LA PROSSIMA PARTITA
Ultimi argomenti attivi
Highlights
Calciopoli, le motivazioni della sentenza Moggi
Pagina 1 di 1
Calciopoli, le motivazioni della sentenza Moggi
Napoli, 6 febbraio 2012 - Depositate oggi a Napoli le motivazioni della sentenza contro Moggi. L’elemento ‘ben più pregnante e decisivo’, che ha portato alla condanna di Lucianone al processo Calciopoli, è rappresentato ‘dall’uso delle schede straniere delle quali è risultata la disponibilità procurata da Moggi a designatori e arbitri’.
Gli incontri con i designatori fuori delle sedi istituzionali, che emergono dalle intercettazioni telefoniche in prossimità delle partite, l’uso delle schede straniere fornite a arbitri e designatori, ‘’il continuo e prolungato chiacchierare...che effettivamente può configurare la trasmissione del messaggio potenzialmente idoneo a spingere i designatori, e talora anche gli arbitri, a muoversi in determinale direzioni piuttosto che in altre’’. Questi sono gli elementi di prova alla base della condanna dell’ex dg della Juventus Luciano Moggi, come si legge nelle motivazioni della sentenza depositata oggi.
Gli incontri con i designatori fuori delle sedi istituzionali, che emergono dalle intercettazioni telefoniche in prossimità delle partite, l’uso delle schede straniere fornite a arbitri e designatori, ‘’il continuo e prolungato chiacchierare...che effettivamente può configurare la trasmissione del messaggio potenzialmente idoneo a spingere i designatori, e talora anche gli arbitri, a muoversi in determinale direzioni piuttosto che in altre’’. Questi sono gli elementi di prova alla base della condanna dell’ex dg della Juventus Luciano Moggi, come si legge nelle motivazioni della sentenza depositata oggi.
Ospite- Ospite
Re: Calciopoli, le motivazioni della sentenza Moggi
NAPOLI. Condannati per le telefonate, anche "il dibattimento in verità non ha dato la prova del procurato effetto del risultato finale del campionato 2004/2005". A pagina 84 e 85 la giudice Teresa Casoria ci spiega che non esistono prove che dimostrino la giustezza del teorema sportivo che ha distrutto la Juventus nel 2006. Moggi e gli altri - si scrive nelle 558 pagine delle motivazioni depositate venerdì sera dalla giudice presso la Cancelleria della nona sezione del Tribunale di Napoli - sono colpevoli del reato di pericolo di frode: telefonarsi, cenare, svolgere tutte le attività emerse e definite dalla lCasoria come "esistenza di un quadro sociale (nel mondo del calcio italiano dell'epoca, ndr) delle condotte indicativo di una generalizzata tendenza a conquistare il rapporto amichevole, in funzione del suggerimento, con designatori e arbitri, che pero' non e' di per se idoneo, ad avviso del collegio, a precludere il giudizio sui reati". Insomma Moggi per la sua "indiscussa competenza" nella materia del calcio ha posto in essere una "invasione di campo della discrezionalità tecnica di designatori e arbitri, nonostante i risultato delle partite in oggetto potesse avere risultati positivo per la Juve, la corte poi riconosce che "la posizione rispetto ala contestazione esce fortemente ridimensionata dal dibattimento" anche se resta penalmente valutabile per il pericolo alla competizione messo in atto dal telefonare dei protagonisti.
E un passaggio chiave che fa capire come sia stata una vicenda processuale parziale, monca, ad ostacoli per taluno e in discesa per chi si e' giovato delle scelte deglì inquirenti:
Pagina 85: "la difesa e' stata in fatto molto ostacolata nel suo compito dalla mole delle telefonate, lire 171 mila, e dal metodo adoperato per il loro uso, indissolubilmente legato a un modo di avvio e sviluppo delle indagini per congettura, emerso dal dibattimento"e questo dimostrano le ulteriori trascrizioni. Un "quadro sociale" che riguardava tutti: esattamente quello che ha evidenziato Palazzi nella sua relazione di luglio!
Schede
SI', SORTEGGIO NON TAROCCO
Tutto quanto ruota attorno alle schede svizzere "non e' inutilizzabile pur avendo il meno malizioso dichiarato al dibattimento" il viaggio oltre confine in Svizzera. Smontato il teorema relativo al sorteggio: "Che il sorteggio no sia stato truccato, così come hanno sostenuto le difese, e' emerso in maniera sufficientemente chiara al dibattimento. Incomprensibilmente il pubblico ministero si e' ostinato a domandare ai testi di sfere che si aprivano, di sfer scolorite e di altri particolari, se il meccanismo del sorteggio per la partecipazione ad esso di giornalista e notaio era tale da porre i due designatori, Bergamo e Pairetto nell'impossibilita di realizzare la frode".
SIM CREDIBILI La giudice scrive che il «metodo pacificamente artigianale» del maresciallo Di Laroni sovrastima i contatti tra le schede, ma ritiene credibile che i contatti ci fossero e l’attribuzione - anche visto che «taluni hanno confessato il possesso della scheda» - sia «convincente» per quanto riguarda l’identificazione col singolo imputato.
NON C'E' RECIDIVA Le tre giudici non ritengono sussistere le ipotesi per la recidiva dei reati di frode.
E' TUTTO NELLE SIM Dalla lettura delle singoke frodi appaiono le prime discrepanze tra la sentenza dell'abbreviato che ha condannato Giraudo e questa dell'ordinario. E appare evidente come tutto si giochi sui contatti non intercettati (quando si poteva) sulle schede straniere. Ma i tempi di telefonate intercettate e assegnazione delle sim agli imputati corrispondono davvero? I dubbi cominciano ad esserci. A partire da Udinese-Brescia...
Seguono aggiornamenti
E un passaggio chiave che fa capire come sia stata una vicenda processuale parziale, monca, ad ostacoli per taluno e in discesa per chi si e' giovato delle scelte deglì inquirenti:
Pagina 85: "la difesa e' stata in fatto molto ostacolata nel suo compito dalla mole delle telefonate, lire 171 mila, e dal metodo adoperato per il loro uso, indissolubilmente legato a un modo di avvio e sviluppo delle indagini per congettura, emerso dal dibattimento"e questo dimostrano le ulteriori trascrizioni. Un "quadro sociale" che riguardava tutti: esattamente quello che ha evidenziato Palazzi nella sua relazione di luglio!
Schede
SI', SORTEGGIO NON TAROCCO
Tutto quanto ruota attorno alle schede svizzere "non e' inutilizzabile pur avendo il meno malizioso dichiarato al dibattimento" il viaggio oltre confine in Svizzera. Smontato il teorema relativo al sorteggio: "Che il sorteggio no sia stato truccato, così come hanno sostenuto le difese, e' emerso in maniera sufficientemente chiara al dibattimento. Incomprensibilmente il pubblico ministero si e' ostinato a domandare ai testi di sfere che si aprivano, di sfer scolorite e di altri particolari, se il meccanismo del sorteggio per la partecipazione ad esso di giornalista e notaio era tale da porre i due designatori, Bergamo e Pairetto nell'impossibilita di realizzare la frode".
SIM CREDIBILI La giudice scrive che il «metodo pacificamente artigianale» del maresciallo Di Laroni sovrastima i contatti tra le schede, ma ritiene credibile che i contatti ci fossero e l’attribuzione - anche visto che «taluni hanno confessato il possesso della scheda» - sia «convincente» per quanto riguarda l’identificazione col singolo imputato.
NON C'E' RECIDIVA Le tre giudici non ritengono sussistere le ipotesi per la recidiva dei reati di frode.
E' TUTTO NELLE SIM Dalla lettura delle singoke frodi appaiono le prime discrepanze tra la sentenza dell'abbreviato che ha condannato Giraudo e questa dell'ordinario. E appare evidente come tutto si giochi sui contatti non intercettati (quando si poteva) sulle schede straniere. Ma i tempi di telefonate intercettate e assegnazione delle sim agli imputati corrispondono davvero? I dubbi cominciano ad esserci. A partire da Udinese-Brescia...
Seguono aggiornamenti
Ospite- Ospite
Re: Calciopoli, le motivazioni della sentenza Moggi
Secondo il giudice Teresa Casoria “l‘elemento piu’ pregnante e decisivo che ha portato alla condanna degli imputati e’ rappresentato dall’uso delle sim straniere delle quali e’ risultata la disponibilita’ procurata da Moggi a designatori e arbitri”.
“Il dibattimento in verità non ha dato la prova del procurato effetto del risultato finale del campionato 2004/2005. Si è riscontrata tuttavia l’esistenza di un quadro sociale delle condotte indicativo di una generalizzata tendenza a conquistare il rapporto amichevole, in funzione del suggerimento, con designatori e arbitri. Il continuo e prolungato chiacchierare puo’ configurare la trasmissione del messaggio potenzialmente idoneo a spingere i designatori, e talora anche gli arbitri, a muoversi in determinale direzioni piuttosto che in altre”.
Il presidente del Tribunale, Teresa Casoria, si sofferma in particolare sul reato di associazione per delinquere indicando ”quelli che si ritengono gli elementi di prova della responsabilita’ di Moggi, utili a conferirgli la qualifica di capo dell’associazione”. Nelle motivazioni si mette in risalto ‘‘il rapporto diffusamente amichevole degli arbitri con Moggi, che non perde valore indiziante - si legge nella sentenza – solo perche’ dagli atti emerge il rapporto di altri arbitri non imputati e addirittura di taluno degli arbitri imputati, come De Santis, altrettanto amichevole con dirigenti sportivi curanti interessi diversi da quelli di Moggi, ad esempio Meani (ex dirigente del Milan addetto al settore arbitri, ndr), ben potendo configurarsi l’esistenza dell’associazione”. Un altro elemento significativo, ad avviso del Tribunale, e’ rappresentato dal tempestoso dopopartita di Reggina-Juventus con i momenti di tensione tra Moggi e l’arbitro Paparesta. ”Pur se e’ risultato non vero quello che lo spavaldo Moggi andava diochiarando in giro, e per telefono, cioe’ di avre chiuso l’arbitro Paparesta nello spogliatoio…nondimeno va valutata la reazione di Paparesta a quella che era pur sempre stata una protesta fuori misura di Moggi per gli errori dell’arbitro, di non inserimento cioe’ del comportamento furioso nel referto arbitrale, reazione che va interpretata come un effetto del timore reverenziale nei confronti della persona”. Il tribunale parla inoltre del ‘‘rapporto disinibito con i rappresentanti della Figc” e cita a tal proposito una telefonata con l’ex presidente Franco Carraro da cui emerge ”l’alto livello dell’invadenza nelle soluzioni tecniche”, in riferimento alla Nazionale e sulle scelte dell’allora ct Marcello Lippi.
“Il dibattimento in verità non ha dato la prova del procurato effetto del risultato finale del campionato 2004/2005. Si è riscontrata tuttavia l’esistenza di un quadro sociale delle condotte indicativo di una generalizzata tendenza a conquistare il rapporto amichevole, in funzione del suggerimento, con designatori e arbitri. Il continuo e prolungato chiacchierare puo’ configurare la trasmissione del messaggio potenzialmente idoneo a spingere i designatori, e talora anche gli arbitri, a muoversi in determinale direzioni piuttosto che in altre”.
Il presidente del Tribunale, Teresa Casoria, si sofferma in particolare sul reato di associazione per delinquere indicando ”quelli che si ritengono gli elementi di prova della responsabilita’ di Moggi, utili a conferirgli la qualifica di capo dell’associazione”. Nelle motivazioni si mette in risalto ‘‘il rapporto diffusamente amichevole degli arbitri con Moggi, che non perde valore indiziante - si legge nella sentenza – solo perche’ dagli atti emerge il rapporto di altri arbitri non imputati e addirittura di taluno degli arbitri imputati, come De Santis, altrettanto amichevole con dirigenti sportivi curanti interessi diversi da quelli di Moggi, ad esempio Meani (ex dirigente del Milan addetto al settore arbitri, ndr), ben potendo configurarsi l’esistenza dell’associazione”. Un altro elemento significativo, ad avviso del Tribunale, e’ rappresentato dal tempestoso dopopartita di Reggina-Juventus con i momenti di tensione tra Moggi e l’arbitro Paparesta. ”Pur se e’ risultato non vero quello che lo spavaldo Moggi andava diochiarando in giro, e per telefono, cioe’ di avre chiuso l’arbitro Paparesta nello spogliatoio…nondimeno va valutata la reazione di Paparesta a quella che era pur sempre stata una protesta fuori misura di Moggi per gli errori dell’arbitro, di non inserimento cioe’ del comportamento furioso nel referto arbitrale, reazione che va interpretata come un effetto del timore reverenziale nei confronti della persona”. Il tribunale parla inoltre del ‘‘rapporto disinibito con i rappresentanti della Figc” e cita a tal proposito una telefonata con l’ex presidente Franco Carraro da cui emerge ”l’alto livello dell’invadenza nelle soluzioni tecniche”, in riferimento alla Nazionale e sulle scelte dell’allora ct Marcello Lippi.
Ospite- Ospite
Argomenti simili
» Calciopoli, spunta una telefonata della Roma: La Sensi non era tranquilla, aveva bisogno di un segnale dall’alto…
» SCAGIONATO MOGGI.
» CALCIOPOLI 2
» PROCESSO PENALE CALCIOPOLI
» CALCIOPOLI ANCORA IN VITA?????
» SCAGIONATO MOGGI.
» CALCIOPOLI 2
» PROCESSO PENALE CALCIOPOLI
» CALCIOPOLI ANCORA IN VITA?????
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Lun 25 Nov 2024 - 14:09 Da Framusician
» VIVA SINNER E BERRETTINI!
Lun 25 Nov 2024 - 10:33 Da Framusician
» SU HUMMELS
Dom 24 Nov 2024 - 14:27 Da Framusician
» Bentornato Mister! Al via il Ranieri ter.
Ven 15 Nov 2024 - 16:56 Da GialloRosso81
» CI RISIAMO, NUOVO TOTO ALLENATORE
Mer 13 Nov 2024 - 12:58 Da Framusician
» VOGLIAMO PARLARE DI MANCINI?
Mar 12 Nov 2024 - 16:30 Da Framusician
» TROPPA AMAREZZA
Lun 11 Nov 2024 - 17:21 Da Framusician
» Unioun SG- AS ROMA ore18.45 il topic ufficale
Dom 10 Nov 2024 - 13:41 Da Framusician
» PENA PIETA' E MISERICORDIA
Dom 10 Nov 2024 - 13:21 Da Framusician
» SUICIDIO JURIC
Gio 7 Nov 2024 - 9:42 Da Framusician
» Helas verona-AS Roma ore 18,00 il topic ufficiale
Dom 3 Nov 2024 - 19:37 Da Framusician
» MIGLIORE IN CAMPO ENZO LE FEE
Dom 3 Nov 2024 - 18:35 Da Framusician
» AS ROMA - Torino, 31/10/2024, ore 20,45: il topic ufficiale
Ven 1 Nov 2024 - 15:58 Da Framusician
» ERADICARE IL MALE
Gio 31 Ott 2024 - 8:02 Da Framusician
» PUO' BASTARE COSI'
Lun 28 Ott 2024 - 10:37 Da Framusician
» MA COSA HA FATTO DI MALE HUMMELS?
Lun 28 Ott 2024 - 10:14 Da Framusician