Questa l'avete sentita? (ROMA ROMA ROMA)

A me di Venditti non me ne può fregare di meno, sono anni che scrive canzoni orrende. Non so se il suo disagio è il mio (non credo) ma anche io ho problemi a riconoscere questa Roma e questi romanisti. Spero solo che Garcia riporti la squadra alle origini.

Marco, non è che a me non concilia. Cerco di spiegarmi meglio.
Totti per me è uno dei più grandi giocatori italiani di tutti i tempi. Avrebbe potuto andare a giocare dove voleva, è rimasto a Roma per volontà sua, della società e dei tifosi, ed è normale che ha chiesto un trattamento simile a quello che avrebbe avuto altrove. E che abbia manifestato la voglia di vincere, che abbia chiesto giocatori forti in squadra. Mi pare una cosa normale. Lo fanno tutti i giocatori forti. Quale fuoriclasse verrebbe a giocare oggi a Roma?
Ma il punto non è questo.
Io non sono per una Roma poetica o commerciale, non guardo all'appartenenza o meno. Io ho fatto solo una considerazione, per me è un dato di fatto. Il calcio è cambiato ed è cambiata anche la Roma. Sono cambiati i suoi tifosi o stanno cambiando. Per me alcuni valori legati non solo alla Roma, ma al calcio, allo sport in generale, non esistono più e ne prendo atto. Ma sono romanista e quindi gioisco se la Roma vince e soffro se va male. Nella mia vita ho quasi sempre sofferto e anche quando ho gioito non è stata felicità pura, tranne lo scudetto dell'83 ma avevo 13 anni, ero un bambino, e per le vittorie con Spalletti - quella sì che è stata una grande avventura di calcio.
Di più io non so dirti. Ma solo questo posso aggiungere. Non è Totti la rovina della Roma, il responsabile delle nefandezze, dei fallimenti, delle occasioni perdute. Ma i romanisti, la maggiorparte dei quali sono romani.
Per me il calcio non è più nemmeno uno sport, ma solo un gioco. E come tale non può essere veicolo di certi valori ma solo spettacolo e divertimento.
E chiaramente, siccome mi sono ormai adeguato, a tal proposito preferirei che la mia squadra producesse spettacolo, divertimento, gioco del calcio.
Del resto me ne frego.

Risposta esaustiva. Continuo a non capire cmq chi parla di appartenenza solo ora. E perché dar la colpa agli americani. Quando tutto è cambiato da tanto,

bardamu ha scritto:Marco, non è che a me non concilia. Cerco di spiegarmi meglio.
Totti per me è uno dei più grandi giocatori italiani di tutti i tempi. Avrebbe potuto andare a giocare dove voleva, è rimasto a Roma per volontà sua, della società e dei tifosi, ed è normale che ha chiesto un trattamento simile a quello che avrebbe avuto altrove. E che abbia manifestato la voglia di vincere, che abbia chiesto giocatori forti in squadra. Mi pare una cosa normale. Lo fanno tutti i giocatori forti. Quale fuoriclasse verrebbe a giocare oggi a Roma?
Ma il punto non è questo.
Io non sono per una Roma poetica o commerciale, non guardo all'appartenenza o meno. Io ho fatto solo una considerazione, per me è un dato di fatto. Il calcio è cambiato ed è cambiata anche la Roma. Sono cambiati i suoi tifosi o stanno cambiando. Per me alcuni valori legati non solo alla Roma, ma al calcio, allo sport in generale, non esistono più e ne prendo atto. Ma sono romanista e quindi gioisco se la Roma vince e soffro se va male. Nella mia vita ho quasi sempre sofferto e anche quando ho gioito non è stata felicità pura, tranne lo scudetto dell'83 ma avevo 13 anni, ero un bambino, e per le vittorie con Spalletti - quella sì che è stata una grande avventura di calcio.
Di più io non so dirti. Ma solo questo posso aggiungere. Non è Totti la rovina della Roma, il responsabile delle nefandezze, dei fallimenti, delle occasioni perdute. Ma i romanisti, la maggiorparte dei quali sono romani.
Per me il calcio non è più nemmeno uno sport, ma solo un gioco. E come tale non può essere veicolo di certi valori ma solo spettacolo e divertimento.
E chiaramente, siccome mi sono ormai adeguato, a tal proposito preferirei che la mia squadra producesse spettacolo, divertimento, gioco del calcio.
Del resto me ne frego.

Concordo quasi su tutto, ma io sono per una Roma "poetica", "epica", "etica", fate voi. Sono per una squadra che rappresenti qualcosa, non solo una città o trequarti di una città. Sono diventato romanista per magia a 9 anni, e quando parlo di magia, parlo delle magie di Bruno Conti al mondiale di Spagna e che mi dicevano "Da oggi tu sei romanista". Ho cercato quella magia (trovandola alle volte) anche nelle stagioni più nere, ho distribuito amore su questa squadra e rancore sui suoi nemici. Ma adesso il nemico più grande vive nel cuore di questa squadra, tra i vicoli della sua città, nelle stanze dei bottoni e persino dentro lo spogliatoio (e non mi riferisco necessariamente a De Rossi), tutto diventa difficile, ma anche io, come Bardamu "preferirei che la mia squadra producesse spettacolo, divertimento, gioco del calcio". "Vincere non è importante, è l'unica cosa che conta" è lo slogan di quegli altri, se lo tengano stretto, quando per raggiungere l'unica cosa che conta calpestano la dignità e le regole.

marco77 ha scritto:Risposta esaustiva. Continuo a non capire cmq chi parla di appartenenza solo ora. E perché dar la colpa agli americani. Quando tutto è cambiato da tanto,

Io non do la colpa agli americani.

Caro 433, come hai ben rilevato siamo d'accordo quasi su tutto. E immagino che la differenza stia nel mio "del resto me ne frego". Dunque anche qui devo cercare di spiegarmi meglio. Voglio dire che se il "poetico" può rappresentare ancora quel carattere "maggico", e cioè quella prerogativa di stupire, di confrontarsi contro chiunque a testa alta e di poter riuscire a battere chiunque e in qualsiasi condizione - anche quest'anno contro le migliori squadre abbiamo fatto quasi sempre bene - oppure l'esplosione dei colori in festa dell'Olimpico, l'Inno cantato a inizio partita e il Grazie Roma finale che ti riempie il cuore e ti salva le giornate, se la poesia è questa, dicevo, va bene. Poi citi l'epica, anch'essa legata in parte a queste cose e per l'altra parte invece al carattere della contrapposizione ai poteri forti, all'orgoglio, appunto, dell'appartenenza nei confronti della macchina apparato contro ci si è sempre battuti senza scendere a compromessi. E qui tornano i concetti delle rivalità storiche, delle precise identità, dei valori etici (che pure citi) che ci differenziano dagli altri. Ecco, io qui un po' traballo e credo che siano questioni ormai trite e ritrite, immagini sbiadite di un tempo che fu, pagine che fanno parte del passato. Forse è proprio questo che io, personalmente, non ritrovo più in questo calcio. E credo che non abbia nemmeno più senso rivangare le storiche rivalità per scovare i motivi di contrapposizioni antiche per far qualche striscione becero da esporre in curva o abbandonarsi a tutta una retorica di circostanza che appare ormai anacronistica e fuori luogo. (Parlo del calcio in generale, si vedono ancora striscioni che rievocano l'Hysel o Superga nel derby di Torino, tra due squadre che non hanno nulla dell'anima dei derby del passato, una è schiacciasassi l'altra una cenerentola, che senso ha?). A tal proposito, proprio per rimanere a Torino e alla gobba: con il ritorno di Zeman è stata pompata tutta una retorica proprio su questi temi. Non so, forse nel grande entusiasmo della campagna abbonamenti, nel riportare la gente allo stadio, si è caduti nel trappolone del rigonfiamento di ogni plausibile prospettiva. I tromboni hanno gettato benzina sul fuoco e lo scontro tra i due grandi "nemici", tra due mondi, tra due opposte visioni del calcio e dello sport, si è risolto in venti minuti con una débâcle spaventosa. Colpiti e affondati e zero prigionieri. E' bastato quello per stravolgere tutto, destino segnato, tutti allo sbando, 8 settembre e 25 luglio tutto in una volta, un Badoglio da strapazzo e si salvi chi può. Una figura di me**a immane!
Io con quella partita ho capito definitivamente che nel calcio, ormai, è meglio che si parli solo di azioni di gioco, moduli, assist, gol, parate, tecnica insomma. I valori sociali e culturali che potevano alimentare certi animi sono svuotati di ogni credibile significato. Sono solo specchietti per le allodole e pastura per boccaloni. E quel ch'è peggio, usano e distruggono persone per il nulla.

Tanto per sdrammatizzare. Avete visto il film I Mostri?
https://www.youtube.com/watch?v=wJlj3DcO1z8

GialloRosso81 ha scritto:Da quando Zeman è stato esonerato la Roma non è più Magica ha perso ogni emozione è come se si fosse spento un interruttore e quello che è rimasto è lo squallore culminato nel derby della vergogna.
Adesso Basta adesso è il momento di ricostruire l'orgoglio romanista calpestato.
Spero solo che Rudi Garcia riesca a costruire un gruppo di giocatori unito cosa che mai è stato in questi ultimi anni nonostante i proclami di facciata. Questo è il motivo per cui i risultati non sono venuti, le fazioni interne e in polemica con l'allenatore, la poca convinzione nel lavoro e nelle idee prima di Luis Enrique poi di Zeman hanno distrutto qualunque progetto basato sul gioco.
E la responsabilità la hanno tutti i giocatori sopratutto quelli più importanti che avrebbero dovuto coadiuvare gli allenatori invece che remare contro o lavarsene pilatescamente le mani.
C'è bisogno oltre che di giocatori tecnici anche di persone con un  altra mentalità e personalità  che i nostri  giocatori hanno dimostrato di non possedere.
Prima di tutto ci vogliono queste qualità , teniamone conto quando andiamo a prendere i giocatori e facciamo un mercato intelligente.

Ti quoto.
Rosella Sensi diceva che loro cercavano giocatori che fossero bravi ragazzi.

Framusician ha scritto:

GialloRosso81 ha scritto:Da quando Zeman è stato esonerato la Roma non è più Magica ha perso ogni emozione è come se si fosse spento un interruttore e quello che è rimasto è lo squallore culminato nel derby della vergogna.
Adesso Basta adesso è il momento di ricostruire l'orgoglio romanista calpestato.
Spero solo che Rudi Garcia riesca a costruire un gruppo di giocatori unito cosa che mai è stato in questi ultimi anni nonostante i proclami di facciata. Questo è il motivo per cui i risultati non sono venuti, le fazioni interne e in polemica con l'allenatore, la poca convinzione nel lavoro e nelle idee prima di Luis Enrique poi di Zeman hanno distrutto qualunque progetto basato sul gioco.
E la responsabilità la hanno tutti i giocatori sopratutto quelli più importanti che avrebbero dovuto coadiuvare gli allenatori invece che remare contro o lavarsene pilatescamente le mani.
C'è bisogno oltre che di giocatori tecnici anche di persone con un  altra mentalità e personalità  che i nostri  giocatori hanno dimostrato di non possedere.
Prima di tutto ci vogliono queste qualità , teniamone conto quando andiamo a prendere i giocatori e facciamo un mercato intelligente.

Ti quoto.
Rosella Sensi diceva che loro cercavano giocatori che fossero bravi ragazzi.

Mi piace quello che dici GR81, dici una grande verità. Il progetto basato sul gioco, sul "rinnovo" graduale della rosa con tanti giocatori giovani, lo trovo un percorso molto intelligente, specie se associato alle grandi difficoltà economiche che sta incontrando il nostro calcio. Per questo ci vuole un tecnico che sia attento ai giovani e curi particolarmente il gioco e la mentalità della squadra. Ed è per questo che l'esonero di Zeman non è assurdo, è normale: perché se lo chiami devi essere chiaro - il nostro obbiettivo è rifondare una squadra su certi principi di gioco e di comportamento, far crescere i giocatori giovani e per questo abbiamo bisogno minimo di tre anni, i giocatori più esperti saranno al servizio della squadra, di questo progetto, chi non lo condivide può accomodarsi. Da ciò discende che innanzitutto a Zeman non fai un biennale ma un quadriennale, e oltretutto che non cominci a sparare di voler vincere da subito lo scudetto, che non ti metti ad avallare tutte le possibili associazioni mentali che più o meno consapevolmente Zeman apporta (il calcio pulito, la battaglia antijuve, gli arbitri, il palazzo e roba del genere) che oltre a essere prosopopea buona solo per aizzare gli animi, sono fuori luogo perché ipocriti. Devi essere chiaro e proteggere il tuo mister dai pennivendoli che gli fanno sempre le stesse domande per creare polemiche, magari dichiarando anche il silenzio stampa perpetuo. Devi avere una sintonia totale con l'allenatore e non mandare messaggi in conferenza stampa a lui e al giocatore di turno che stanno litigando.
Visto che queste condizioni non c'erano che c***o l'hanno chiamato a fare Zeman??? questo è assurdo, il fatto che l'abbiano chiamato per poi esonerarlo. E la colpa non è solo di DeRossi , Osvaldo e Burdisso, sia chiaro, ma di chi non ha saputo spiegare questo progetto o meglio di chi ha solo pennellato la facciata di un progetto inesistente perché non esistevano le condizioni per avviarlo in questi termini. Errori madornali da parte di una proprietà inesperta che si è però affidata a dirigenti ultra navigati.
Io per il futuro mi accontenterei se parlassero chiaro e chiamassero professionisti seri. Ma mi sembra che la confusione regni ancora sovrana. Non è roba per Pallotta questa.

L'intera intervista a Venditti sulla calzetta forse riassume tutto molto bene e fa grande chiarezza anche sui vari punti di vista.

http://www.gazzetta.it/Calcio/Squadre/Roma/03-07-2013/venditti-via-miei-inni-questa-non-piu-mia-roma-20707314080.shtml

Pure io mi sono chiesta che l'abbiano chiamato a fare Zeman. Possibile che veramente l'abbiano fatto solo per vendere gli abbonamenti ai tifosi che avevanp richiesto Zeman? (Che secondo me solo per questo hanno dimostrato di essere romantici)
Ora hanno chiamato un altro tecnico straniero che sembra avere la stessa cultura del lavoro di Zeman e l'attitudine a vincere con i giovani.
Quindi vuol dire che almeno qualcuno in società a questa filosofia ci crede davvero?
A me purtroppo sembra che ci siano le stesse premesse che c'erano quando hanno chiamato Zeman.
Con l'unica novità positiva che si permette al mister di chiedere i giocatori che vuole.
Quindi in teoria, se hanno capito qual e' stato l'errore, e allontanano quelli che dimostrano di non avere la giusta mentalità e prendono dei giovani giusti e adatti per un progetto che richiederà tempo come tutti i progetti seri e che però questa volta va veramente protetto e aspettato come si deve, possiamo ben sperare!
Pallotta, a parte il nome, non mi sembra una persona con lo spessore giusto.
Ma forse deve solo imparare. In America, con uno sport diverso, ha dimostrato di saperci fare mettendo in pratica una mentalità sana.

L'intervista e' leggibile solo se si è abbonati.
Tu sei abbonato?

 

Mah. Per fare un esempio chiamando in causa altre società.
DeLaurentis - pure inesperto - al Napoli fa il Presidente e al di là di quelle che sono le diverse opinioni legittime c'è da dire che ha una squadra che non ha fallito i suoi obbiettivi CL pur privandosi di Lavezzi; ha interrotto il rapporto con Mazzarri chiamando un signor allenatore e ha venduto pure Cavani. Io sono sicuro che il Napoli anche l'anno prossimo non vincerà lo scudetto ma dirà la sua. Ha sempre lo stadio pieno di gente e direi che sta lavorando bene.
Agnelli sta assecondando in pieno il volere del suo allenatore con il contributo zoppo di Marotta e con le casse che non tracimano euro. Ma in due anni la gobba ha rinnovato quasi totalmente la rosa, vinto due scudetti, ha uno stadio di proprietà e soprattutto, su indicazione di Conte, ha risolto il problema DelPiero. Ha scommesso (vincendo) su Pirlo, ha ottimi centrocampisti, si arrangia in difesa per merito di un'ottima organizzazione di squadra e magari da quest'anno rimette in sesto l'attacco. La gobba l'anno prossimo vincerà di nuovo lo scudetto a meno che non capisce che la CL non è per lei e si fa fregare dal Milan.
Sul fronte Milan c'è la grande querelle tra proprietà e dirigenza, ma su Berlusconi che è anche un buon intenditore di calcio bisogna dire che ha possibilità che riescono a far sì che i problemi vengano prima o poi risolti. Si sono privati di tutti i giocatori più forti a decine di milioni e sono sempre lì, tra un Allegri malvisto e un Galliani che riesce sempre a togliergli le castagne dal fuoco piazzano sempre qualche colpo che li lascia sopravvivere sfruttando anche le forze del vivaio - al di fuori di qualche flop clamoroso che poi alla fine passa inosservato. Balotelli chiede Ibra per vincere? Io credo che dovrà continuare ad arrangiarsi per procurarsi rigori tirarli e segnarli.
Moratti all'Inter ha avuto certamente un momento di stop puntanto su un giovanotto che si è montato la testa e riuscirà certamente ad avere una carriera più brillante come commentatore rai che come allenatore. Ma ha già dato e ora è tempo di passare all'incasso. L'Inter attraverserà nei prossimi anni quello che ora sta interessando la Roma.
Di Lotito non parlo.
Sulla Roma che dire? La confusione regna sovrana. Sembra che sia sempre il momento buono per voltare pagina, ricominciare. E invece siamo sempre lì, a trastullarci di seghe mentali. Per cambiare ci vuole la testa giusta e un bel paio di palle. Sperare non è più sufficiente, mi sembra il solito boccone per saziare il citrullo boccalone tutto casa e chiesa che invece di vivere pensa a come salvarsi per l'aldilà. Ci vogliono i fatti.

Framusician ha scritto:L'intervista e' leggibile solo se si è abbonati.
Tu sei abbonato?

 

no. ma io la leggo.

Il tifoso vip: "Gli americani hanno costruito una società senz'anima. La mia è solo una provocazione, ma il club non basta comprarlo..."

Nel silenzio di una campagna acquisti senza botti, la bomba in casa giallorossa arriva inaspettata dal tifoso simbolo, la "voce della Roma", Antonello Venditti che in un intervento a Radio Centro Suono ha dato sfogo all'amarezza. "Sinceramente l'inno della Roma mi piacerebbe se lo togliessero, perché non lo trovo più identificativo della squadra che conoscevo io". Bang! In poche ore a Roma è scoppiato il dibattito, sui social network, nelle radio, un tam tam immediato e preoccupato, con critiche poco velate allo stesso Venditti reo di voler togliere i «brividi» che ogni domenica salgono «dalla pelle al cuore» di ogni tifoso della Maggica quando la squadra scende in campo all'Olimpico accompagnata dalle note di Roma Roma e quando lo lascia su quelle di Grazie Roma.

Ora, chi conosce e ama la Roma sa che quello dell'inno (soprattutto Roma Roma cantata a squarciagola da tutti i tifosi con le sciarpe tese) è un momento sacrale, intoccabile, unico. E se si chiede ai tifosi avversari se c'è una cosa che invidiano a quelli giallorossi la risposta è certa: l'inno

«Ma no, certo che no, la mia è stata solo la provocazione d’amore di un tifoso deluso. Uno sfogo. E poi come potrei togliere qualcosa che non appartiene più solo a me? Quelle canzoni diventate inni sono di tutti i tifosi della Roma. Forse non mi sono spiegato bene…».

Repetita iuvant, per dirla alla Lotito.

«No, guardi ci manca solo Lotito… Il senso del mio discorso era: visto come stanno andando le cose non mi sorprenderebbe se la Roma togliesse anche i miei inni. Il mio era il grido di dolore di un tifoso deluso. Perché vorrei che la mia Roma, che questa società somigliasse di più a quegli inni, fosse più simile al contenuto emozionale e culturale di quei brani. Per amare la Roma non basta acquistarla, bisogna viverla, sentirla sulla pelle».

"Roma Roma Roma, core de stà città, unico grande amore, de tanta e tanta gente, ch'hai fatto innammorà..."

«La Roma è Roma e viceversa. Roma non è un "brand", ci vuole rispetto. Sono tra i più vecchi rappresentanti del tifo giallorosso, sul mio amore nessuno può dubitare e ho sentito il bisogno di sfogarmi».

Cosa l'ha fatta "sbottare"?

«La sconfitta in Coppa Italia è stata per noi romanisti un duro colpo. Mi aspettavo una reazione da parte della società, un rigonfiare il petto, un intervento. E invece niente, come se non sia stato compreso cosa ha significato quel k.o. Dalla fine della stagione, a parte l'ingaggio di Garcia, non è successo nulla. Una specie di caos calmo. Si è dimesso Baldini e oggi la società è rappresentata da Pallotta, Sabatini, Zanzi e Baldissoni... Non si percepisce senso di appartenenza. La Roma si regge sul suo nome: tu non puoi presentarti da Papa Francesco con la maglia dei Boston Celtics...(squadra di cui è azionista James Pallotta, ndr)».

Lei è amico di Zeman, al quale ha dedicato pure una canzone, deluso anche dal trattamento riservato al boemo?

«Di Zeman non vorrei parlare, non ha bisogno della mia difesa. Doveva essere sostenuto di più da una società forte, ma ormai fa parte del passato. E a me interessa l'oggi, servirebbero colpi per ritrovare entusiasmo e ricompattare l'ambiente e invece in questa fase opaca si creano ancora di più divisioni e fazioni anche tra i tifosi».
Venditti col sindaco Veltroni, alla festa per lo scudetto del 2001. GMTVenditti col sindaco Veltroni, alla festa per lo scudetto del 2001. GMT
Molti infatti hanno preso questo sfogo come un voler abbandonare la nave, portandosi via pure quei momenti che rendono "un'altra cosa" ogni partita della Roma...

«Io non lascerò mai la Roma, è un amore che non muore. E i miei inni finché la Roma vorrà saranno lì. E tanto perché sia chiaro ho già rinnovato il mio abbonamento. Non ho mai voluto vitalizi, tessere omaggio, posti in tribuna vip. Da sempre ho il mio posto in Tribuna Tevere laterale».

Da sempre quanto?

«Dagli anni '70, il conto è facile sono 40 anni e passa. Roma Roma è del 1975, Grazie Roma per il secondo scudetto del 1983, Che c'è per il terzo tricolore del 2001... Quarant'anni di stadio vissuti con alterne fortune, ma sempre con la stessa convinzione, che la Roma si può anche discutere ma non si smette mai d'amare».
Andrea Di Caro

bardamu ha scritto:

Framusician ha scritto:

GialloRosso81 ha scritto:Da quando Zeman è stato esonerato la Roma non è più Magica ha perso ogni emozione è come se si fosse spento un interruttore e quello che è rimasto è lo squallore culminato nel derby della vergogna.
Adesso Basta adesso è il momento di ricostruire l'orgoglio romanista calpestato.
Spero solo che Rudi Garcia riesca a costruire un gruppo di giocatori unito cosa che mai è stato in questi ultimi anni nonostante i proclami di facciata. Questo è il motivo per cui i risultati non sono venuti, le fazioni interne e in polemica con l'allenatore, la poca convinzione nel lavoro e nelle idee prima di Luis Enrique poi di Zeman hanno distrutto qualunque progetto basato sul gioco.
E la responsabilità la hanno tutti i giocatori sopratutto quelli più importanti che avrebbero dovuto coadiuvare gli allenatori invece che remare contro o lavarsene pilatescamente le mani.
C'è bisogno oltre che di giocatori tecnici anche di persone con un  altra mentalità e personalità  che i nostri  giocatori hanno dimostrato di non possedere.
Prima di tutto ci vogliono queste qualità , teniamone conto quando andiamo a prendere i giocatori e facciamo un mercato intelligente.

Ti quoto.
Rosella Sensi diceva che loro cercavano giocatori che fossero bravi ragazzi.

Mi piace quello che dici GR81, dici una grande verità. Il progetto basato sul gioco, sul "rinnovo" graduale della rosa con tanti giocatori giovani, lo trovo un percorso molto intelligente, specie se associato alle grandi difficoltà economiche che sta incontrando il nostro calcio. Per questo ci vuole un tecnico che sia attento ai giovani e curi particolarmente il gioco e la mentalità della squadra. Ed è per questo che l'esonero di Zeman non è assurdo, è normale: perché se lo chiami devi essere chiaro - il nostro obbiettivo è rifondare una squadra su certi principi di gioco e di comportamento, far crescere i giocatori giovani e per questo abbiamo bisogno minimo di tre anni, i giocatori più esperti saranno al servizio della squadra, di questo progetto, chi non lo condivide può accomodarsi. Da ciò discende che innanzitutto a Zeman non fai un biennale ma un quadriennale, e oltretutto che non cominci a sparare di voler vincere da subito lo scudetto, che non ti metti ad avallare tutte le possibili associazioni mentali che più o meno consapevolmente Zeman apporta (il calcio pulito, la battaglia antijuve, gli arbitri, il palazzo e roba del genere) che oltre a essere prosopopea buona solo per aizzare gli animi, sono fuori luogo perché ipocriti. Devi essere chiaro e proteggere il tuo mister dai pennivendoli che gli fanno sempre le stesse domande per creare polemiche, magari dichiarando anche il silenzio stampa perpetuo. Devi avere una sintonia totale con l'allenatore e non mandare messaggi in conferenza stampa a lui e al giocatore di turno che stanno litigando.
Visto che queste condizioni non c'erano che c***o l'hanno chiamato a fare Zeman??? questo è assurdo, il fatto che l'abbiano chiamato per poi esonerarlo. E la colpa non è solo di DeRossi , Osvaldo e Burdisso, sia chiaro, ma di chi non ha saputo spiegare questo progetto o meglio di chi ha solo pennellato la facciata di un progetto inesistente perché non esistevano le condizioni per avviarlo in questi termini. Errori madornali da parte di una proprietà inesperta che si è però affidata a dirigenti ultra navigati.
Io per il futuro mi accontenterei se parlassero chiaro e chiamassero professionisti seri. Ma mi sembra che la confusione regni ancora sovrana. Non è roba per Pallotta questa.

Abbastanza condivisibile quanto scrivi, però qualche precisazione vorrei farla. Zeman non ha parlato di scudetto, ma di una Roma che doveva giocarsela con tutti su tutti i campi, quindi lo spettro andava dallo scudetto alla retrocessione. Piuttosto ho trovato veramente vergognosi i termini della cacciata del Boemo. D'estate si parlava di una Roma che doveva tornare in Europa, ma a gennaio, lo spauracchio simulato per cacciare Zeman fu quello di un terzo posto, obiettivo minimo, a rischio. E questa cantilena è andata avanti a lungo. Poi, ci sono punti di vista, io sarò sempre "nemico" della juve e chi le si dichiarerà "nemico" sarà mio alleato. Anche questa è appartenenza (chiedere al maestro Cerezo), io non dimenticherò mai quanto ci è stato portato via, non dimenticherò le offese ad un popolo perpetrato attraverso ladrocinii vari e prese in giro anche a livello dirigenziale. Non dimenticherò certi sgarbi di mercato, con spionaggi e ricatti, da Boniek che va alla juve per intromissioni FIAT, ad Haessler che era nostro e che ci venne "rubato" e restituito solo in cambio di un portiere eccezionale come Peruzzi. Non dimenticherò Emerson ai box della Formula 1 in compagnia di ben note facce bianconere, quando ancora stava giocandosi uno scudetto con la nostra maglia (vedere Milan-Roma per credere, dove oltre a mandarsi a fan***o con Totti, giocò una partita ridicola), e quando, fingendo una crisi depressiva ci costrinse alla sua cessione. Non dimentico come avevano messo in ginocchio Sensi e di quanto orgoglio gli ci sia voluto per non abbassare la testa anche a costo di sperperare il patrimonio di famiglia e la propria salute. Io il calcio "asettico" a cui qualcuno aspira non lo apprezzo, e non apprezzo nemmeno il tifo organizzato diviso in mille piccole fazioni anzichè unito sotto la nostra bandiera. Non accetto chi dice "solo la maglia" e poi fa eccezioni per Totti e De Rossi o solo per uno dei due. L'AS Roma per me non è una squadra per cui tifare, ma qualcosa in cui credere, anche nelle stagioni di magra, soprattutto nelle stagioni di magra. A mio modo di vedere c'era molta più dignità in un Cappioli che non in tanti decantati campioni di oggi.

Ma infatti io non ho detto che di scudetto ha parlato Zeman, ma che la società non ha fatto chiarezza quando la cosa è stata montata ad arte dalla stampa. I giornalisti aspettavano come il pane le conferenze stampa di Zeman per montare ad arte casini, fare polemiche, preparare il pastone e vendere giornali. La società non è mai intervenuta, tranne che quella faccia di minchia di Baldini che si dimenava per smentire le voci di cessione di DeRossi (il problema evidentemente era già bello grosso e qualcuno aveva capito che doveva essere trombato a gennaio). Ripeto, ci vogliono le palle per cambiare e a Roma non ce le hanno avute.
Sul resto che dire, ci mancherebbe che non ricordi certi fatti e le basi di una rivalità in termini con la gobba. Ma le battaglie non si combattono senza esercito.

bardamu ha scritto:Ma infatti io non ho detto che di scudetto ha parlato Zeman, ma che la società non ha fatto chiarezza quando la cosa è stata montata ad arte dalla stampa. I giornalisti aspettavano come il pane le conferenze stampa di Zeman per montare ad arte casini, fare polemiche, preparare il pastone e vendere giornali. La società non è mai intervenuta, tranne che quella faccia di minchia di Baldini che si dimenava per smentire le voci di cessione di DeRossi (il problema evidentemente era già bello grosso e qualcuno aveva capito che doveva essere trombato a gennaio). Ripeto, ci vogliono le palle per cambiare e a Roma non ce le hanno avute.
Sul resto che dire, ci mancherebbe che non ricordi certi fatti e le basi di una rivalità in termini con la gobba. Ma le battaglie non si combattono senza esercito.

Lo so bene, specie se il condottiero guida una banda di mercenari e traditori.

So che non intedevi dire che Zeman avesse promesso lo scudetto, volevo soltanto rimarcare che certe parole gli sono state attribuite per montare una specie di cieco furore popolare contro di lui in modo da avallare le piccole rivalse di piccolissimi uomini.

"non sono rimasto a Roma per fare queste figure"
io credo di non aver mai sentito un giocatore di calcio esprimersi così nell'intervista di fine partita. e la società che non fa niente gettando in pasto alle iene e ai grifoni della stampa una carcassa bella sanguinante. Il progetto della Roma di Zeman. Quello il momento topico per me. Bisogna ripartire da lì non dal derby perso in Coppa Italia. Quello è solo una "tragica" conseguenza di quella infame affermazione.

bardamu ha scritto:"non sono rimasto a Roma per fare queste figure"
io credo di non aver mai sentito un giocatore di calcio esprimersi così nell'intervista di fine partita. e la società che non fa niente gettando in pasto alle iene e ai grifoni della stampa una carcassa bella sanguinante. Il progetto della Roma di Zeman. Quello il momento topico per me. Bisogna ripartire da lì non dal derby perso in Coppa Italia. Quello è solo una "tragica" conseguenza di quella infame affermazione.

Verissimo, a voler soprassedere anche sul fatto che senza di lui in campo (e magari senza Burdisso) avremmo potuto fare una figura migliore. Se ci fai caso, capitan conferenza parla ai microfoni solo quando ha qualche intento particolare, come quando, dopo il gol contro il Brasile in amichevole, si concesse un bel "Ora a Roma faranno polemiche dicendo che con la nazionale m'impegno di più. Cosa non vera". Già, cosa non vera, è che noi siamo dei deficienti che non si accorgono di quanto lui faccia per la nostra maglia, tutti cretini o un solo mezzo uomo? E del ritrovato entusiasmo di capitan ciarliero in Brasile, ne vogliamo parlare? Si è tolto dal mercato con dichiarazioni da ritardati mentali che i ritardati mentali hanno fatto diventare titoli di giornale. La pressione lui? Lui che entra in campo asciugandosi la bocca dal latte che ha appena bevuto dai seni di Mamma Roma, ma facciamola finita!

quattrotretre ha scritto:

bardamu ha scritto:

Framusician ha scritto:

GialloRosso81 ha scritto:Da quando Zeman è stato esonerato la Roma non è più Magica ha perso ogni emozione è come se si fosse spento un interruttore e quello che è rimasto è lo squallore culminato nel derby della vergogna.
Adesso Basta adesso è il momento di ricostruire l'orgoglio romanista calpestato.
Spero solo che Rudi Garcia riesca a costruire un gruppo di giocatori unito cosa che mai è stato in questi ultimi anni nonostante i proclami di facciata. Questo è il motivo per cui i risultati non sono venuti, le fazioni interne e in polemica con l'allenatore, la poca convinzione nel lavoro e nelle idee prima di Luis Enrique poi di Zeman hanno distrutto qualunque progetto basato sul gioco.
E la responsabilità la hanno tutti i giocatori sopratutto quelli più importanti che avrebbero dovuto coadiuvare gli allenatori invece che remare contro o lavarsene pilatescamente le mani.
C'è bisogno oltre che di giocatori tecnici anche di persone con un  altra mentalità e personalità  che i nostri  giocatori hanno dimostrato di non possedere.
Prima di tutto ci vogliono queste qualità , teniamone conto quando andiamo a prendere i giocatori e facciamo un mercato intelligente.

Ti quoto.
Rosella Sensi diceva che loro cercavano giocatori che fossero bravi ragazzi.

Mi piace quello che dici GR81, dici una grande verità. Il progetto basato sul gioco, sul "rinnovo" graduale della rosa con tanti giocatori giovani, lo trovo un percorso molto intelligente, specie se associato alle grandi difficoltà economiche che sta incontrando il nostro calcio. Per questo ci vuole un tecnico che sia attento ai giovani e curi particolarmente il gioco e la mentalità della squadra. Ed è per questo che l'esonero di Zeman non è assurdo, è normale: perché se lo chiami devi essere chiaro - il nostro obbiettivo è rifondare una squadra su certi principi di gioco e di comportamento, far crescere i giocatori giovani e per questo abbiamo bisogno minimo di tre anni, i giocatori più esperti saranno al servizio della squadra, di questo progetto, chi non lo condivide può accomodarsi. Da ciò discende che innanzitutto a Zeman non fai un biennale ma un quadriennale, e oltretutto che non cominci a sparare di voler vincere da subito lo scudetto, che non ti metti ad avallare tutte le possibili associazioni mentali che più o meno consapevolmente Zeman apporta (il calcio pulito, la battaglia antijuve, gli arbitri, il palazzo e roba del genere) che oltre a essere prosopopea buona solo per aizzare gli animi, sono fuori luogo perché ipocriti. Devi essere chiaro e proteggere il tuo mister dai pennivendoli che gli fanno sempre le stesse domande per creare polemiche, magari dichiarando anche il silenzio stampa perpetuo. Devi avere una sintonia totale con l'allenatore e non mandare messaggi in conferenza stampa a lui e al giocatore di turno che stanno litigando.
Visto che queste condizioni non c'erano che c***o l'hanno chiamato a fare Zeman??? questo è assurdo, il fatto che l'abbiano chiamato per poi esonerarlo. E la colpa non è solo di DeRossi , Osvaldo e Burdisso, sia chiaro, ma di chi non ha saputo spiegare questo progetto o meglio di chi ha solo pennellato la facciata di un progetto inesistente perché non esistevano le condizioni per avviarlo in questi termini. Errori madornali da parte di una proprietà inesperta che si è però affidata a dirigenti ultra navigati.
Io per il futuro mi accontenterei se parlassero chiaro e chiamassero professionisti seri. Ma mi sembra che la confusione regni ancora sovrana. Non è roba per Pallotta questa.

Abbastanza condivisibile quanto scrivi, però qualche precisazione vorrei farla. Zeman non ha parlato di scudetto, ma di una Roma che doveva giocarsela con tutti su tutti i campi, quindi lo spettro andava dallo scudetto alla retrocessione. Piuttosto ho trovato veramente vergognosi i termini della cacciata del Boemo. D'estate si parlava di una Roma che doveva tornare in Europa, ma a gennaio, lo spauracchio simulato per cacciare Zeman fu quello di un terzo posto, obiettivo minimo, a rischio. E questa cantilena è andata avanti a lungo. Poi, ci sono punti di vista, io sarò sempre "nemico" della juve e chi le si dichiarerà "nemico" sarà mio alleato. Anche questa è appartenenza (chiedere al maestro Cerezo), io non dimenticherò mai quanto ci è stato portato via, non dimenticherò le offese ad un popolo perpetrato attraverso ladrocinii vari e prese in giro anche a livello dirigenziale. Non dimenticherò certi sgarbi di mercato, con spionaggi e ricatti, da Boniek che va alla juve per intromissioni FIAT, ad Haessler che era nostro e che ci venne "rubato" e restituito solo in cambio di un portiere eccezionale come Peruzzi. Non dimenticherò Emerson ai box della Formula 1 in compagnia di ben note facce bianconere, quando ancora stava giocandosi uno scudetto con la nostra maglia (vedere Milan-Roma per credere, dove oltre a mandarsi a fan***o con Totti, giocò una partita ridicola), e quando, fingendo una crisi depressiva ci costrinse alla sua cessione. Non dimentico come avevano messo in ginocchio Sensi e di quanto orgoglio gli ci sia voluto per non abbassare la testa anche a costo di sperperare il patrimonio di famiglia e la propria salute. Io il calcio "asettico" a cui qualcuno aspira non lo apprezzo, e non apprezzo nemmeno il tifo organizzato diviso in mille piccole fazioni anzichè unito sotto la nostra bandiera. Non accetto chi dice "solo la maglia" e poi fa eccezioni per Totti e De Rossi o solo per uno dei due. L'AS Roma per me non è una squadra per cui tifare, ma qualcosa in cui credere, anche nelle stagioni di magra, soprattutto nelle stagioni di magra. A mio modo di vedere c'era molta più dignità in un Cappioli che non in tanti decantati campioni di oggi.

le tue parole contro i gobbi quasi quasi mi mettono le lacrime agli occhi:metal:

la juve è veramenre il peggio del peggio

 

Non ci dimentichiamo che la giuve e' la squadra della terra dei Savoia, i quali si comportarono con il resto d'Italia allo stesso identico modo degli juventini oggi.
Furti, imbrogli, falsi ideologici...
Io mi domando da sempre come faccia un meridionale a tifare per la Juventus.
Provavo ribrezzo già quando la mia compagna di banco delle elementari proclamava convinta "Io tifo per la Juve perché è la più forte: vince sempre!"
E io partivo con la lista delle squadre con cui aveva perso.

Framusician ha scritto:Non ci dimentichiamo che la giuve e' la squadra della terra dei Savoia, i quali si comportarono con il resto d'Italia allo stesso identico modo degli juventini oggi.
Furti, imbrogli, falsi ideologici...
Io mi domando da sempre come faccia un meridionale a tifare per la Juventus.
Provavo ribrezzo già quando la mia compagna di banco delle elementari proclamava convinta "Io tifo per la Juve perché è la più forte: vince sempre!"
E io partivo con la lista delle squadre con cui aveva perso.

Quello che dici sui Savoia è verissimo, e tante delle difficoltà del meridione sono colpa loro.

Hai voglia, la questione meridionale e' ancora apertissima e da risolvere, ma c'era chi parlava di questione settentrionale!

Framusician ha scritto:Hai voglia, la questione meridionale e' ancora apertissima e da risolvere, ma c'era chi parlava di questione settentrionale!

Oh si, si lamentano delle tasse che pagano per il sud che è stato distrutto e sul quale hanno banchettato anche loro. La Sicilia era una terra d'arte (forse la più florida d'Europa), e loro l'hanno ridotta a un salvadanaio da spaccare.