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Doping e antidoping - qualche piccolo passo
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
veramente dovevano essere il 18. In ogni caso Pantani sarà dichiarato positivo ma nessuna misura di restrizione sarà presa nei confronti del tour vinto nel '98. Non è certo questo che cambia le condizioni della lotta al doping. Ieri Froome ha giusto battuto il record di un ex dopato (Armstrong) che a sua volta aveva battuto il record di un altro dopato (Pantani) scalando una montagna simbolo dove nel 1967 Simpson perse la vita dopo aver avuto un collasso cardiaco causato dall'assunzione di anfetamine, dal caldo e dalla sua testardaggine a continuare nonostante avesse già avuto due crisi respiratorie. E' di questo che dovrebbero preoccuparsi, delle prestazioni. Ma purtroppo più di 3 controlli in ventiquattrore a Froome non possono fare. Questa è la tecnologia e questi sono i regolamenti.
bardamu- Gold Member
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
Simpson...
Si, lessi che soffriva molto il caldo, tanto che correva con delle foglie di cavolo in testa.
Quel giorno era caduto a due km dall'arrivo del Ventoux e i tifosi l'avevano rimesso subito in sella.
Chissà, se si fossero comportati più seriamente o se si fosse sentito male dopo l'arrivo , dove c'erano i medici , forse si sarebbe salvato.
La sua storia mi fa tristezza e tenerezza .
All 'epoca tutti prendevano stimolanti e non lo nascondevano, ma a nessuno era ancora accaduto niente: lui è stato la vittima necessaria perché si cominciasse a parlare seriamente di doping.
Si, lessi che soffriva molto il caldo, tanto che correva con delle foglie di cavolo in testa.
Quel giorno era caduto a due km dall'arrivo del Ventoux e i tifosi l'avevano rimesso subito in sella.
Chissà, se si fossero comportati più seriamente o se si fosse sentito male dopo l'arrivo , dove c'erano i medici , forse si sarebbe salvato.
La sua storia mi fa tristezza e tenerezza .
All 'epoca tutti prendevano stimolanti e non lo nascondevano, ma a nessuno era ancora accaduto niente: lui è stato la vittima necessaria perché si cominciasse a parlare seriamente di doping.
Framusician- Admin
-
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
E' stato soccorso e portato in ospedale dove morì la sera stessa. Fu rimesso in sella e spinto e non si oppose. si pensa che probabilmente il danno fu causato anche dall'aver ingerito qualcosa, magari acqua contaminata o addirittura mischiata con sostanze alcoliche. all'epoca era ancora d'uopo passare ai corridori di tutto, compreso il vino che fino a dieci quindici anni prima i ciclisti usavano portarsi nella borraccia... per di più i rifornimenti di acqua dalle ammiraglie e dalle moto era proibito e quindi i ciclisti potevano solo rifornirsi dalle persone a bordo strada che gli passavano di tutto e tutto ciò che gli passavano non era preventivamente controllato. erano altri tempi, sicuramente, ma tutte le speculazioni sulla sua morte dimostrano comunque che non si riuscì mai a spiegare completamente questo evento così drammatico. Il fatto è che gli stimolanti continuarono a prenderli e dopo gli stimolanti altre sostanze e poi altro ancora. Oggi la frontiera è rappresentata dal migliorare resistenza e recupero in modo scientifico, non già dallo spunto atletico. Si parla di un generico rischio embolia ma finora non si è verificato mai nessun episodio. Ciò non toglie che possa verificarsi.
bardamu- Gold Member
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
Dici che se l'e' cercata?
Non credo potesse pensare che sarebbe morto.
Avrà pensato "Manca poco, resisto".
Voglio dire, se fose stramazzato dove c'era non la gente che l'ha rimesso su, ma qualche medico, forse non avrebbero perso tempo prezioso e la situazione non si sarebbe fatta così critica.
Quando arrivò in ospedale era in morte apparente, ho letto, e tentarono invano di rianimarlo.
Un suo collega poi anni dopo sposò la vedova e adottò i figli.
Insomma e' diventato un mito tra chi segue il ciclismo ma non ha fatto un baffo a chi ha continuato a doparsi.
Non credo potesse pensare che sarebbe morto.
Avrà pensato "Manca poco, resisto".
Voglio dire, se fose stramazzato dove c'era non la gente che l'ha rimesso su, ma qualche medico, forse non avrebbero perso tempo prezioso e la situazione non si sarebbe fatta così critica.
Quando arrivò in ospedale era in morte apparente, ho letto, e tentarono invano di rianimarlo.
Un suo collega poi anni dopo sposò la vedova e adottò i figli.
Insomma e' diventato un mito tra chi segue il ciclismo ma non ha fatto un baffo a chi ha continuato a doparsi.
Framusician- Admin
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Numero di messaggi : 24770
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
bardamu ha scritto:E' stato soccorso e portato in ospedale dove morì la sera stessa. Fu rimesso in sella e spinto e non si oppose. si pensa che probabilmente il danno fu causato anche dall'aver ingerito qualcosa, magari acqua contaminata o addirittura mischiata con sostanze alcoliche. all'epoca era ancora d'uopo passare ai corridori di tutto, compreso il vino che fino a dieci quindici anni prima i ciclisti usavano portarsi nella borraccia... per di più i rifornimenti di acqua dalle ammiraglie e dalle moto era proibito e quindi i ciclisti potevano solo rifornirsi dalle persone a bordo strada che gli passavano di tutto e tutto ciò che gli passavano non era preventivamente controllato. erano altri tempi, sicuramente, ma tutte le speculazioni sulla sua morte dimostrano comunque che non si riuscì mai a spiegare completamente questo evento così drammatico. Il fatto è che gli stimolanti continuarono a prenderli e dopo gli stimolanti altre sostanze e poi altro ancora. Oggi la frontiera è rappresentata dal migliorare resistenza e recupero in modo scientifico, non già dallo spunto atletico. Si parla di un generico rischio embolia ma finora non si è verificato mai nessun episodio. Ciò non toglie che possa verificarsi.
A quale scopo utilizzavano alcolici??
Ospite- Ospite
Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
Assurdo, e che pensavano, che desse forza?
In bici sotto il sole si schiatta di caldo, e loro bevevano roba che fa sentire ancora più caldo.
In bici sotto il sole si schiatta di caldo, e loro bevevano roba che fa sentire ancora più caldo.
Framusician- Admin
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Numero di messaggi : 24770
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
Per questo non riesco a capire come potevano trarne vantaggio...
Ospite- Ospite
Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
Cerco di farla breve. Fino a tutti gli anni cinquanta e oltre il ciclismo era molto diverso. Le corse erano veramente massacranti duravano moltissime ore e l'alimentazione e i rifornimenti degli atleti erano molto diversi. E anche i metodi di allenamento il modo di pedalare... non esistevano le scale di rapporti che ci sono oggi, il cambio all'inizio non esisteva e si pedalava con rapporto fisso (si metteva piede a terra sulle salite per riposarsi e si ripartiva) poi fu inserito ma con pochi rapporti. Si pedalava quindi di forza, di potenza, spingendo rapporti durissimi per cui serviva fibra muscolare rossa, quella che ha bisogno di meno ossigenazione e pertanto anche l'alimentazione era diversa. Fino a tutti gli anni sessanta prima di partire i ciclisti mangiavano il classico filetto di carne e riso bianco non disdegnando un buon bicchiere di vino (che fa sangue - come vuole la saggistica popolare). Poi naturalmente i metodi cambiarono, al modo di pedalare duro si passò sempre di più a quello agile per il quale si richiede di sviluppare la fibra bianca dei muscoli per la quale serve grande ossigenazione per non produrre acido lattico, basta proteine e tanti carboidrati per le riserve di zuccheri complessi che vengono rilasciati gradualmente e aiutano la resistenza (di qui anche il passaggio dallo stimolante che imprime slancio muscolare all'epo che ossigena il sangue e quindi fa diminuire la produzione di acido lattico).
bardamu- Gold Member
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
"cerco di farla breve" mi risulta simpatica detta da te...
Cmq ottima spiegazione, in pratica si basavano su saggi popolari...un conto è bere un bicchiere di vino a pasto, un conto è l'assunzione di alcolici durante lo sport. Probabilmente dovevano ubriacarsi perchè altrimenti era impossibile solo pensare di scalare una montagna con un unico rapporto!!!!
PAZZI FURIOSI
Cmq ottima spiegazione, in pratica si basavano su saggi popolari...un conto è bere un bicchiere di vino a pasto, un conto è l'assunzione di alcolici durante lo sport. Probabilmente dovevano ubriacarsi perchè altrimenti era impossibile solo pensare di scalare una montagna con un unico rapporto!!!!
PAZZI FURIOSI
Ospite- Ospite
Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
ahahah sì, non sono normali. Pensa che la prima tappa del primo tour de france (1903) fu una Parigi Lione di 476 km (naturalmente correvano ogni tre quattro giorni) e fu vinta da un valdostano, Maurice Garin. Partì alle 4 del mattino e arrivò la sera dopo. Si dice (molto probabilmente è leggenda) che per cena mangiò un pollo, tre bistecche, una frittata di 20 uova e due litri di vino. . Storie incredibili quelle del ciclismo.
Ora però non farmi continuare se no ti preparo un pippardone riassuntivo di 278 righe fino all'esordio del grande Coppi...
Ora però non farmi continuare se no ti preparo un pippardone riassuntivo di 278 righe fino all'esordio del grande Coppi...
bardamu- Gold Member
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
No no ok mi basta così...
Categoria folle i ciclisti, ma visto che ormai sono diventato un runner a tutti gli effetti, li metto in pratica alla pari. Sono a stretto contatto anche con triatleti e ironman, gente folle che più folle non si può, gente che al mattino ti fa 50 vasche da 50mt e alla sera ti fa 100km di bici e poi magari il giorno dopo te ne fa venti a piedi...
Anch'io amo la fatica e il sudore (50Km settimanali di corsa non me li toglie nessuno), ma amo anche la vita....
Categoria folle i ciclisti, ma visto che ormai sono diventato un runner a tutti gli effetti, li metto in pratica alla pari. Sono a stretto contatto anche con triatleti e ironman, gente folle che più folle non si può, gente che al mattino ti fa 50 vasche da 50mt e alla sera ti fa 100km di bici e poi magari il giorno dopo te ne fa venti a piedi...
Anch'io amo la fatica e il sudore (50Km settimanali di corsa non me li toglie nessuno), ma amo anche la vita....
Ospite- Ospite
Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
noooo i triatleti sono folli! hai detto bene, gli puzza un po' la vita...
bardamu- Gold Member
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
Io quando vado a farmi i miei giretti spesso faccio uso di doping a base di vino o di birra
per quello che cado da fermo
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
tu, come me, mi sa che usi fare giretti solo per smaltire l'alcol che ti sei ingollato il giorno prima, o per fare un po' di spazio per quello della sera...Cerezo74 ha scritto:Io quando vado a farmi i miei giretti spesso faccio uso di doping a base di vino o di birra
per quello che cado da fermo
bardamu- Gold Member
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
oh no,io non sono ancora arrivato a quei livelli
Cerezo74- Gold member+
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
Vergogna con esempi come voi non mi sorprende che gli alcolisti anonimi vogliano rimanere tali.
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
Una provocazione... fino a un certo punto. Per me potrebbe essere una soluzione molto intelligente.
L'esperto tedesco Fritz Sorgel, dopo la positività di Gay e Powell, propone gare in cui i partecipanti possano assumere sostanze proibite. "Gli eventi di veri sportivi sarebbero controllati e sovvenzionati dallo Stato, gli altri andrebbero nel circo degli sportivi dopati"
FRANCOFORTE - Meeting di atletica per soli dopati. Sembra una provocazione, ma lo è fino ad un certo punto vista la fonte. Il tedesco Fritz Sorgel, uno dei massimi esperti nella lotta antidoping, ha proposto in un'intervista alla rivista "Focus" di tenere delle competizioni speciali nelle quali i partecipanti possano prendere sostanze proibite.
"Lo sport di alto rendimento è un circo, un genere proprio", ha spiegato oggi il farmacologo. Dopo la positività al doping del velocista statunitense Tyson Gay e del giamaicano Asafa Powell, Sorgel è convinto che anche altre superstar come il primatista mondiale Usain Bolt, dovrebbero correre in tornei non sovvenzionati con denaro pubblico e nei quali il doping sia legale.
"Non avremmo niente contro il permettere il doping se, le stelle, prendessero sostanze proibite sotto la supervisione medica. L'idea permetterebbe di distinguere lo sport professionistico dallo sport 'normale' ed il pubblico potrebbe scegliere tra questi due. Chi volesse andare a vedere dei veri sportivi, andrebbe ad eventi strettamente controllati e sovvenzionati dallo Stato. Gli altri potrebbero seguire i numeri da circo degli sportivi dopati".
L'esperto tedesco Fritz Sorgel, dopo la positività di Gay e Powell, propone gare in cui i partecipanti possano assumere sostanze proibite. "Gli eventi di veri sportivi sarebbero controllati e sovvenzionati dallo Stato, gli altri andrebbero nel circo degli sportivi dopati"
FRANCOFORTE - Meeting di atletica per soli dopati. Sembra una provocazione, ma lo è fino ad un certo punto vista la fonte. Il tedesco Fritz Sorgel, uno dei massimi esperti nella lotta antidoping, ha proposto in un'intervista alla rivista "Focus" di tenere delle competizioni speciali nelle quali i partecipanti possano prendere sostanze proibite.
"Lo sport di alto rendimento è un circo, un genere proprio", ha spiegato oggi il farmacologo. Dopo la positività al doping del velocista statunitense Tyson Gay e del giamaicano Asafa Powell, Sorgel è convinto che anche altre superstar come il primatista mondiale Usain Bolt, dovrebbero correre in tornei non sovvenzionati con denaro pubblico e nei quali il doping sia legale.
"Non avremmo niente contro il permettere il doping se, le stelle, prendessero sostanze proibite sotto la supervisione medica. L'idea permetterebbe di distinguere lo sport professionistico dallo sport 'normale' ed il pubblico potrebbe scegliere tra questi due. Chi volesse andare a vedere dei veri sportivi, andrebbe ad eventi strettamente controllati e sovvenzionati dallo Stato. Gli altri potrebbero seguire i numeri da circo degli sportivi dopati".
bardamu- Gold Member
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
Non credo ci sarebbe nessun atleta disposto ad iscriversi pubblicamente a gare per dopati.
Ospite- Ospite
Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
Io credo che, se l'intento è quello di preservare la salute, una gara per dopati sarebbe solo dannosa, perchè si ricorrerebbe al doping sul doping e scoprire le violazioni sarebbe ancora più difficile. Chi si dopa non ha alcun interesse a concorrere alla pari con gli altri, diventerebbe una degenarazione crescente.
Ospite- Ospite
Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
Quoto Barda r anche voi due: e' chiaro che e' una provocazione e nessuno lo farebbe mai.
Per me questa intervista significa una cosa molto importante: che questo farmacista pensa che lo Stato allo stato attuale delle cose non ha interesse e non controlla che gli atleti non si dopino.
Lo pensiamo tutti, ma detto da lui è un'affermazione forte.
Per me questa intervista significa una cosa molto importante: che questo farmacista pensa che lo Stato allo stato attuale delle cose non ha interesse e non controlla che gli atleti non si dopino.
Lo pensiamo tutti, ma detto da lui è un'affermazione forte.
Framusician- Admin
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
Non sono tanto d'accordo. molte volte al doping si ricorre non per barare ma per mettersi sullo stesso piano con i migliori (che si dopano), cioè giocare a carte pari.
In ogni caso questo Sorgel parla di stretto controllo medico sia per gli uni che per gli altri. E' chiaro che il rischio di trovare qualcuno che bara esiste ed è anche abbastanza alto. Ma quantomeno la cosa servirebbe a squarciare il velo d'ipocrisia e alimentare positivamente la cultura dello sport scindendo ciò che persegue esclusivamente la prestazione in funzione dello spettacolo e quindi del grande giro d'affari, da ciò che persegue una pura competizione che forse si addice di più al mondo dilettantistico.
Io guarderei entrambe le discipline naturalmente. Forse questa cosa serve a recuperare un po' i valori olimpici decoubertiniani.
Allo stato, comunque, serve solo come provocazione per segnalare le grandi difficoltà a pensare lo sport professionistico come un mondo pulito e chi si dopa come un baro. La mia domanda per esempio è: presi Powell e Gay con quale probabilità si dopano anche i diretti concorrenti? La mia risposta è 1, evento certo. Naturalmente potrei sbagliarmi.
In ogni caso questo Sorgel parla di stretto controllo medico sia per gli uni che per gli altri. E' chiaro che il rischio di trovare qualcuno che bara esiste ed è anche abbastanza alto. Ma quantomeno la cosa servirebbe a squarciare il velo d'ipocrisia e alimentare positivamente la cultura dello sport scindendo ciò che persegue esclusivamente la prestazione in funzione dello spettacolo e quindi del grande giro d'affari, da ciò che persegue una pura competizione che forse si addice di più al mondo dilettantistico.
Io guarderei entrambe le discipline naturalmente. Forse questa cosa serve a recuperare un po' i valori olimpici decoubertiniani.
Allo stato, comunque, serve solo come provocazione per segnalare le grandi difficoltà a pensare lo sport professionistico come un mondo pulito e chi si dopa come un baro. La mia domanda per esempio è: presi Powell e Gay con quale probabilità si dopano anche i diretti concorrenti? La mia risposta è 1, evento certo. Naturalmente potrei sbagliarmi.
bardamu- Gold Member
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
Se la gente si dopa non per barare ma per mettersi allo stesso livello di chi si dopa, la probabilità che qualcuno bari non è alta, ma è il 100%.
Ospite- Ospite
Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
Non mi dite niente, ma a me Tyson Gay sa tanto di pugile frocio.
Framusician- Admin
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
Conte cagati in mano
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
Ha detto qualche cagata?
Framusician- Admin
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Re: Doping e antidoping - qualche piccolo passo
A proposito dei risultati delle analisi dei campioni del Tour '98, Pantani, Ullrich e il terzo classificato Julich erano tutti positivi all'Epo.
E pure Cipollini.
I risultati sportivi però non verranno toccati.
Parigi, 24 luglio 2013 - "Non c’è il rischio di alcuna sanzione per i corridori della lista del Tour de France del 1998 e 1999". Lo ha confermato tramite un tweet Jean Jacques Lozach, il relatore del rapporto stilato dalla Commissione d’inchiesta del Senato Francese che farà luce sulla lotta al doping in Francia in quegli anni. Nell’elenco sono presenti i nomi dell’intero podio della Grande Boucle del ‘98, dal vincitore Marco Pantani fino a Jan Ullrich e Bobby Julich, rispettivamente secondo e terzo.La precisazione di Lozach arriva all'indomani della 'lista nera' pubblicata da Le Monde: il quotidiano francese aveva infatti inserito il Pirata tra coloro che avrebbero fatto uso di Epo nella Grand Boucle del '98 e anticipando le conlcusioni della Commissione d’inchiesta del Senato francese relative ai risultati delle analisi fatte a posteriori nel laboratorio di Chatenay-Malabry sui campioni di sangue prelevati ai ciclisti che hanno partecipato a quell’edizione della corsa, vinta proprio dall'ex ciclista romagnolo, morto tragicamente nel 2004.Assieme a Pantani sarebbe stato l’intero podio finale a far uso di doping: Jan Ullrich, secondo classificato, e Bobby Julich, terzo. Ma non solo. Nell’elenco figurerebbero anche il tedesco Erik Zabel, miglior sprinter ai Tour del 1998 e del 1999 e, tra i corridori francesi, oltre a Laurent Jalabert, anche Jacky Durand e Laurent Desbiens.La data inizialmente prevista dalla Commissione per svelare il dossier era il 18 luglio, giorno dell’Alpe d’Huez, poi posticipata al termine dell’ultima edizione del Tour, che si è conclusa domenica con il trionfo di Chris Froome, "per non dare l’impressione che il lavoro della Commissione si fosse concentrato solo sul doping nel ciclismo, cosa che non corrisponde agli obiettivi o al contenuto del rapporto”, avevano spiegato i senatori a inizio luglio.Ancora prima il presidente dell’Uci, Pat McQuaid, aveva paventato - salvo poi fare retromarcia - l’ipotesi di cancellare il nome di Pantani dall’albo d’oro qualora il suo nome dovesse comparire nella lista dei ciclisti che in quell’edizione hanno fatto uso di doping. Un’ipotesi che aveva sollevato l’ovvia rabbia dei genitori del Pirata, Tonina e Paolo. Adesso il tweet di Lozach: il Tour del Pirata sembra al sicuro.
E pure Cipollini.
I risultati sportivi però non verranno toccati.
Parigi, 24 luglio 2013 - "Non c’è il rischio di alcuna sanzione per i corridori della lista del Tour de France del 1998 e 1999". Lo ha confermato tramite un tweet Jean Jacques Lozach, il relatore del rapporto stilato dalla Commissione d’inchiesta del Senato Francese che farà luce sulla lotta al doping in Francia in quegli anni. Nell’elenco sono presenti i nomi dell’intero podio della Grande Boucle del ‘98, dal vincitore Marco Pantani fino a Jan Ullrich e Bobby Julich, rispettivamente secondo e terzo.La precisazione di Lozach arriva all'indomani della 'lista nera' pubblicata da Le Monde: il quotidiano francese aveva infatti inserito il Pirata tra coloro che avrebbero fatto uso di Epo nella Grand Boucle del '98 e anticipando le conlcusioni della Commissione d’inchiesta del Senato francese relative ai risultati delle analisi fatte a posteriori nel laboratorio di Chatenay-Malabry sui campioni di sangue prelevati ai ciclisti che hanno partecipato a quell’edizione della corsa, vinta proprio dall'ex ciclista romagnolo, morto tragicamente nel 2004.Assieme a Pantani sarebbe stato l’intero podio finale a far uso di doping: Jan Ullrich, secondo classificato, e Bobby Julich, terzo. Ma non solo. Nell’elenco figurerebbero anche il tedesco Erik Zabel, miglior sprinter ai Tour del 1998 e del 1999 e, tra i corridori francesi, oltre a Laurent Jalabert, anche Jacky Durand e Laurent Desbiens.La data inizialmente prevista dalla Commissione per svelare il dossier era il 18 luglio, giorno dell’Alpe d’Huez, poi posticipata al termine dell’ultima edizione del Tour, che si è conclusa domenica con il trionfo di Chris Froome, "per non dare l’impressione che il lavoro della Commissione si fosse concentrato solo sul doping nel ciclismo, cosa che non corrisponde agli obiettivi o al contenuto del rapporto”, avevano spiegato i senatori a inizio luglio.Ancora prima il presidente dell’Uci, Pat McQuaid, aveva paventato - salvo poi fare retromarcia - l’ipotesi di cancellare il nome di Pantani dall’albo d’oro qualora il suo nome dovesse comparire nella lista dei ciclisti che in quell’edizione hanno fatto uso di doping. Un’ipotesi che aveva sollevato l’ovvia rabbia dei genitori del Pirata, Tonina e Paolo. Adesso il tweet di Lozach: il Tour del Pirata sembra al sicuro.
Framusician- Admin
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