perchè venerdì, 4 giugno, quella che sarebbe dovuta essere una semplice udienza arbitrale rischia di diventare un momento chiave nella diatriba tra Unicredit, socio al 49% della holding e creditrice di oltre 325 mln piú interessi, e la famiglia Sensi. E' quanto scrive oggi MF che precisa come nello studio del professor Cesare Ruperto, presidente del collegio arbitrale, si siederanno i legali delle parti: Francesco Carbonetti per Unicredit, e Agostino Gambino per la famiglia Sensi, oltre agli arbitri, Romano Vaccarella e Enrico Gabrielli. Non è esclusa la presenza dell'ad della Roma e numero uno di Italpetroli Rosella Sensi.

I rappresentanti di Unicredit sosterranno un'ipotesi di accordo che prevede il passaggio immediato degli asset principali di Italpetroli, compresa la As Roma, a Unicredit a copertura del debito, mentre potranno essere oggetto di trattativa tra le parti alcuni immobiliari della holding che potranno rimanere nelle mani dei Sensi. Questo accordo sancirebbe di fatto la fine di tutte le partite legali in corso.

Unicredit non si è mai spostata dalla sua posizione iniziale: rientrare il prima possibile dei debiti senza possibilitá di nuove proroghe o dilazioni. Dall'altra parte l'ostruzionismo della famiglia Sensi nel cedere l'asset di maggiore valore: la As Roma. La situazione di Italpetroli negli ultimi mesi si è notevolmente complicata anche dal punto di vista finanziario. I sindaci e i revisori contabili, la Bdo, sarebbero intenzionati a non approvare e certificare il bilancio 2009
della holding per mancanza di continuitá aziendale. Se non ci fosse la firma del collegio dei sindaci sul bilancio e la conseguente certificazione da parte dei revisori si correrebbe il rischio di dover portare i libri in Tribunale rischiando il fallimento. Ormai l'interaquestione Italpetroli va risolta. Siamo giá ai tempi supplementari.
(Mf-DowJones)

se la sensi non è stupida deve accettare....ma dato che è la sensi me preoccupo.
Finiremo nelle mani di Unicredit, e poi che ne sarà di noi? Non che ci venderanno a un Lotito di turno?

Evvai è ripartito il tormentone di tutte le estati: la cessione della Roma.

Ci mancava....

Italpetroli sta fallendo....... A meno che Rosella Sensi, in balia dei mari, non decida di afferrare l’ultima ciambella che UniCredit, già detentrice del 49% di Italpetroli, intende lanciarle: debiti azzerati in cambio della cessione immediata alla banca degli asset principali del gruppo. La piattaforma, i depositi, la Roma innanzitutto. A lei e alle sorelle, sgravate dai debiti, resterebbe la proprietà di qualche immobile (e le parti starebbero già trattando sulla quantità), la banca sarebbe finalmente padrona del destino della Roma. E, ovviamente, cesserebbero di colpo tutti i procedimenti giudiziari pendenti, a cominciare dall’arbitrato. Sempre che la Sensi decida di accettare la proposta della banca. Domani sembra il giorno giusto per ascoltare la sua risposta: i legali delle parti si vedranno nello studio del professor Cesare Ruperto, presidente del collegio arbitrale, Francesco Carbonetti per Unicredit e Agostino Gambino per la famiglia Sensi, oltre agli arbitri. Non sarà una normale udienza arbitrale (il cui esito, peraltro, è ancora lontano), ma forse un giorno da ricordare nell’epopea dei Sensi. E nella storia della Roma.
Deve accettare per forza, senno è una pazza......
Il problema poi sarà che ci farà Unicredit con l' AS Roma?

Le notizie iniziano a farsi inquietanti....

purtroppo questa è la realtà...sono molto confuso...

be' finalmente, direi, è tornato il tormentone che ci accompagnerà fino al 21 (o 22?) agosto, giorno della supercoppa italiana che vinceremo contro l'Inter di Benitez.
Giuro che non interverrò mai e poi mai nel dibattito né per dire la mia né tanto meno per difendere quella troia della Sensi... tanto l'anno prossimo sarà di nuovo lei la Presidente e di nuovo la sua famiglia la proprietaria di ASROMA, come giustizia cosmica vuole.
Dico solo ora una cosa scusandomi per le ripetute volgarità (ma oggi sono molto inqazzato): se n'andasser'affanculo tutti i Soros, gli Angelini, gli sceicchi e gli emiri, le cordate-da-precipizio-degl'imprenditori-romani, e tutti i nababbi e i paperoni della terra che citano il nome ASROMA. E soprattutto se sono Americani, Russi, Arabi e Cinesi.
FORZA ROMA

purtroppo bardamu i problemi della roma non sono gli angelini, i soros o gli sceicchi...

il problema è che la roma rischia di finire all'asta per le centinaia di milioni di euro di debiti della controllante italpetroli...

speriamo di non dover passare un'altra estate a leggere di banche, imprenditori, aste, politici ecc..ecc...

Paolo89 ha scritto:
speriamo di non dover passare un'altra estate a leggere di banche, imprenditori, aste, politici ecc..ecc...

Abituatici gia' da adesso...

Vucinicris ha scritto:Italpetroli sta fallendo....... A meno che Rosella Sensi, in balia dei mari, non decida di afferrare l’ultima ciambella che UniCredit, già detentrice del 49% di Italpetroli, intende lanciarle: debiti azzerati in cambio della cessione immediata alla banca degli asset principali del gruppo. La piattaforma, i depositi, la Roma innanzitutto. A lei e alle sorelle, sgravate dai debiti, resterebbe la proprietà di qualche immobile (e le parti starebbero già trattando sulla quantità), la banca sarebbe finalmente padrona del destino della Roma. E, ovviamente, cesserebbero di colpo tutti i procedimenti giudiziari pendenti, a cominciare dall’arbitrato. Sempre che la Sensi decida di accettare la proposta della banca. Domani sembra il giorno giusto per ascoltare la sua risposta: i legali delle parti si vedranno nello studio del professor Cesare Ruperto, presidente del collegio arbitrale, Francesco Carbonetti per Unicredit e Agostino Gambino per la famiglia Sensi, oltre agli arbitri. Non sarà una normale udienza arbitrale (il cui esito, peraltro, è ancora lontano), ma forse un giorno da ricordare nell’epopea dei Sensi. E nella storia della Roma.
Deve accettare per forza, senno è una pazza......
Il problema poi sarà che ci farà Unicredit con l' AS Roma?

NON DEVE ASSOLUTAMENTE ACCETTARE!!!

Finire nelle mani di una banca vuol dire andare verso il fallimento sportivo.
A Profumo, presidente di UNICREDIT, della Roma non gliene può fregare di meno e la darà al primo squallido compratore che si presenterà con i dindi. Quanti mi chiederete? Pochi perchè prima di fare questo saranno svenduti i giocatori che permettono di gaudagnare di più e quindi resteranno quelli di seconda e terza fascia che farebbero scendere il valore della squadra a poche decine di migliaia di euro.

La Sensi deve dire di no e vendere ad un privato serio (che oggi ancora non esiste), solo così ci può essere continuità sportiva.

Sarà un altro calvario...

è lo so però la colpa non è nè la nostra nè dei possibi acquirenti...

COMUNICATO COMPAGNIA ITALPETROLI
Con il consueto tempismo – questa volta il giorno precedente la prima udienza dell’arbitrato promosso da Italpetroli per l’accertamento dell’illegittimità del recesso di Unicredit dall’accordo stipulato nel 2008, la condanna della banca al risarcimento dei danni per almeno € 50 milioni e la declaratoria di riduzione delle pretese della banca stessa, anche per anatocismo, per circa € 80 milioni – alcune testate hanno diffuso le solite false notizie, che ormai circolano da almeno un anno, su un inevitabile fallimento del Gruppo Italpetroli qualora lo stesso non accettasse una presunta ciambella di salvataggio generosamente offerta da Unicredit.
Tali pseudo notizie, la cui origine e la cui finalità sono del tutto chiare, non ci sorprendono, ma comunque ci indignano, poiché, ancora una volta, non si è esitato ad aggredire e denigrare un gruppo di imprese sane ed i suoi lavoratori, nonché una società sportiva, come l’A.S. Roma S.p.A., che gode di ottima salute, senza alcun rispetto per la passione di milioni di tifosi.
Si precisa, comunque, per quanto possa occorrere, che è del tutto destituita di fondamento la notizia secondo la quale il Collegio sindacale e la Società di revisione BDO avrebbero comunicato a Italpetroli l’intenzione di non firmare o non certificare il bilancio per l’esercizio 2009.

Maledetti giornalai che sparano a mille notizie false...

trecci ha scritto:

Vucinicris ha scritto:Italpetroli sta fallendo....... A meno che Rosella Sensi, in balia dei mari, non decida di afferrare l’ultima ciambella che UniCredit, già detentrice del 49% di Italpetroli, intende lanciarle: debiti azzerati in cambio della cessione immediata alla banca degli asset principali del gruppo. La piattaforma, i depositi, la Roma innanzitutto. A lei e alle sorelle, sgravate dai debiti, resterebbe la proprietà di qualche immobile (e le parti starebbero già trattando sulla quantità), la banca sarebbe finalmente padrona del destino della Roma. E, ovviamente, cesserebbero di colpo tutti i procedimenti giudiziari pendenti, a cominciare dall’arbitrato. Sempre che la Sensi decida di accettare la proposta della banca. Domani sembra il giorno giusto per ascoltare la sua risposta: i legali delle parti si vedranno nello studio del professor Cesare Ruperto, presidente del collegio arbitrale, Francesco Carbonetti per Unicredit e Agostino Gambino per la famiglia Sensi, oltre agli arbitri. Non sarà una normale udienza arbitrale (il cui esito, peraltro, è ancora lontano), ma forse un giorno da ricordare nell’epopea dei Sensi. E nella storia della Roma.
Deve accettare per forza, senno è una pazza......
Il problema poi sarà che ci farà Unicredit con l' AS Roma?

NON DEVE ASSOLUTAMENTE ACCETTARE!!!

Finire nelle mani di una banca vuol dire andare verso il fallimento sportivo.
A Profumo, presidente di UNICREDIT, della Roma non gliene può fregare di meno e la darà al primo squallido compratore che si presenterà con i dindi. Quanti mi chiederete? Pochi perchè prima di fare questo saranno svenduti i giocatori che permettono di gaudagnare di più e quindi resteranno quelli di seconda e terza fascia che farebbero scendere il valore della squadra a poche decine di migliaia di euro.

La Sensi deve dire di no e vendere ad un privato serio (che oggi ancora non esiste), solo così ci può essere continuità sportiva.

Certo che se accetta finiremo nelle mani delle banche, e verremmo distrutti come società e come squadra, se non accetta fallisce italpetroli, che succederebbe alla Roma??

Ecco l'incubo che si riaffaccia.
Questo post che torna alla luce.
Ma perchè ne parlano sempre d'estate?
Ve lo siete mai chiesto?

@ Vucinicris: da quanto mi hanno detto quelli che lavorano con me e che sono dentro queste cose (anche noi ogni tanto compriamo e rivendiamo società) la soluzione è più facile di quel che si pensi ovvero la Roma potrebbe essere staccata da Italpetroli, diventare non più un asset controllato ma una realtà totalemente indipendente.
Perchè non lo fanno? Boh!
Così facendo anche se la Italpetroli dovesse fallire alla A.S. Roma non succederebbe niente.
Mettersi nelle mani delle banche è stato l'errore più clamoroso che si potesse fare e adesso rischiamo di pagarne le conseguenze.

@Fra: perchè durante l'anno hanno altro a cui pensare i pennivendoli, in questo periodo di magra tutto fa brodo e per quanto riguarda la Roma ecco la notizia da dare...

Rosella Sensi commenta il momento della società giallorossa parlando di passato, presente ma sopratutto futuro. Ecco una anticipazione dell'intervista rilasciata dal Presidente della Roma a Panorama:

Se arrivasse offerta per De Rossi?
"L’offerta è già arrivata, abbiamo detto no"

L'acquisto di Adriano. Roma offre tentazioni, può essere pericolosa?

"I tifosi lo tuteleranno"

Burdisso?

"Moratti è un signore, non ci saranno problemi"

Obiettivi verso il 2011?

"Andare avanti col lavoro intrapreso da mio padre"Tifosi ingrati?

"E' giusta la contestazione nei limiti del rispetto, tuttavia si tratta di una sparuta minoranza."

Tessera del tifoso?

"Iniziativa di Maroni, siamo obbligati a darne seguito."

Di Bartolomei?

"Non è un campione dimenticato, Agostino dopo la Roma è stato 6 anni al milan, nessuno poteva intuire il suo malessere."

Moggi la summa dei mali del calcio?

"Non mi permetto di giudicare"

I debiti di Italpetroli?

"I giorni in cui si presenterà qualcuno non avremo problemi a fare un passo indietro, anche se a malincuore"

"I giorni in cui si presenterà qualcuno non avremo problemi a fare un passo indietro,anche se a malincuore".
GROSSA CAZZA.TA.
Angelini gli ha offerto 200 milioni.
La Roma oggi nè vale si e no 120-130 milioni

claudio52 ha scritto:"I giorni in cui si presenterà qualcuno non avremo problemi a fare un passo indietro,anche se a malincuore".
GROSSA CAZZA.TA.
Angelini gli ha offerto 200 milioni.
La Roma oggi nè vale si e no 120-130 milioni

come fai a fare una quotazione così??? cioè come si calcola il valore di una società??

Per me se la Sensi cede a Unicredit, è la nostra fortuna. Una banca non ha interesse a fare fallire il proprio patrimonio, ma ha interesse a valorizzarlo per cederlo al miglior offerente. Dopodichè bisogna avere fortuna che, chi entra, non sia uno squalo.

La Roma è una società sana, ha prodotto nel 2008 (anno di CL) quasi 20 milioni di utile, è quindi appetibile.

@ Trecci: l'operazione che hai descritto, per come è la situazione attuale, è una truffa. Chi ha prestato soldi a Italpetroli, li ha prestati perché ha valorizzato Italpetroli una cifra x, in quanto aveva l'asset AS Roma spa. Se fai "sparire" l'AS Roma, Italpetroli vale molto di meno. Nel caso i creditori farebbero fallire Italpetroli e denuncerebbero la Sensi per bancarotta fraudolenta. Voi potete staccare asset e rivenderli perché non siete pieni di debiti. La Sensi è al GUINZAGLIO delle banche.

@ Caio: il valore di una società è dato dall'incrocio di parametri economici: il valore dell'immobiliare (Trigoria), il valore dell'intangibile (brand), il valore dei calciatori, il fatturato reale e potenziale, il margine, l'utile attuale e potenziale. A seconda di cosa pesi come variabile più importante, può valere di più o di meno.A occhio la Roma vale tra i 300 e i 400 milioni di euro.

Aggiungo anche, conoscendo l'azienda, che Angelini sarebbe la soluzione ideale:
- è un imprenditore serio
- ha un fatturato da grande azienda
- ha un fatturato stabile, i farmaci si vendono sia con la crisi che senza crisi
- fa tanti utili, ad oggi spende milioni di euro ogni anno per vincere il campionato italiano di bridge (!!!)
- ha interessi a Roma e nel centro Italia, per cui non può perderci la faccia.

Bisogna evitare speculatori, faccendieri, prestanome della politica e avventurieri vari. Insomma, bisogna evitare i...lotiti!

animaletto ha scritto:Per me se la Sensi cede a Unicredit, è la nostra fortuna. Una banca non ha interesse a fare fallire il proprio patrimonio, ma ha interesse a valorizzarlo per cederlo al miglior offerente. Dopodichè bisogna avere fortuna che, chi entra, non sia uno squalo.

La Roma è una società sana, ha prodotto nel 2008 (anno di CL) quasi 20 milioni di utile, è quindi appetibile.

@ Trecci: l'operazione che hai descritto, per come è la situazione attuale, è una truffa. Chi ha prestato soldi a Italpetroli, li ha prestati perché ha valorizzato Italpetroli una cifra x, in quanto aveva l'asset AS Roma spa. Se fai "sparire" l'AS Roma, Italpetroli vale molto di meno. Nel caso i creditori farebbero fallire Italpetroli e denuncerebbero la Sensi per bancarotta fraudolenta. Voi potete staccare asset e rivenderli perché non siete pieni di debiti. La Sensi è al GUINZAGLIO delle banche.

@ Caio: il valore di una società è dato dall'incrocio di parametri economici: il valore dell'immobiliare (Trigoria), il valore dell'intangibile (brand), il valore dei calciatori, il fatturato reale e potenziale, il margine, l'utile attuale e potenziale. A seconda di cosa pesi come variabile più importante, può valere di più o di meno.A occhio la Roma vale tra i 300 e i 400 milioni di euro.

Mi inchino a te che devi essere nel campo e non sai quanto mi piacerebbe saperne di più proprio per non essere preso per i fondelli da giornalai e quaquaraqua.

Interessante il discorso e ti seguo ma ti rilancio con un altra domanda x situazione che si può venire a creare:

Supponiamo che la Sensi ceda ad Unicredit come si dice e che quindi la A.S. Roma sia a questo punto controllata dalla banca. Come sappiamo la banca non ha interesse nel gesire una squadra di calcio con tutti i problemi che già ha e quindi cercherà di venderla per rinetrare dei soldi che ha speso in passato.
Tu hai valutato il tutto diciamo come media 350 milioni...
Se nessuno si fa avanti con quesi soldi cosa può succedere?
Da profano io penso che la banca cerchi di tirare giù il prezzo cioè di rendere appetibile l'acquisto mas enza smenarci nulla. Quindi comincia (è un esempio ovviamente) a vendere Trigoria poi i giocatori che fanno crescere il valore (Totti a parte che ormai finirà qui), DDR, Juan, Mexes, Vucinic, Pizarro, Menez etc...fino a quando il valore non è sceso...
Morale, loro i soldi se li sono presi con le varie vendite e noi rischieremmo di finire nelle mani di uno che non ha molti interessi a renderci grandi e con una squadra buona per la serie B.
Quale è la tua opinione?

Per la precisione: Trigoria è stata venduta già dall'ASROMA a Banca Italease che l'ha girata in leasing a ROMA REAL ESTATE che ha sub-affittato a sua volta ad ASROMA l'immobile. Quindi ASROMA paga il canone di locazione a REAL ESTATE la quale paga a sua volta il canone leasing a Italease.
Ergo: Trigoria non è più di proprietà della famiglia Sensi.
Non sono informato nel dettaglio, ma non credo che la Roma valga 300-400 milioni, non fosse altro perché la Sensi ne chiedeva 250 due anni fa... Se mi ricordo bene dai dati che avevo visto l'anno scorso ne vale al massimo 180-200.

trecci ha scritto:

animaletto ha scritto:Per me se la Sensi cede a Unicredit, è la nostra fortuna. Una banca non ha interesse a fare fallire il proprio patrimonio, ma ha interesse a valorizzarlo per cederlo al miglior offerente. Dopodichè bisogna avere fortuna che, chi entra, non sia uno squalo.

La Roma è una società sana, ha prodotto nel 2008 (anno di CL) quasi 20 milioni di utile, è quindi appetibile.

@ Trecci: l'operazione che hai descritto, per come è la situazione attuale, è una truffa. Chi ha prestato soldi a Italpetroli, li ha prestati perché ha valorizzato Italpetroli una cifra x, in quanto aveva l'asset AS Roma spa. Se fai "sparire" l'AS Roma, Italpetroli vale molto di meno. Nel caso i creditori farebbero fallire Italpetroli e denuncerebbero la Sensi per bancarotta fraudolenta. Voi potete staccare asset e rivenderli perché non siete pieni di debiti. La Sensi è al GUINZAGLIO delle banche.

@ Caio: il valore di una società è dato dall'incrocio di parametri economici: il valore dell'immobiliare (Trigoria), il valore dell'intangibile (brand), il valore dei calciatori, il fatturato reale e potenziale, il margine, l'utile attuale e potenziale. A seconda di cosa pesi come variabile più importante, può valere di più o di meno.A occhio la Roma vale tra i 300 e i 400 milioni di euro.

Mi inchino a te che devi essere nel campo e non sai quanto mi piacerebbe saperne di più proprio per non essere preso per i fondelli da giornalai e quaquaraqua.

Interessante il discorso e ti seguo ma ti rilancio con un altra domanda x situazione che si può venire a creare:

Supponiamo che la Sensi ceda ad Unicredit come si dice e che quindi la A.S. Roma sia a questo punto controllata dalla banca. Come sappiamo la banca non ha interesse nel gesire una squadra di calcio con tutti i problemi che già ha e quindi cercherà di venderla per rinetrare dei soldi che ha speso in passato.
Tu hai valutato il tutto diciamo come media 350 milioni...
Se nessuno si fa avanti con quesi soldi cosa può succedere?
Da profano io penso che la banca cerchi di tirare giù il prezzo cioè di rendere appetibile l'acquisto mas enza smenarci nulla. Quindi comincia (è un esempio ovviamente) a vendere Trigoria poi i giocatori che fanno crescere il valore (Totti a parte che ormai finirà qui), DDR, Juan, Mexes, Vucinic, Pizarro, Menez etc...fino a quando il valore non è sceso...
Morale, loro i soldi se li sono presi con le varie vendite e noi rischieremmo di finire nelle mani di uno che non ha molti interessi a renderci grandi e con una squadra buona per la serie B.
Quale è la tua opinione?

Troppo buono

Non sono nè commercialista nè lavoro coi bilanci. Però sono curioso di conoscere tutto ciò che riguarda il mondo aziendale, per cui mi piace spulciare i bilanci, capire le logiche finanziarie, ecc. C'è chi va a bere una birra al bar e chi si legge i bilanci. Ognuno si diverte come può...

Rispondo al tuo quesito con un esempio. Ammettiamo che un signore faccia un mutuo casa con una banca. Ammettiamo che non abbia di che pagare il mutuo. Che farà la banca? Pignorerà la casa. Più o meno è la situazione in cui si trova la Roma ora.
Che interesse ha la banca? Di riprendersi i propri soldi il più velocemente possibile. Come? Con un'asta in cui il miglior offerente si aggiudica il bene. Ha interesse la banca a fare lavori straordinari in casa? No. Ha interesse a spezzare il bene, vendendo separatamente la cantina dall'abitazione? No

E, se la banca non riesce a vendere la casa pignorata? Non va bene. Perché la banca campa di soldi che si muovono. Avere centinaia di milioni di euro immobilizzati in una proprietà industriale non va bene. E chi ha in mano la pratica riceverà sollecitazioni (leggi SOLLECITAZIONI, cioè pepe sul sederino) per vendere.

Per cui non penso che la banca sia molto interessata alle sorti di Mexes o di Vucinic. Mi aspetto immobilismo. Chi c'è, c'è, chi non c'è, verrà col nuovo proprietario. Che significa non ti rafforzi e non ti indebolisci. Tieni conto che parte del valore della squadra deriva dal fatto di partecipare alla CL. Se vendi i migliori calciatori, rischi che la squadra non sia in lotta per la CL e il nuovo compratore te la valuti molto meno.

Ragionando in ottica Unicredit, l'ideale sarebbe:
- la Sensi cede la società il prima possibile (e forse per questo si spiegano gli articoli di giornale di questi giorni, che hanno un tono "intimidatorio")
- viene messa sul mercato d'estate, in una situazione favorevole, non ci sono sbalzi di classifica, si può fare i conti con calma
- entro autunno viene ceduta, Unicredit recupera i suoi soldi

La Sensi farà resistenza. Già lo sappiamo.

E se nessuno si fa avanti? Io penso che qualcuno si farà avanti: è una società sana, rappresenta un centro di potere. E poi le banche sono abili a capitalizzare ciò che "ereditano" dai clienti debitori, in fondo è una parte del loro mestiere.

L'unico rischio è che, chi compra, sia peggio della Sensi.

bardamu ha scritto:Per la precisione: Trigoria è stata venduta già dall'ASROMA a Banca Italease che l'ha girata in leasing a ROMA REAL ESTATE che ha sub-affittato a sua volta ad ASROMA l'immobile. Quindi ASROMA paga il canone di locazione a REAL ESTATE la quale paga a sua volta il canone leasing a Italease.
Ergo: Trigoria non è più di proprietà della famiglia Sensi.
Non sono informato nel dettaglio, ma non credo che la Roma valga 300-400 milioni, non fosse altro perché la Sensi ne chiedeva 250 due anni fa... Se mi ricordo bene dai dati che avevo visto l'anno scorso ne vale al massimo 180-200.

Questi giri di denaro rendono più complesse le valutazioni. Però sono giri di denaro, del tipo:
- vendi casa tua a tizio, prendendo soldi freschi (tanti e subito)
- affitti da tizio casa tua appena venduta, garantendo a tizio un canone di affitto predefinito
- hai una opzione per riacquistarti casa tua il giorno y alla cifra z.
Per cui Trigoria in modo molto contorto rientra nelle proprietà della Roma.

Sul prezzo non so dirti. Il milan è stato valutato di recente 600 milioni di euro. Vedremo quanto vale la Roma...