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La Lazio non esiste e Lotito lo sa
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La Lazio non esiste e Lotito lo sa
La Lazio non esiste e Lotito lo sa
La questione è concettualmente bacata alla radice. Aria fritta. Aquile monche. Il tema non è chi sia la prima squadra di Roma, ma se esista davvero un’altra squadra oltre la Roma. Quesito meno tracotante e villano di quanto sembri. E di facile soluzione, senza star lì a pescare nel torbido di quel bordello assolutamente irrilevante che è la Storia (date, prove, testimonianze), per sancire da pedantoni un prima e un dopo. Ciò che fa della Roma non la prima ma l’unica squadra della capitale è sotto gli occhi di tutti. Un’evidenza talmente commovente che fa di me, giuro, cardioromanista irrecuperabile che dalla curva fissava la Madonnina di Monte Mario per istigarla a miracoli sportivi e miracoli tout court (un gol di Colausig, per dirne una), quasi un laziale da riporto sentimentale.
Il dramma dei presunti cugini è ontologico, prima ancora che storico. Roba seria. La Lazio non esiste. Per meglio dire, non ce la fa a esistere. Ci prova, poverella, le tenta tutte, ma proprio non ci riesce. Negli ultimi quarant’anni ha messo insieme anche cose ammirevoli. Ha vinto scudetti, coppe, derby, l’ultimo pochi giorni fa. Non puoi dirle niente. Fa tutte le sue cose per bene, con calligrafica compostezza. Vince, esulta, si dichiara, va sotto la Nord, dice “Roma me**a” e, insomma, fa tutto quello che deve fare una brava ragazza in certe occasioni. Ma non esiste. Le sue vittorie evaporano rapide, come certe bolle colorate soffiate da pischelli che hanno fretta di passare a giochi più divertenti e duraturi. Le sfiori e svaniscono. Ecco, la Lazio è una bolla. Non consiste. O come certe grida manicomiali. Parti, esulti, ti sbracci, ti metti le corone in testa, ti giri e dietro non c’è nessuno. Vittorie e corone immaginarie. Le sue feste durano quanto un sandwich nella dispensa di Galeazzi (tifoso laziale).
Diciamo la verità. Sfilare tra due ali di biancocelesti plaudenti per Totti e compagni è stata una gogna (un Mishima romano d’altri tempi si sarebbe dato piuttosto un harakiri esemplare) ma se, alla fine, non è stato poi così terribile è perchè a battere quelle mani c’era, schierato, il nulla. La Lazio è una squadra invisibile. Malattia incurabile. E non date la colpa ai media. I media hanno un olfatto infallibile. Vanno dove le cose esistono. La Roma esiste a prescindere. Esiste persino di questi tempi, che è tutto dire. Si sa più di un mancato allenatore romanista, quel grullo di Allegri, che di un allenatore reale, in carne ed ossa come Vladimir Petkovic. Che è bravissimo, intelligente, ma ha il gravissimo torto di stare seduto sulla panchina sbagliata. La panchina che non esiste. Uno come Petkovic alla Roma sarebbe un eroe mitologico, la reincarnazione di Giulio Cesare.
Tutto questo Lotito lo sa. E rosica. Vive tutti i giorni sulla sua pelle la disperante beffa di essere ma non di esistere. Si agita. Fa sforzi sovrumani. S’è inventato una Lotiteide. Se non sono aquile, sono proclami. Lui e Tare, diciamola tutta, magari averceli. Sanano bilanci, scovano giocatori, acchiappano trofei, non sbagliano un allenatore, ma poi si guardano dietro, cercano intorno, e cosa vedono? Un’aquila spelacchiata e il deserto. E una macchia d’irriducibili tifosi. Per lo più inguaribili romanticoni e intellettuali raffinati, che colgono la bellezza assoluta e nichilista del tifare il nulla. Quel dolore sottile, quello spleen stordente della sottrazione. Non a caso, il tifoso laziale si esalta nella disgrazia. Quasi quasi, se rinasco, rinasco laziale.
Giancarlo Dotto
La questione è concettualmente bacata alla radice. Aria fritta. Aquile monche. Il tema non è chi sia la prima squadra di Roma, ma se esista davvero un’altra squadra oltre la Roma. Quesito meno tracotante e villano di quanto sembri. E di facile soluzione, senza star lì a pescare nel torbido di quel bordello assolutamente irrilevante che è la Storia (date, prove, testimonianze), per sancire da pedantoni un prima e un dopo. Ciò che fa della Roma non la prima ma l’unica squadra della capitale è sotto gli occhi di tutti. Un’evidenza talmente commovente che fa di me, giuro, cardioromanista irrecuperabile che dalla curva fissava la Madonnina di Monte Mario per istigarla a miracoli sportivi e miracoli tout court (un gol di Colausig, per dirne una), quasi un laziale da riporto sentimentale.
Il dramma dei presunti cugini è ontologico, prima ancora che storico. Roba seria. La Lazio non esiste. Per meglio dire, non ce la fa a esistere. Ci prova, poverella, le tenta tutte, ma proprio non ci riesce. Negli ultimi quarant’anni ha messo insieme anche cose ammirevoli. Ha vinto scudetti, coppe, derby, l’ultimo pochi giorni fa. Non puoi dirle niente. Fa tutte le sue cose per bene, con calligrafica compostezza. Vince, esulta, si dichiara, va sotto la Nord, dice “Roma me**a” e, insomma, fa tutto quello che deve fare una brava ragazza in certe occasioni. Ma non esiste. Le sue vittorie evaporano rapide, come certe bolle colorate soffiate da pischelli che hanno fretta di passare a giochi più divertenti e duraturi. Le sfiori e svaniscono. Ecco, la Lazio è una bolla. Non consiste. O come certe grida manicomiali. Parti, esulti, ti sbracci, ti metti le corone in testa, ti giri e dietro non c’è nessuno. Vittorie e corone immaginarie. Le sue feste durano quanto un sandwich nella dispensa di Galeazzi (tifoso laziale).
Diciamo la verità. Sfilare tra due ali di biancocelesti plaudenti per Totti e compagni è stata una gogna (un Mishima romano d’altri tempi si sarebbe dato piuttosto un harakiri esemplare) ma se, alla fine, non è stato poi così terribile è perchè a battere quelle mani c’era, schierato, il nulla. La Lazio è una squadra invisibile. Malattia incurabile. E non date la colpa ai media. I media hanno un olfatto infallibile. Vanno dove le cose esistono. La Roma esiste a prescindere. Esiste persino di questi tempi, che è tutto dire. Si sa più di un mancato allenatore romanista, quel grullo di Allegri, che di un allenatore reale, in carne ed ossa come Vladimir Petkovic. Che è bravissimo, intelligente, ma ha il gravissimo torto di stare seduto sulla panchina sbagliata. La panchina che non esiste. Uno come Petkovic alla Roma sarebbe un eroe mitologico, la reincarnazione di Giulio Cesare.
Tutto questo Lotito lo sa. E rosica. Vive tutti i giorni sulla sua pelle la disperante beffa di essere ma non di esistere. Si agita. Fa sforzi sovrumani. S’è inventato una Lotiteide. Se non sono aquile, sono proclami. Lui e Tare, diciamola tutta, magari averceli. Sanano bilanci, scovano giocatori, acchiappano trofei, non sbagliano un allenatore, ma poi si guardano dietro, cercano intorno, e cosa vedono? Un’aquila spelacchiata e il deserto. E una macchia d’irriducibili tifosi. Per lo più inguaribili romanticoni e intellettuali raffinati, che colgono la bellezza assoluta e nichilista del tifare il nulla. Quel dolore sottile, quello spleen stordente della sottrazione. Non a caso, il tifoso laziale si esalta nella disgrazia. Quasi quasi, se rinasco, rinasco laziale.
Giancarlo Dotto
Certe volte 'st'uomo scrive proprio cose belle
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"Oggi lo sai che i tempi cupi non finiscono mai. Ma sai pure che pe campacce mejo dentro, c'è bisogno de esse lupi. E allora meno male che te ce sei svejato lupo. Allora meno male che stasera, comunque vada, avrai voja de ululà" (KC1927) C'è solo l'A.S.Roma
"...anch'io potrei andar via perchè c'è gente che non è in grado di reggere un dibattito qualsiasi. Per mia fortuna qualcuno c'è."
Polly- Admin
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
Lo sapevo, l'articolo demenziale di Dotto ha dato i suoi frutti, la Lazio vince un altro derby, stavolta con un gol del più ridicolo dei presidenti di serie A che però qui fa un figurone.
IL CORRIERE DELLO SPORT - Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha deciso di inviare una lettera al Corriere dello Sport in risposta ad un articolo pubblicato in precedenza dallo stesso quotidiano. Ecco le sue parole: "L'articolo di Giancarlo Dotto, pubblicato ieri da questo giornale, mi stimola sentimenti di tenerezza e soccorso al grido, direbbe il nostro Pontefice, di 'consolare gli afflitti'. Si nota, nel pezzo, la profonda solitudine di chi non ha più punti di riferimento: è il tifoso romanista di una Roma che non c'è, come club, come squadra, come società. Piange disperato alla ricerca di un club che sia privo degli oltre 100 milioni di euro di debiti che, se non fosse sorretto da una banca a sua volta in difficoltà, sarebbe già fallito. Piange disperato alla ricerca di un club che non vince un derby con la Lazio da anni, che non ottiene un trofeo da anni, che non riesce a raggiungere un traguardo, anche minimale programmato, da anni. Piange disperato alla ricerca di un club che è scomparso da anni dal panorama del calcio nazionale, che non ha più alcuna rappresentanza né in Europa, né in Lega Calcio, né in Figc. Un club che non conta più nulla, in Italia ed a Roma, dove i suoi stessi tifosi hanno chiesto l'annientamento di una dirigenza che ha sbagliato tutto. Noi laziali, che siamo il primo club della Capitale, che siamo l'unico club che rappresenta Roma in Europa, che siamo l'unico club che rappresenta Roma in Italia e negli organi dirigenti del calcio italiano ed europeo, cosa dobbiamo dire al rappresentante dei tifosi 'sull'orlo di una crisi di nervi'? Coraggio, ragazzi, non vi abbattete! Non vi suicidate! Sperate in tempi migliori, liberatevi dei tabù del passato che vi ispirano soltanto rancore isterico! Se avete nella dirigenza qualcuno che viene dalla Lazio, tenetevelo stretto, perché vi può dare una mano nella rinascita! Noi siamo cattolici e romani, come dice Papa Francesco, e vi aiuteremo sempre ad esistere, perché il vostro esistere sarà sempre, per noi, occasione di orgoglio nel riaffermare che Roma è, nel calcio, la Lazio".
IL CORRIERE DELLO SPORT - Claudio Lotito, presidente della Lazio, ha deciso di inviare una lettera al Corriere dello Sport in risposta ad un articolo pubblicato in precedenza dallo stesso quotidiano. Ecco le sue parole: "L'articolo di Giancarlo Dotto, pubblicato ieri da questo giornale, mi stimola sentimenti di tenerezza e soccorso al grido, direbbe il nostro Pontefice, di 'consolare gli afflitti'. Si nota, nel pezzo, la profonda solitudine di chi non ha più punti di riferimento: è il tifoso romanista di una Roma che non c'è, come club, come squadra, come società. Piange disperato alla ricerca di un club che sia privo degli oltre 100 milioni di euro di debiti che, se non fosse sorretto da una banca a sua volta in difficoltà, sarebbe già fallito. Piange disperato alla ricerca di un club che non vince un derby con la Lazio da anni, che non ottiene un trofeo da anni, che non riesce a raggiungere un traguardo, anche minimale programmato, da anni. Piange disperato alla ricerca di un club che è scomparso da anni dal panorama del calcio nazionale, che non ha più alcuna rappresentanza né in Europa, né in Lega Calcio, né in Figc. Un club che non conta più nulla, in Italia ed a Roma, dove i suoi stessi tifosi hanno chiesto l'annientamento di una dirigenza che ha sbagliato tutto. Noi laziali, che siamo il primo club della Capitale, che siamo l'unico club che rappresenta Roma in Europa, che siamo l'unico club che rappresenta Roma in Italia e negli organi dirigenti del calcio italiano ed europeo, cosa dobbiamo dire al rappresentante dei tifosi 'sull'orlo di una crisi di nervi'? Coraggio, ragazzi, non vi abbattete! Non vi suicidate! Sperate in tempi migliori, liberatevi dei tabù del passato che vi ispirano soltanto rancore isterico! Se avete nella dirigenza qualcuno che viene dalla Lazio, tenetevelo stretto, perché vi può dare una mano nella rinascita! Noi siamo cattolici e romani, come dice Papa Francesco, e vi aiuteremo sempre ad esistere, perché il vostro esistere sarà sempre, per noi, occasione di orgoglio nel riaffermare che Roma è, nel calcio, la Lazio".
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
LOTIRCHIOOOOOO
Comunque ringrazierò sempre questa dirigenza che ci ha fatto toccare il fondo più buio nella storia dell'AS Roma!!
Grazie Infami laziali!!!
Comunque ringrazierò sempre questa dirigenza che ci ha fatto toccare il fondo più buio nella storia dell'AS Roma!!
Grazie Infami laziali!!!
asr65- Utente appassionato
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
asr65 ha scritto: LOTIRCHIOOOOOO
Comunque ringrazierò sempre questa dirigenza che ci ha fatto toccare il fondo più buio nella storia dell'AS Roma!!
Grazie Infami laziali!!!
Due parole per quel deficiente di Dotto no? Si è messo a scrivere su un giornale come un qualunque romanista farebbe su un sito giallorosso, ma solo su un sito romanista le sue parole avrebbero potuto suonare meno ridicole di quanto non siano.
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
A me è piaciuto. Chi non è di Roma e non vive a Roma non può capire e mai capirà il flagello che sono i laziali e quanta poesia c'è nelle parole di Dotto. Inutile che insisto a spiegare.
Ah, e questa non è un'opinione, ma un semplice dato di fatto. Da un certo punto di vista anche una fortuna non averli così vicini tutti i santi giorni della propria vita. Ma se non li hai in mezzo ai piedi, manco puoi capire la disgrazia di averceli.
Ah, e questa non è un'opinione, ma un semplice dato di fatto. Da un certo punto di vista anche una fortuna non averli così vicini tutti i santi giorni della propria vita. Ma se non li hai in mezzo ai piedi, manco puoi capire la disgrazia di averceli.
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"Oggi lo sai che i tempi cupi non finiscono mai. Ma sai pure che pe campacce mejo dentro, c'è bisogno de esse lupi. E allora meno male che te ce sei svejato lupo. Allora meno male che stasera, comunque vada, avrai voja de ululà" (KC1927) C'è solo l'A.S.Roma
"...anch'io potrei andar via perchè c'è gente che non è in grado di reggere un dibattito qualsiasi. Per mia fortuna qualcuno c'è."
Polly- Admin
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
Figurati. Il problema non è quello che ha scritto, ma dove l'ha scritto. Anche che Lotito ci ha dato una lezione (l'ennesima) è un dato di fatto e non un'opinione. Ma poi riparte la storia "razzista"del "solo chi...può capire" e via così.
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
quattrotretre ha scritto:Figurati. Il problema non è quello che ha scritto, ma dove l'ha scritto. Anche che Lotito ci ha dato una lezione (l'ennesima) è un dato di fatto e non un'opinione. Ma poi riparte la storia "razzista"del "solo chi...può capire" e via così.
Oddio che lezione ci ha dato Lotito?
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
Che la volpe che ha mangiato l'uva ne può parlare con più autorevolezza.
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
Cioè? Può permettersi di parlare di noi perchè NOI ABBIAMO PERSO la coppa?
Non l'ha vinta lui!
Non l'ha vinta lui!
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
227pemò ha scritto:Cioè? Può permettersi di parlare di noi perchè NOI ABBIAMO PERSO la coppa?
Non l'ha vinta lui!
Può permettersi di dire questo e altro perchè il pretesto gliel'ha dato il signor Dotto sulla stampa nazionale. Ognuno può celebrare le proprie vittorie come vuole, sia in modo molto soft che facendo caciara per mesi questa è l'unica cosa che andava detta, perchè se rivedi l'albo d'oro di questa stagione, la Lazio esiste e la Roma no, se guardi alla presenza in Europa, la Lazio esiste e la Roma no. Per rimanere al centro dell'attenzione noi dobbiamo combinare casini su più fronti, siamo stati la barzelletta ufficiale della FIGC per il 2013.
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
Questo articolo è una monnezza.
marco77- Utente appassionato
- Numero di messaggi : 2216
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
La percezione che si ha della Lazio a Roma è veramente quella descritta.
Ti dico solo che il giorno dopo, ho visto più bandiere della Roma appese alle finestre che quelle loro.
Tre persone con la maglietta della Roma e nessuno con la loro.
Quella sera, a Roma non c'è stata confusione per nulla.
Ti dico solo che il giorno dopo, ho visto più bandiere della Roma appese alle finestre che quelle loro.
Tre persone con la maglietta della Roma e nessuno con la loro.
Quella sera, a Roma non c'è stata confusione per nulla.
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
marco77 ha scritto:Questo articolo è una monnezza.
Quale dei due?
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
227pemò ha scritto:La percezione che si ha della Lazio a Roma è veramente quella descritta.
Ti dico solo che il giorno dopo, ho visto più bandiere della Roma appese alle finestre che quelle loro.
Tre persone con la maglietta della Roma e nessuno con la loro.
Quella sera, a Roma non c'è stata confusione per nulla.
Non lo metto in dubbio, tra l'altro ho sempre detto di non capire come sia possibile tifare Lazio. Ma l'articolo sul Corriere dello Sport è solo l'ennesimo gancio a cui Lotito e i laziali possono aggrapparsi per ricordare che quest'anno loro hanno contato qualcosa in Italia e in Europa, l'articolo di Dotto è troppo pretestuoso per non richiamare una "rappresaglia", rappresaglia che arriva forte di un "noi qualche cosa l'abbiamo combinata, voi?", che per l'ennesima volta ci condanna. Se vogliamo parlare di calore e d eccessi, allora l'articolo poteva scrivere che quasi tutta la serie A non esiste. Mi chiedo però se le altre squadre non esistano anche quando si lanciano sassi contro i pullman e i parabrezza.
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
L articolo di Dotto.Quella di Lotito è cmq una risposta monnezza al pari dell articolo.A me delle botta e risposta tra le 2 società non me ne frega nulla,entrambe non meritano le rispettive tifoserie.E cmq sull articolo,un conto è dire che i laziali vivono di riflesso,che che sò complessati,che è cosa vera.Un altro è dire che quel papà e quella bambina sorridente con la sciarpa biancoceleste al collo che mi son passati davanti a piazza del popolo tifano il nulla.Lo sfottò è un altra cosa,il signor dotto dovrebbe imparare dalle 2 curve.Questa è monnezza allo stato brado.è un vero è propio insulto alla fede sportiva di altre persone.L ilarità è un altra cosa.Quest articolo è cattiveria allo stato puro.Rosicamento allo stato puro.Io da romanista mi dissocio completamente.La risposta di Lotito manco la commento.
marco77- Utente appassionato
- Numero di messaggi : 2216
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
marco77 ha scritto:L articolo di Dotto.Quella di Lotito è cmq una risposta monnezza al pari dell articolo.A me delle botta e risposta tra le 2 società non me ne frega nulla,entrambe non meritano le rispettive tifoserie.E cmq sull articolo,un conto è dire che i laziali vivono di riflesso,che che sò complessati,che è cosa vera.Un altro è dire che quel papà e quella bambina sorridente con la sciarpa biancoceleste al collo che mi son passati davanti a piazza del popolo tifano il nulla.Lo sfottò è un altra cosa,il signor dotto dovrebbe imparare dalle 2 curve.Questa è monnezza allo stato brado.è un vero è propio insulto alla fede sportiva di altre persone.L ilarità è un altra cosa.Quest articolo è cattiveria allo stato puro.Rosicamento allo stato puro.Io da romanista mi dissocio completamente.La risposta di Lotito manco la commento.
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
La lazio non esiste???????
ma sto nano di Dottolo è scemo di suo o la scemenza gliela regalano al supermercato.
La lazie è talmente inesistente che tutto quello che ha detto lotito è vero.
e pensa che forte che è la rometta che non è capace a vincere la coppa italia giocando da sola vista che la lazie non esiste.
Io non posso capire questa che è la vera romanità dato che non sono romano.
è stato fantastico quando in campionato ci superò il catania non si era preoccupati perchè ci avesse superato pure una squadra di secondo piano,ma perchè la lazie era davanti.
e poi ci chiediamo perchè in 90 anni non abbiamo mai vinto un c***o,forse sarebbe il caso di superare questa mentalità da squadretta e pensare ad altro che non sia la lazie,forse allora diventeremo una vera squadra di calcio.
Ma voi pensate che la juve sia più contenta di aver vinto il campionato o perchè è arrivata davanti al toro???
vabbè che lo dico a fare tanto la roma il suo scudetto l'ha vinto anche quest'anno stando fuori dall'europa ma avendo fatto un misero punticino più degli odiati laziosi.
BAsta di guardare le pagliuzze negli okki degli altri quando nei nostri ci sono delle travi grosse cosi'.
Dottolo,vai in miniera con gli altri nani che è meglio,quelli come te fanno solo il male della roma
ora datemi pure del laziale che tanto a me non me ne frega niente.
Tanto la vera romanità è criticare a prescindere la lazio e non criticare a prescindere nulla della roma
e se per inciso la romanità segnifica essere ottusi e non vedere quello che ci capita attorno,sono ben contento di non essere romano.
questi discorsetti mi ricordano molto la situazione del povero tifo della provercelli,che appena saputo che la pro andava in b,non si è minimamente preoccupato del non avere una squadra all'altezza,ma si è preoccupato di scrivere novara me**a sui cavalcavia.
risultato,pa pro vercelli che esiste ha fatto una figuraccia e torna meritatamente in c
il novara che non esiste invece arriva ai playoff
ciao a tutti
ma sto nano di Dottolo è scemo di suo o la scemenza gliela regalano al supermercato.
La lazie è talmente inesistente che tutto quello che ha detto lotito è vero.
e pensa che forte che è la rometta che non è capace a vincere la coppa italia giocando da sola vista che la lazie non esiste.
Io non posso capire questa che è la vera romanità dato che non sono romano.
è stato fantastico quando in campionato ci superò il catania non si era preoccupati perchè ci avesse superato pure una squadra di secondo piano,ma perchè la lazie era davanti.
e poi ci chiediamo perchè in 90 anni non abbiamo mai vinto un c***o,forse sarebbe il caso di superare questa mentalità da squadretta e pensare ad altro che non sia la lazie,forse allora diventeremo una vera squadra di calcio.
Ma voi pensate che la juve sia più contenta di aver vinto il campionato o perchè è arrivata davanti al toro???
vabbè che lo dico a fare tanto la roma il suo scudetto l'ha vinto anche quest'anno stando fuori dall'europa ma avendo fatto un misero punticino più degli odiati laziosi.
BAsta di guardare le pagliuzze negli okki degli altri quando nei nostri ci sono delle travi grosse cosi'.
Dottolo,vai in miniera con gli altri nani che è meglio,quelli come te fanno solo il male della roma
ora datemi pure del laziale che tanto a me non me ne frega niente.
Tanto la vera romanità è criticare a prescindere la lazio e non criticare a prescindere nulla della roma
e se per inciso la romanità segnifica essere ottusi e non vedere quello che ci capita attorno,sono ben contento di non essere romano.
questi discorsetti mi ricordano molto la situazione del povero tifo della provercelli,che appena saputo che la pro andava in b,non si è minimamente preoccupato del non avere una squadra all'altezza,ma si è preoccupato di scrivere novara me**a sui cavalcavia.
risultato,pa pro vercelli che esiste ha fatto una figuraccia e torna meritatamente in c
il novara che non esiste invece arriva ai playoff
ciao a tutti
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
è chiaro che non fa una grinza.quattrotretre ha scritto:Anche il tuo discorso non fa una grinza.
e basta stare sempre li a guardare che fanno i laziali e poi ci ritroviamo col decano della serie a e con il capitan trapassato remoto,loro il mercoledi' avranno da fare, noi che in ossequio alla più pura romanità ci sentiamo sempre i più furbi a prescindere ,l'anno prossimo il mercoledi' stiamo a casina atrastullarci col nostro membro virile,tanto finchè non si esce dal circolo vizioso non meritiamo altro.
tanto anche quest'anno
SIAMO NOI SIAMO NOI ,I CAMPIONI DE FREGENE SIAMO NOI
però dire cazzate fuoriluogo e senza fondamento contro la lazio è essere romaista al 100 %
dire che derossi è un non giocatore da 5 anni o che totti sarebbe ora che si facesse da parte è da laziali.
ebbene cari miei io sono laziale purosangue,e lo sono da 33 anni e allora se i termini sono questi,forza lazio
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
PALLOTTA "LOTITO? E' ROMANISTA"
IL TEMPO (E.Menghi) - Questa volta la replica del presidente Pallotta non si è fatta certo attendere. Alla provocazione del numero uno biancoceleste, Claudio Lotito, il patron della Roma ha risposto in un comunicato tra l'ironico e il polemico. Come ricorda 'Il Tempo', ad aver scatenato la scintilla polemica è stato l'articolo scritto dal giornalista Giancarlo Dotto sulle pagine de 'Il Corriere dello Sport'. Al centro della questione c'era la Lazio, una squadra che a suo dire «è una bolla, non consiste. Ci prova, le tenta tutte, ma non ce la fa ad esistere». E il presidente biancoceleste «tutto questo lo sa e rosica». Lotito ha letto il pezzo poi ha risposto sentendosi chiamato in causa: «Si nota nel pezzo la profonda solitudine di chi non ha più punti di riferimento: è il tifoso romanista di una Roma che non c'è. Piange disperato alla ricerca di un club che non vince un derby con la Lazio da anni, che non ottiene un trofeo da anni, che non riesce a raggiungere un traguardo, anche minimo, da anni». James Pallotta, venuto a sapere di queste dichiarazioni, a sua volta non ha saputo resistere. Il presidente americano non l'ha presa bene: «A quanto pare Lotito sente il bisogno di parlare costantemente della Roma, a sproposito e con evidenti inesattezze. Forse è vero quello che si dice, che è un tifoso della Roma. In ogni caso, voglio rassicurare lui e chiunque altro che la Roma è viva e solida. E che importanti risultati sul campo arriveranno presto. La nostra priorità è la prossima stagione, non gli sterili dibattiti sulla stampa».
SPERIAMO
IL TEMPO (E.Menghi) - Questa volta la replica del presidente Pallotta non si è fatta certo attendere. Alla provocazione del numero uno biancoceleste, Claudio Lotito, il patron della Roma ha risposto in un comunicato tra l'ironico e il polemico. Come ricorda 'Il Tempo', ad aver scatenato la scintilla polemica è stato l'articolo scritto dal giornalista Giancarlo Dotto sulle pagine de 'Il Corriere dello Sport'. Al centro della questione c'era la Lazio, una squadra che a suo dire «è una bolla, non consiste. Ci prova, le tenta tutte, ma non ce la fa ad esistere». E il presidente biancoceleste «tutto questo lo sa e rosica». Lotito ha letto il pezzo poi ha risposto sentendosi chiamato in causa: «Si nota nel pezzo la profonda solitudine di chi non ha più punti di riferimento: è il tifoso romanista di una Roma che non c'è. Piange disperato alla ricerca di un club che non vince un derby con la Lazio da anni, che non ottiene un trofeo da anni, che non riesce a raggiungere un traguardo, anche minimo, da anni». James Pallotta, venuto a sapere di queste dichiarazioni, a sua volta non ha saputo resistere. Il presidente americano non l'ha presa bene: «A quanto pare Lotito sente il bisogno di parlare costantemente della Roma, a sproposito e con evidenti inesattezze. Forse è vero quello che si dice, che è un tifoso della Roma. In ogni caso, voglio rassicurare lui e chiunque altro che la Roma è viva e solida. E che importanti risultati sul campo arriveranno presto. La nostra priorità è la prossima stagione, non gli sterili dibattiti sulla stampa».
SPERIAMO
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
quattrotretre ha scritto:Figurati. Il problema non è quello che ha scritto, ma dove l'ha scritto. Anche che Lotito ci ha dato una lezione (l'ennesima) è un dato di fatto e non un'opinione. Ma poi riparte la storia "razzista"del "solo chi...può capire" e via così.
Il fatto che tu scambi per razzismo la mera localizzazione geografica è solo un tuo problema. Vivi a Roma tu? hai mai vissuto a Roma in qualche periodo della tua vita? Mi pare di ricordare di no. Hai mai incontrato più di un laziale nella tua vita a Palermo? Può anche essere che qualcuno ci sia, non lo nego. Mio zio vive ad Iseo ed è l'unico pazzo che tifa lazio al suo paesello della provincia di Brescia. Ecco, immagina che IO quando esco di casa ne incontro almeno 3, 4, 5, e poi almeno 20, 30 romanisti. Tutti i giorni della mia vita. Qui, a Roma, ho a che fare con certa gentaglia ogni giorno, tu no. Perché io vivo a Roma e tu a Palermo. Buttarla sul razzismo è una tua liberissima scelta. Io a Roma c'ero il 26 maggio, stavo allo stadio, sono uscita dallo stadio, ho visto le bandiere nostre sventolare anche dopo aver perso, anzi, forse per rendere ancor più chiaro che non ci nascondiamo, stavano belle in mostra quelle bandiere, e ci sono ancora adesso in qualche finestra. Lo dice Barbara e lo confermo anch'io. Poi tu sei libero di credere quello che preferisci, per sentito dire, tanto sai meglio di noi che qua c'eravamo (e di me che ci vivo) quello che succede dove tu non sei. Si vede che possiedi il dono dell'ubiquità. Io no, io mi limito a dire quello che vivo in prima persona nella città dove abito. E mi fido di ciò che mi raccontano gli altri dei posti dove vivono loro.
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"Oggi lo sai che i tempi cupi non finiscono mai. Ma sai pure che pe campacce mejo dentro, c'è bisogno de esse lupi. E allora meno male che te ce sei svejato lupo. Allora meno male che stasera, comunque vada, avrai voja de ululà" (KC1927) C'è solo l'A.S.Roma
"...anch'io potrei andar via perchè c'è gente che non è in grado di reggere un dibattito qualsiasi. Per mia fortuna qualcuno c'è."
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Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
E certo, il "dono dell'ubiquità", "Barbara può testimoniare sulle bandiere", ho forse detto che vivo a Roma? Ho forse detto che le bandiere romaniste non sventolavano? Scrivi dei post in cui mi dai attributi e riporti cose che io non ho e non scrivo. Io ho detto che l'articolo è demenziale, soprattutto sulla stampa nazionale. Se vuoi dirmi che i laziali festeggiano in maniera triste (forse) o sobria (probabile), io non ho niente da dirti, ma se vuoi dirmi che la Lazio non esiste, io dico che il nome del detentore della coppa Italia ti smentisce e la curva nord smentisce "l'inesistenza" dei tifosi laziali. Può darsi e dico "può darsi", e non è il mio caso, che qualcuno trovi esagerati, goffi, coatti, volgari e persino "folli" i festeggiamenti giallorossi, che non sono assolutamente un metro di paragone.
Se lo scrivi tu l'articolo e lo pubblichi qui, ti faccio un applauso, se lo scrive un giornalista noto, su pagine lette in tutta Italia, per me abbiamo il delirio di un rosicone, che nel momento in cui scrive rappresenta in maniera poco onorevole il tifoso romanista. Poi, tu la devi buttare sul personale e sul solito distinguo del chi è romano e chi non lo è. Meno dubbi sulla perspicacia altrui sarebbero graditi e chiediti perchè, prima della presa per il c**o di Lotito, nessuno aveva commentato l'articolo che hai postato.
Se lo scrivi tu l'articolo e lo pubblichi qui, ti faccio un applauso, se lo scrive un giornalista noto, su pagine lette in tutta Italia, per me abbiamo il delirio di un rosicone, che nel momento in cui scrive rappresenta in maniera poco onorevole il tifoso romanista. Poi, tu la devi buttare sul personale e sul solito distinguo del chi è romano e chi non lo è. Meno dubbi sulla perspicacia altrui sarebbero graditi e chiediti perchè, prima della presa per il c**o di Lotito, nessuno aveva commentato l'articolo che hai postato.
Ultima modifica di quattrotretre il Sab 8 Giu 2013 - 8:47 - modificato 1 volta.
Ospite- Ospite
Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
Il senso dell'articolo secondo me è molto vero e ho sorriso quando l'ho letto che sia uscito sul Corriere dello Sport mi è sembrato fuori luogo... i laziali non lo compreranno più... calo delle vendite dello 0.01%
Ospite- Ospite
Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
Poi: i laziali non festeggiano né tristemente né sobriamente... non festeggiano e basta, so così.
La curva Nord è quella e basta.
Leggere una riabilitazione dei laziali me fa brutto
La curva Nord è quella e basta.
Leggere una riabilitazione dei laziali me fa brutto
Ospite- Ospite
Re: La Lazio non esiste e Lotito lo sa
Da parte mia nessuna riabilitazione, rimane solo il mistero di come si possa tifare Lazio.
Ospite- Ospite
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